GRAFFITI Manzoni,artista tra sacro e profano
DI ENZO RUJU
Nel ciclo contemporaneo delle avventure la singolare opera merda d’artista. Dissacrante, euforia l’atto fisiologico espresso dell’umano consapevole del gesto alla conservazione. Piero Manzoni 1933-1963, non vittima del sistema artistico, supera la coscienza classica e il gesto provocatorio feci o meglio merda d’artista 1961 chiusa, sigillata in una scatoletta di latta e carta stampato. Il valore simbolico delle feci, atto naturale sacro per un corpo mente sana corpo sano. L’ ardito momento, fuori dal comune, meraviglia tutti gli artisti nel gesto folle di un artista eclettico, fa rumore,crea giudizi pro e contro,ma esalta lo spirito inventivo del nostro Piero Manzoni.Letteratura,narrativa,poetica privata,il gesto sul water, incorona Piero sull’altare dal linguaggio visivo nella comunicazione non verbale. Atto osceno,atto non dovuto,il linguaggio prende corpo e Piero sperimenta il momento sacro profano delle feci in conservazione in Merda d’Artista. Plauso a Manzoni nella veste di artista sopra le righe, in un atto naturale fisico di aver depositato nella famosa scatoletta il sacro scarto della merda. Simbolo di un atto fisiologico urina e feci,a dimostrazione di un corpo virile,mente eclettica,generoso nell’offrire allo spettatore il momento spirituale di andare in bagno e depositate.
Si nasce dalla polvere si muore nella polvere, Manzoni condivide la filosofia della vita, esprime il suo linguaggio filosofico e lascia traccia in merda d’artista. Artista di ventura, non credo, artista spregiudicato,non certo Manzoni,unico nel suo genere per la grande,magnifica intuizione Merda d’artista. Il giovane talento supera ogni aspettativa artistica,rinnega metodi e metodologia nella libertà di espressione nella scatoletta di latta. Lascia tutti a bocca aperta nell’atto provocatorio inusuale,non comune,fuori da ogni logica artistica tra pro e contro nel concepimento di Merda d’Artista. Resta il linguaggio satirico ironico del gesto,unico nel suo genere,ammirato da critici e intellettuali,nessun pudore per il momento sacro che ognuno,artista o non, deve depositare per l’efficienza del proprio corpo come natura comanda.
