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Hydra  è solo l’unghia del mignolo di Ischia, eppure…

Tony, Sara, Nella Romolo, Carmen ed io abbiamo passato otto giorni di vacanza ad Hydra un’isola ad un’ora e mezza di aliscafo da Atene.  Abbiamo scelto Hydra, tra tante isola greche, perché sapevamo che non c’erano motorini, automobili e nessun mezzo a motore e l’unico modo per muoversi era a piedi o a dorso di mulo.  Soggiornando sull’isola ci siamo resi conto che, per i suoi abitanti, rinunciare ai mezzi a motore è stata, in origine, una scelta “obbligata” perché l’unico paesino è fatto tutto di gradini, solo in seguito è avvenuta una scelta politica e imprenditoriale, quella di non fare, nel resto dell’isola, strade ma solo mulattiere.

Una scelta felice perché ha preservato l’isola dal caos, dal traffico, dai rumori, dall’inquinamento causato dagli scarichi dei motori e ha dato una vocazione e una scelta di marketing, unica e formidabile.  Infatti sull’isola c’è un turismo internazionale, medio alto (più alto che medio) e una occupazione, tra alberghi e case private che sfiora nei sei mesi stagionali il 100%, oltre ad avere i locali, ristoranti, bar, negozi sempre pieni di gente che spende. Inoltre è meta di yacht di lusso e di navi i da crociera.  Il primo giorno ci siamo trovati a disagio a salire e scendere tanti gradini (per arrivare al nostro appartamento dovevamo fare 20 minuti di scale e per raggiungere “le spiaggette” dai venti ai 40 minuti sempre a piedi), ma cullati dal suono delle cicale, dal tubare dei colombi, da un’aria pura e rigenerante, da una tranquillità e un ritmo “antico” di cui ci eravamo disabituati, svegliati dal canto dei galli, facendo il bagno in un mare meraviglioso ed intatto, già il secondo giorno abbiamo goduto appieno questa situazione congeniale e meravigliosa, poi, il camminare a piedi e fare gli scalini, ci è diventato “leggero” e persino piacevole.

Credo che per la scelta “politica”, “di marketing” del fatto di essersi data una identità precisa che la distingue e caratterizza da tutti gli altri posti di villeggiatura (quella di rinunciare ai mezzi a motori), Hydra, non avrà mai calo di presenze, ne turismo low cost, ne crisi di nessun genere, anzi, il fatto di aver fatto una scelta “ecologica”, la pone come metà sempre più ambita, (in un mondo sempre più inquinato e caotico) all’avanguardia e richiamo per turisti di qualità.  Chiaramente come operatore turistico non ho potuto non fare confronti con Ischia e vi dico in tutta onestà e con una certa rabbia che Ischia ha spiagge, panorami, flora e fauna, montagna, attrezzature, negozi, alberghi, ristoranti, storia, eventi, iniziative, feste, premi giornalistici e cinematografici (per non parlare dei parchi termali e delle sue acque curative) molto migliori per qualità e per numero di Hydra.

Per dirla breve Hydra non è neanche un’unghia del mignolo di Ischia ma Hydra, a differenza di Ischia, si è data una identità moderna, attuale, a passo con i tempi che la fa eccellere, la fa scegliere dal turismo internazionale e fa si che chi ci va ci ritorna e la consiglia agli amici. Per questo urge, sulla nostra isola, che chi ha la capacità di guardare un po’ più lontano del proprio naso, ed ad Ischia sono in molti, si adoperi per aprire un dibattito “culturale”, politico, imprenditoriale che individui una “identità” X Ischia che possa essere da guida nelle scelte dei prossimi anni.  Ciò non vuol dire “copiare” Hydra, sarebbe impossibile per la conformazione diversa delle due isole, ma di fare delle scelte e avere una direzione, una rotta, una identità che faccia del prodotto Ischia altrettanto efficace e unico come ha fatto quello “sputino” del mare Egeo che funziona alla grande.

Sandro Florenzo, imprenditore alberghiero

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