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Governare il sistema Ischia insieme con un patto sociale per il futuro

In uno scenario così incerto e difficile, il compito di chi è stato chiamato ad amministrare il comune di Ischia risulta davvero impegnativo. Trovandoci in una situazione extra ordinaria, non è pensabile di procedere con mezzi e visioni ordinarie. Nel rispetto dei ruoli determinati dal corpo elettorale vanno individuate quindi le dimensioni politiche per le quali è urgente ed indispensabile cercare una convergenza ed una condivisione funzionali alla tutela dei valori sociali in gioco e del bene comune. Non intendo parlare di una nuova inutile e dannosa ammucchiata condita di belle parole bugiarde o di un impossibile ecumenismo che metta tutti insieme a prescindere. Anzi, essa sarebbe dannosa. Metto invece sul tavolo delle discussioni l’esigenza di selezionare i campi tematici ed operativi per i quali è fortemente necessario registrare unità di intenti e visione strategica nel superiore interesse del paese. Una alleanza di valori e di programmi finalizzata alla realizzazione di interventi amministrativi sui punti fondamentali come natura, cultura, organizzazione e servizi, regolamentazione socioeconomica.

L’allestimento di piani e programmi ancorati ai bisogni dell’individuo, della collettività e della città. Una via nuova di elaborazione e di azione con la regia del sindaco al quale la legge assegna poteri centrali e non negoziabili e con il bilanciamento e la vigilanza del consiglio comunale e l’azione propulsiva e partecipativa dei corpi sociali dalle associazioni professionali e di categorie a quelle culturali, ambientali, sociali articolate e aggregate per consulte e obiettivi. Di fronte a uno scenario fosco e gravido di incognite e con una crisi del “sistema turistico Ischia” non solo in senso quantitativo, così forte, il sindaco di Ischia provi a lanciare un appello per una “stagione di responsabilità comune” ed elabori una “piattaforma programmatica di emergenza” chiamando le forze imprenditoriali e del lavoro, gli intellettuali, i professionisti e i corpi intermedi a un “patto sociale per il futuro”. Siamo di fronte a una gravissima congiuntura che lascia intravedere i prodromi di una possibile criticità strutturale e permanente del sistema che involge tutela del mare, del verde e della risorsa termale; trasporti e mobilità; impresa e lavoro; salute e presidi sanitari; giovani e futuro. Sono poche righe che sento di scrivere convinto e avveduto delle immense difficoltà che si parano davanti all’ avvenire della nostra gente e del nostro paese, l’adorabile Ischia.

Poiché Ischia è universo di valori e orizzonte vitale, territorio nostro e isola di senso non è certo possibile pensare ad una governance del sistema fondato su mere congetture aritmetiche che sommino una qualche maggioranza sui problemi di volta in volta come una continua ricerca del numero e del consenso. Al contrario serve un governo forte, stabile, deciso, responsabile che abbia la capacita” di implementare strategie e infrastrutture, adotti buone pratiche, sia orientato a politiche finalizzate alla rinascita di un’area pregiata di grande valore ambientale e culturale e cioè economico, che nonostante tutto mantiene un alto potenziale di sviluppo e può recuperare, realizzare e somministrare.

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