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Gli studenti ischitani a Ventotene per scrivere un’Europa migliore

di Isabella Puca

 

ISCHIA – Sono partiti da Ischia in otto accompagnati dai docenti Granito, Cozzolino e Onorato e sono approdati a Ventotene carichi di idee da proporre per realizzare un’ Europa migliore. Parliamo degli studenti della scuola media Scotti che, lo scorso 9 maggio, hanno preso parte alla festa dell’Unione Europea. A fine aprile hanno raccolto l’invito dell’assessore alla cultura del comune d’Ischia Carmen Criscuolo e hanno rielaborato nuove proposte da inoltrare all’Unione Europea, al Governo Italiano e all’attuale presidenza Maltese per favorire così un dialogo tra le scuole delle piccole isole del Mediterraneo e realizzare un unico documento. Gli studenti ischitani sono stati così tra i primi protagonisti del cambiamento dell’Unione Europea, partendo dal primo manifesto di Ventotene che venne redatto nel 1941. «Siamo partiti all’alba – ci racconta Andrea – e arrivati a Ventotene verso le 10:00 che i lavori erano già in corso. Ci siamo recati in Municipio per la conferenza durante la quale hanno parlato tutti i sindaci delle isole minori presenti; tra questi quello di Capri e di Cefalonia. Ognuno ha detto la sua circa l’isola e le idee per migliorare l’Unione Europea e poi hanno chiamato noi che abbiamo mostrato loro dei cartelloni che sintetizzavano quello che è il nostro pensiero sull’Unione Europea e quali opportunità vorremmo che ci fossero». Oltre ai cartelloni i ragazzi hanno portato con sé delle bottigline di vetro con all’interno messaggi e desideri da affidare al mare, proprio come facevano i loro avi, quando non esistevano tutti questi mezzi di comunicazione.  «Su uno dei cartelloni abbiamo disegnato un ponte; tutto il mondo parla di costruire muri per chiudere le frontiere, ma per noi invece di costruire muri bisognerebbe costruire ponti per collegare», è così che ha continuato Andrea che ha esposto a Ventotene l’idea degli studenti ischitani.  «I ponti – ha aggiunto Mariafrancesca – servono a tenere dentro le persone, anche se hanno diverse opinioni. Scambio di opinione, confronto di idee, l’Europa deve servire principalmente a questo. Nella manifestazione tutti i sindaci hanno parlato di un Europa più vicina al popolo invece che alle grandi potenze e questo credo sia significativo. Penso che se tutti i sindaci dei piccoli paesi si unissero a quelli delle grandi città in una rappresentanza in Parlamento, si potrebbe riuscire a fare molto di più». Ai ragazzi è rimasta impressa la figura di Altiero Spinelli, considerato uno dei padri fondatori dell’Europa e tra gli autori del Manifesto di Ventotene, lì dove venne confinato dopo essere stato arrestato per cospirazione contro i poteri dello Stato. «Ogni sindaco – ha continuato Mariafrancesca –  ha dato una diversa sfumatura, ma il concetto di base era quello di un’ Europa costruita per i cittadini. Come nella favola del pescatore che prendeva il pesce gigantesco, lo attaccava alla barca e poi tornava a riva però, una volta lì, tutti i pesciolini avevano mangiato il pesce grande. Ecco, noi dobbiamo fare in modo che questo pesce arrivi a riva sano e salvo». I ragazzi che hanno partecipato al progetto hanno dimostrato impegno e una forte maturità nel comprendere il vero significato di quest’evento che li ha visti veri protagonisti, «il sindaco di Capri  ha esordito dicendo che i cittadini delle isole minori sono migliori di tutti gli altri, una generalizzazione davvero sbagliata. Io credo – ha detto ancora Mariafrancesca – che noi cittadini delle isole non siamo né migliori né peggiori, forse abbiamo possibilità diverse e l’Europa deve aiutarci a rendere disponibili le opportunità come per i ragazzi della terra ferma. Ci sono stati interventi interessanti come quello del sindaco di Cefalonia che, in una frase, ha detto  “Tutti sanno chi sia Spinelli,  nessuno sa cosa sia Ventotene”; bisogna che le personalità collegate alle isole siano esaltate perché fuoriescano persone e azioni che possono dare solo le isole». Gli studenti ischitani erano i soli presenti all’evento; a settembre ci sarà un’ altra manifestazione che vedrà una partecipazione più cospicua delle scuole provenienti da tutta Europa. Agli studenti della Scotti è stata poi consegnata una targa in rame e legno ricevuta dalle mani del sindaco di Cefalonia  con su incisa una frase in greco e l’immagine di Ulisse, accompagnato dal  cane Argo, con una lancia e una rete da pesca. Una vera sorpresa per i ragazzi premiati per il loro impegno, l’intraprendenza e la maturità con cui hanno affrontato l’argomento. «È stata una bella esperienza, – ha aggiunto Daniela – lavorare insieme e dire cosa è per noi l’Europa è stato bello, ci ha dato modo di riflettere sul mondo in cui viviamo e la speranza di pensare a un mondo diverso, migliore». Anche per Camilla è stata un’esperienza davvero formativa che ha permesso di paragonare i problemi dell’Europa a quelli dell’isola, «è stato bello che ci abbiano invitato, siamo noi che in futuro dovremmo vivere in questa Europa ed è giusto che iniziamo a renderci conto dei problemi senza estraniarci, dobbiamo riflettere e non lasciare che facciano tutto quanto i grandi». Sanità, istruzione, diritto al lavoro e all’eguaglianza, sono questi i problemi che, secondo Mario, bisogna affrontare non solo per avere un’Europa migliore, ma anche per migliorare la nostra isola. Tutti e otto i ragazzi che hanno rappresentato Ischia a Ventotene, il prossimo anno frequenteranno le scuole superiori e, a giudicare dalle loro risposte, sono maturi per cominciare con giusta coscienza questo nuovo percorso. «Sono del pensiero che se venissero fatti capire tutti gli sbagli della generazione precedente la nostra, se si educassero i giovani portando avanti ideali come quello della pace, il mondo potrà crescere con adulti responsabili e questo potrà avere un effetto positivo sull’Europa in cui viviamo. Solo se superiamo gli errori fatti dalla generazione precedente potremo uscire dalle guerre e solo così ci sarà un mondo migliore», questa la conclusione di Andrea all’indomani della manifestazione. «Oltre ad andare a scuola e ad aver fatto cartelloni – ha concluso, invece, Mariafrancesca – siamo ragazzi con degli ideali e vedere che non siamo gli unici e che siamo in tanti, ci aiuta a capire che è possibile realizzare un’Europa, o anche solo un’Isola, migliore. Noi che viviamo su di un’isola siamo persone con una mentalità aperta ed è questo a renderci superiori agli altri»

 

 

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