GRAFFITI Vasari,Argan,Ruju la critica belle arti

Il giudizio delle belle arti, il fascino del visivo del patrimonio artistico cultura immagini e parole, la rinascita dei linguaggi artistici pronti alla modernità tecnologia creativa. Il gusto del bello, perfezione non esaustiva, obbligo alla ricerca della continua sperimentazione. Una scienza non esatta lo sperimentale lo studio di nuovi argomenti per aggiornare l’alfabeto della visione culturale attuale. Giorgio Vasari 1511-1574 la scuola vasariana della critica, non solo,uomo poliedrico e raffinato osservatore del rinascimento. Non dimentichiamo la poetica del Vasari nel suo “Diario Vitae” degli artisti della ri-nascita post Medio Evo. Storicizza gli attori nastri nascenti nel periodo delle aristocrazie. Il contemporaneo del novecento Giulio Carlo Argan 1909-1992 , il concetto filosofico “L’ uomo al centro dell’universo” recita strumenti e manualità dell’uomo e premetto la donna, per la crescita culturale del paese Italia. Ciro Ruju critico d’arte, storico dell’arte contemporaneo “Nuova figurazione e realtà” Ariano 1967, Storia dell’avanguardia artistica napoletana 1950-1970 e Un critico una città 1963-1973 il compendio dei movimenti artistici in Campania. Generazioni diverse per uno studio approfondito storia dell’arte, arti visive e arti applicate oggettistica. Vasari, Argan, Ruju sorprendono per dare alla luce movimenti culturali della loro generazione, altrimenti nel dimenticatoio.
Certo Vasari il maestro della dialettica che porta in visione e nella storia, Caravaggio, Gentileschi, Da Vinci, Buonarroti e tanti talenti rinascimentali. Argan, Ruju del novecento contemporanei studiano Vasari e regalano alla nostra terra Italia emozioni, talenti, manualità di un popolo artistico a misurarsi in immagini con la nuova figurazione artistica. Il pregio di aver lasciato testimonianza scritta,documentata di uomini e donne nel profilo artistico e il vissuto di ogni persona dedica alla cultura visiva. Tengo a precisare che Ciro Ruju aveva immaginato la Biennale d’arte a Napoli periodo 1960 purtroppo senza esito. Certo il racconto dei tre critici e storici dell’arte hanno determinato non solo i periodi citati,ma lasciato alla storia traccia del loro operato testimonianza di un lavoro svolto alla ricerca di talenti e giovani speranze nel variegato territorio artistico. L’idea di bellezza dello storico Argan, non ha tramonto, in ogni angolo della storia la bellezza nell’eterna ricerca del bello, passione, armonia nella materia adoperata per l’impronta indelebile del gesto artistico. Scrivere, vedere, osservare, non compito facile, segnalare sottoscrivere dando alle nuove generazioni il compito di essere buoni fruitori nell’osservare le belle arti, nella speranza di un futuro prossimo nel progetto salvate la bellezza dal bellico. Siamo pronti a salvaguardare la nostra terra Italia bellezza: geografica culturale. Il mondo ci osserva,non guerra,sia l’arte a promettere la fine delle ostilità. La tavolozza al dialogo di pace.