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Scempio caserma Forestale, il processo “infinito”

ISCHIA. Dopo la nomina del Giudice Nicola Russo, ad altro incarico, era prevedibile che questo procedimento, slittasse di molto, ed infatti così è stato. Ieri si è tenuta un’udienza, o meglio si sarebbe dovuta tenere un’udienza del processo per la costruzione della Caserma della Forestale a Casamicciola. Per l’assenza di un giudice togato, il presidente ha disposto il rinvio al prossimo 28 giugno, una data che potremmo definire balneare. Il processo vede imputati Donato Carlea, ex direttore generale alle opere pubbliche di Campania e Molise, Domenico Parracino, titolare della ING Lombardi, ditta che ha eseguito i lavori, l’architetto Liviana Nicoletta Buono (Responsabile del Procedimento), difesa dall’avvocato Centrangolo, Giosi Ferrandino e l’architetto Silvano Arcamone, all’epoca dei fatti rispettivamente sindaco e dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Casamicciola, difesi dall’avvocato Genny Tortora. Le accuse contestate agli imputati vanno dal falso ideologico alla distruzione del patrimonio ambientale. I magistrati della Procura di Napoli, hanno ipotizzato che i soggetti coinvolti, a vario titolo, al fine di aggirare i divieti di edificazione sull’isola verde (sottoposta a severi vincoli paesaggistici) avrebbero dato inizio ai lavori di costruzione della caserma su una particella catastale diversa da quella che era stata originariamente destinata dal Comune di Casamicciola. E questo senza che vi fosse alcuna intesa tra lo Stato Italiano e la Regione Campania, mancando nei fatti un atto ufficiale. Adesso con i numerosi rinvii i tempi della prescrizione potrebbero essere vicini.

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