GRAFFITI Stati nel Pathos, l’arte comunica

DI ENZO RUJU
Siamo nel XXI secolo,non c’è tregua o dialogo che tenga. La diplomazia, il dialogo tra le parti non regge, regge la legge del forte. Il caso di dire parole, parole solo parole, si spreca il dizionario, la molteplicità dei linguaggi, il politichese, arrampicarsi sugli specchi si scivola e i tavoli restano vuoti di qualsiasi iniziativa. Paesi in conflitto Russia, Ucraina, Israele, Gaza, Iran. Potere, politica, popoli straziati portati alla fame, spogliati dei loro averi in cerca di fortuna, in cerca di un piatto di pasta per sfamarsi. Questo il terzo millennio! Ahimè squallido e sconcertante periodo. Il caso di dire la fame nel mondo, nel distinguo gli Stati belligeranti. Ricchezza per chi vende armi e munizioni, povertà per chi soffre la fame. Ancora una volta la Croce martoriata, resa impotente di fronte al disastro umano.
Quale umanità del XXI secolo? Appelli, comunicati, proclami di ogni genere, insulti, la ferocia dietro l’angolo. Dove sono i profeti, il cristianesimo, l’Islam, musulmani o altre religioni monoteiste tutti al sacrificio della patria. La salvezza nel martirio nel segno della Croce. I romani dicevano in “hoc signo vinces” in questo segno vincerai. La Croce il simbolo della vittoria, del martirio o altro, sembra facile a dirsi. Il mondo trepida per l’attesa essere o non essere guerra ossia il Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump, apre la valigetta e preme il bottone? Tutti gli occhi guardano e giudicano l’ingresso in guerra contro L ‘Iran. Certo l’atomica è pericolosa pronta per la distruzione di massa. Il protocollo indica il non proliferare dell’Uranio arricchito e tutti gli stati all’uso di armi convenzionali,senza uso della bomba atomica. Con l’augurio della diplomazia e in attesa di notizie rassicuranti, nel segno della croce alla tregua delle ostilità.