CRONACAPRIMO PIANO

Alba di paura, frana al Testaccio

Un violento e pesante smottamento si è verificato in via Giorgio Corafà: tre famiglie evacuate ed otto persone sfollate, distrutta un’auto ma per fortuna nessun danno alle persone. Sul posto vigili urbani, carabinieri, polizia, vigili del fuoco e tecnici comunali. L’episodio è l’ennesima “spia” di un territorio fragile

Sono le prime luci dell’alba di un tranquillo sabato mattina. O meglio di una giornata che tranquilla lo è fino a un attimo prima. Un boato, un rumore tutt’altro che sordo che risveglia in tanti e fa sobbalzare anche chi sveglio lo è già. Una frana, in via Giorgio Corafà, la strada che dal Testaccio conduce ai Maronti, nel Comune di Barano. Massi, terreno e detriti si abbattono anche sulle case o in prossimità delle stesse e subito la mente corre a Monte Vezzi o all’alluvione di Casamicciola. La scena che si presenta è di quelle invero preoccupanti ma per fortuna non si registrano feriti né tantomeno danni di alcuna natura alle persone. Sul posto accorrono vigili del fuoco, carabinieri, polizia e vigili urbani. Oltre, naturalmente, ai tecnici comunali cui sono state affidate le verifiche del caso. Con loro anche degli esperti rocciatori, che si trovavano sull’isola per alcune verifiche da compiere in zona Olmitello. Nessuna vittima, nessun ferito, ma non bisogna lavorare troppo d’immaginazione per comprendere quello che sarebbe potuto accadere se in quel momento fosse transitato qualcuno. E allora fortunatamente il bilancio parla “soltanto” di otto sfollati, che presumibilmente potranno far ritorno nelle loro abitazioni quando i detriti saranno rimossi e il muraglione oggetto della frana messo in sicurezza. Chi voleva farsi coraggio accettava le prime indicazioni che parlavano di alcuni giorni, ma oggettivamente visto quanto accaduto e le verifiche da compiere, l’impressione è che potrebbe essersi trattato anche di una stima troppo ottimistica. Ovviamente il nostro auspicio, e lo diciamo a scanso di equivoci, è quello di poter essere smentiti in tempi celeri.

Nel frattempo, detto che ci sono tre famiglie evacuate e che una mattina è andata completamente distrutta nel crollo, sembra che a causare la frana sia stato il cedimento di un fondo di proprietà di un privato che a questo punto potrebbe vedersi costretto – laddove dovessero essere evidenziate inequivocabili responsabilità e omissioni – a ristorare tutti i danni patiti da coloro che dovranno temporaneamente rimanere lontano dalle loro case. Una cosa è certa, nella giornata di ieri i carabinieri della Compagnia di Ischia, guidati dal cap. Angelo Pio Mitrione, e quelli della locale Stazione di Barano, non hanno adottato alcun provvedimento a carico di terzi soggetti. Ma la fragilità del territorio baranese è la spia di un allarme rosso che certamente non risale a ieri mattina. Come giornale abbiamo raccontato di quanto successo in località Chiummano appena alcuni giorni fa, con uno smottamento decisamente pericoloso. C’è poi la zona di Piano Liguori, dove con una certa puntualità si verificano piccoli smottamenti nell’area che va dalla Scarrupata al Piano e che sovente vengono “apparati” dagli instancabili contadini. Uno smottamento di dimensioni più limitate, ma non per questo trascurabile, è presente anche in via Cufa ma in generale l’impressione che si respira nel Comune collinare è quello di un territorio che necessiterebbe di un’opera di restyling. Anche perché sono bastate alcune giornate di pioggia (fitte quanto si vuole, ma non certo diluvi universali) a riportare alla luce delle anomalie che non possono né devono essere trascurate. La prossima volta la buona stella potrebbe voltarsi da un’altra parte, e allora è opportuno monitorare con attenzione il territorio e mettere a posto – per quanto possibile – quello che non va. Che, onestamente, non pare essere poco.

Foto Franco Trani

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