CRONACA

Guasto alla condotta, allarme per il mare di Casamicciola

La rottura a nove metri di profondità al largo della spiaggia adiacente lo scalo portuale

Allarme sul litorale casamicciolese per una condotta fognaria danneggiata. La rottura era stata segnalata dai bagnanti della spiaggia di Suor Angella attigua alla zona dello scalo portuale, sul lato occidentale. La superficie dell’acqua era infatti lordata da grandi chiazze di schiuma oltre che da inequivocabili prodotti di feci. Le segnalazioni da parte della Capitaneria hanno provocato l’intervento dell’Evi, la cui diagnosi era attesa: la rottura della condotta è avvenuta nell’area antistante il porto, a una profondità di nove metri. Sono state disposte le operazioni di riparazione, con relativo divieto di navigazione e balneazione in prossimità della zona in cui operano i sommozzatori. Non si sa se il divieto sarà esteso anche al tratto di spiaggia in questione, tuttavia un guaio del genere proprio all’inizio della stagione estiva non è certo un bel biglietto da visita, soprattutto di fronte all’aumento del flusso di arrivi di turisti.

Come si ricorderà, alcuni giorni fa il Comune di Serrara aveva emanato un’ordinanza di divieto di balneazione in un largo tratto a Sant’Angelo in seguito ai rilievi eseguiti dall’Arpac. Due episodi che non depongono certo a favore dell’immagine isolana come luogo ideale per chi sceglie di trascorrere vacanze balneari. Il caso della condotta casamicciolese fra l’altro riporta per l’ennesima volta all’attenzione la necessità di procedere a un progetto di vasto respiro per il rifacimento delle condotte fognarie, la cui conclamata obsolescenza troppo spesso negli ultimi anni ha provocato ricorrenti analoghi episodi in vari punti dell’isola. Anche da casi del genere si rafforza l’esigenza, sostenuta da vari addetti ai lavori, di far uscire quanto prima l’Evi dallo stato di liquidazione, per procedere a una serie di investimenti di vasta portata, senza più limitarsi a rattoppare un sistema che ormai si avvia a divenire più simile a un colabrodo, con immaginabili conseguenze sulla salute pubblica e l’immagine dell’intera isola.

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