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Emergenza, ricostruzione, schede: in consiglio le “spine” del post terremoto di Casamicciola

L’obiettivo era quello di cercare di mettere un punto fermo, maggioranza e opposizione, e di provare a viaggiare uniti e compatti nella stessa direzione per affrontare emergenza e ricostruzione, non necessariamente in questo ordine cronologico. Se il consiglio comunale di Casamicciola, riunitosi nel pomeriggio di ieri nella cornice del Capricho, doveva servire soprattutto a questo, possiamo dire che la missione è parzialmente compiuta, anche se ovviamente su tante, troppe questioni, restano una serie di divergenze di vedute su quanto si è fatto e verosimilmente quanto si dovrà fare. E con posizioni diverse tra la stessa minoranza: se Arnaldo Ferrandino e Ciro Frallicciardi appaiono disposti al dialogo – pur avendo posizioni chiare e nette e idee chiare su svariate questioni – Luigi Mannella continua ad essere una spina nel fianco dell’attuale maggioranza, senza “se”, senza “ma” e senza sconti.

D’AMBROSIO, GB CASTAGNA E LA “MATASSA” DELLE SCHEDE

A prendere per primo la parola è stato il presidente del civico consesso, Vincenzo D’Ambrosio che ha ricordato che «ci sono una serie di problematiche come quelle legate alla scuola e degli sfollati. La storia è fatta di corsi e ricorsi, il popolo di Casamicciola è sempre riuscito a rialzarsi, già oltre un secolo fa, e uscirà anche da questa sciagura. Che, voglio sperare, possa servire a tenerci tutti vicini, mettendo da parte ogni retropensiero e recuperando magari l’orgoglio di essere casamicciolesi». Quando ha preso la parola Giovan Battista Castagna, il primo cittadino ha inizialmente snocciolato un po’ di numeri, ricordando che le persone alloggiate negli alberghi sono passate da 634 a 517 e che attualmente ci sono 638 domande presentate per ottenere il contributo di autonoma sistemazione (CAS) per una spesa complessiva di 438.000 euro. Il primo cittadino ha anche ricordato il protocollo d’intesa siglato con guardia di finanza e protezione civile per incrociare i dati ed evitare che qualche “furbastro” possa provare ad usufruire di benefici che non gli spettano. Prima che il dibattito fosse disciplinato anche in tema di interventi del pubblico, a GB è stato chiesto lumi sulle strada da riaprire e lui è stato categorico: «Su via Serrato c’è stato un parere negativo da parte dei vigili del fuoco, per l’accesso in via Casa Mennella ci sono problemi di varia natura: uno legato al dissequestro, l’altro alla presenza di materiale inquinante. Ma domani mattina (oggi per chi legge, ndr), arriveranno i tecnico della Procura e questo dovrebbe far arrivare ad un dissequestro parziale della strada, che consentirebbe di creare una via d’accesso alternativa per giungere a via Serrato».

«Voglio soffermarmi poi sulla scheda B e sulle polemiche che ne sono scaturite, in particolare su come si andrebbe a quantizzare il danno e sui fabbricati soggetti a domanda di condono. Di questo – ha proseguito Castagna – ho discusso anche con Arnaldo Ferrandino, si è pensato ad una metodologia da adottare simile a quella del Centro Italia e di questo abbiamo informato il commissario Grimaldi. Lui mi ha detto di non avere il potere di rielaborare l’ordinanza commissariale ma di aver comunque comunicato le mie osservazioni a chi di dovere… ». Laconico sulla problematica condono: fino a quando non uscirà il decreto per le ricostruzione, inutile azzardare previsioni.

ARNALDO POLEMIZZA, MENNELLA SPARA A ZERO

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A quel punto tocca alla minoranza. Arnaldo Ferrandino si mostra risentito per l’assenza del commissario straordinario Grimaldi, D’Ambrosio legge la comunicazione con la quale giustifica la sua mancata venuta sull’isola con impegni già precedentemente assunti. Poi è il turno di Luigi Mennella e quindi è il turno di sparare a zero, soprattutto per l’assenza al protocollo di una nota del Prefetto che imponeva lo svolgimento della seduta di civico consesso. Poi chiede un minuto di raccoglimento per le due vittime del sisma, che serve non soltanto per raccogliersi in preghiera ma anche per caricare ulteriormente l’artiglieria: «Il sindaco aveva 746 uomini e 120 mezzi e non ha fatto niente – afferma l’architetto – lei è il capo della protezione civile ma forse non lo sa visto che non ha fatto pulire nemmeno le strade ventiquattro ore dopo il terremoto. La cosa grave però è che qui si opera solo con le somme urgenze. Nelle certificazioni, poi, non esiste ordine cronologico, lo vedo quotidianamente coi miei occhi, ancora oggi facciamo chi figli e chi figliastri. L’architetto D’Andrea, poi, decide di dare le carte a chi vuole… Ieri poi ho appreso un qualcosa di davvero anomalo relativamente al Pio Monte, dal quale sono stato allontanato dai signori della Balga: lì hanno fatto opere di somma urgenza per oltre settantamila euro eppure tre ingegneri dichiarano e certificano che la struttura non aveva riportato alcun danno dall’evento sismico del 21 agosto e che dunque non c’era bisogno di nulla». Sulla scuola, poi, l’esponente di minoranza è perentorio: «Potevamo collocare moduli avanzatissimi e confortevoli in via Mortito e nel convento dei Passionisti, ma non lo si è fatto: francamente non capisco il perché». E poi l’ultimo affondo:  «Ribadisco che i vigili mi hanno detto che stavano in piazza a prendere il caffè e nessuno gli diceva cosa fare, lo ripeto anche se il comandante di Napoli mi ha detto che ho fatto male a dichiararlo pubblicamente».

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CASTAGNA A MUSO DURO: MENNELLA È UN BUGIARDO

La replica del sindaco non si è fatta attendere: «Luigi Mennella è un bugiardo – ha tuonato Castagna – ha detto cose pericolose e contro legge, e non è la prima volta. Quando parla del suo decreto del 1997, ad esempio, non si rende davvero conto di quello che dice: siamo in un paese sottoposto a vincoli paesaggistici, scrive cose che francamente non lo fanno passare per un architetto giacché sembrerebbe che della materia capisca poco o nulla». Il presidente Vincenzo D’Ambrosio è costretto a richiamare tutti all’ordine poi prende la parola la consigliera delegata alla Pubblica Istruzione, Nunzia Piro, che il primo “confettino” lo riserva proprio a Mennella: «Non siamo rimasti fermi davanti all’emergenza, eravamo in municipio già 15 minuti dopo il sisma per capire il da farsi, poi abbiamo lavorato per trovare un alloggio a tutti. Le scuole? Sul Manzoni vogliamo sicurezza, siamo genitori prima che amministratori, ma si lavora alacremente e quotidianamente. Lì sono andati tutti, anche i consulenti della Procura dopo aver letto articolo che procurano solo allarmi sociali: la verità è che l’edificio ha retto al terremoto, non è collassato ed è rimasto in piedi, insomma ha fatto quello che doveva fare cioè consentire l’uscita degli occupanti senza crollare loro in testa. Perrone riaprirà a breve e proprio grazie ad una delle contestate somme urgenze. Ribadisco, non siamo né ci sentiamo incapaci». E poi un passaggio sull’edificio preso in fitto a Ischia Ponte che consentirà la prossima settimana ai bambini della scuola dell’infanzia di iniziare l’anno didattico.

FRALLICCARDI DISSENTE DA MENNELLA: MA SERVIVA PIÙ TRASPARENZA

Quando prende la parola Frallicciardi, l’esordio è tutto un programma: «Non sono d’accordo con Luigi Mennella quando dice che il sindaco e la maggioranza non abbiano fatto nulla, si è lavorato in condizioni disagevoli. A mio avviso è mancata la capacità di trasparenza, oggi è importante avviare un’azione del genere su quello che si è fatto e si farà per la ricostruzione. E poi quando si saprà qualcosa per il contributo di autonoma sistemazione? E’ assurdo che ancora oggi non lo si conosca, tra l’altro non figura nemmeno nelle cifre dei consuntivi come ad esempio ha fatto Lacco Ameno che l’ha quantificato in oltre 360.000 euro. Inoltre è giunta l’ora di far sentire forte la nostra voce a Roma, anche con l’aiuto dei riferimenti regionali. Domenica mattina, lo ricordo, ci siamo svegliati tutti nuovamente a causa di un boato che ognuno ha interpretato a modo suo, ma è evidente che abbiamo bisogno di strumentazioni funzionanti che trasmettano in terraferma l’evento in tempo reale. Bisogna avere la certezza che il nostro territorio venga monitorato». Frallicciardi chiede lumi anche sullo stato dell’arte della Scuola Mattei, Castagna risponde che i lavori dovevano iniziare celermente da parte della Città Metropolitana ma che poi forse un freno è arrivato dopo i sei milioni di euro di finanziamenti stanziati dal MIUR.

OMBRE SULLE SCHEDE, ARNALDO: SIAMO ITALIANI ANCHE NOI…

Riannodando i fili del discorso, si ritorna a discutere di un tema di stretta attualità e che pian piano per tanti sta cominciando a diventare un incubo. A lanciare l’allarme rosso è ancora una volta Arnaldo Ferrandino: «Sono preoccupato dallo schema delle schede, temo seriamente che non vogliano dare un soldo a nessuno. E poi mi chiedo: come fanno a dare un contributo per la ricostruzione in un’area in cui ormai anche gli scienziati hanno sancito che tra uno o cento anni ci sarà di nuovo un terremoto? Va bene, diamo per buono che lo facciano comunque, il problema è che i fondi li hanno sempre elargiti in caso di miglioramento sismico dell’immobile. Ecco perché quella scheda non serve a nulla, non a caso abbiamo – in una riunione coi tecnici – pensato di fare in modo di invitare i sindaci a diffidare il commissario Grimaldi perché si assuma lui la responsabilità. Siamo seri, la richiesta di contributo non può essere posta in modo raffazzonato e compilando la scheda così come ci viene chiesto. Ma perch? Siamo cittadini italiani anche noi? Abbiamo gli stessi diritti di quelli del Centro Italia, invece questa scheda si è vista solo per Ischia… ». E così Ferrandino esibisce a rimorchio anche il verbale firmato da oltre quaranta professionisti al termine di una riunione svoltasi presso la sala congressi del Regina Isabella nella quale gli stessi convenivano che “dopo ampia e articolata discussione si prende atto che le schede sono contrarie e logica e buon senso tanto che non risultano mai essere state compilate per alcun evento sismico: per questo motivo si chiede ai sindaci di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio di diffidare il commissario e procedere alla conta dei danni così come accaduto nel terremoto del Centro Italia”.

A dare man forte ad Arnaldo, a dimostrazione di un clima parzialmente distensivo, proprio Giovan Battista Castagna che ha detto: «Anche io sono convinto che quella scheda non sia appropriata quanto più vicina a un evento come un’alluvione. E allora mi dite perché la compiliamo? Semplice, c’è stata messa una scadenza e non possiamo fare a meno di rispettarla. Per il resto da sindaco e da tecnico dico ai cittadini di attendere le linee guida sulla zonizzazione sismica: abbiamo bisogno di elementi supportati da una visione chiara e definitiva. Insomma, oggi ci devono dare la possibilità di demolire e ricostruire dalle fondamenta, secondo i parametri tecnici della normativa vigente».

BARBIERI, “SILURO” SU MENNELLA: DA LUI ACCUSE SENZA SENSO

«Scusate se non mi hanno insegnato a gestire un’emergenza come il terremoto, ma mi sia consentita un’affermazione: siamo stati all’altezza». Ha esordito così l’assessore Ignazio Barbieri che ha poi puntato il dito contro Luigi Mennella: «Da lui sono arrivate accuse assurde e ingiustificate, uno stillicidio: prima le ditte e le somme urgenze, poi il decreto del 1997. A proposito, su questo non dategli retta, non esiste alcun silenzio assenso per poter pensare di rendere legittima un’abitazione. Occorre che una pratica venga evasa, non ci sono altre strade. Ai miei concittadini, tra l’altro, voglio ricordare che non è pensabile risolvere quarant’anni di condoni nello spazio di dieci giorni. Ovviamente sfido persone molto più autorevoli del sottoscritto a venire in questa sede e sconfessare quello che sto dicendo». Qualche precisazione anche per sgonfiare notizie che rese in pasto alla pubblica opinione senza le opportune sottolineature hanno creato una visione distorta o non proprio precisa dei fatti: «Se un sindaco fa una somma urgenza per liberare una strada dove vivono cinquanta famiglia – ha detto Barbieri – non è giusto dire che si sottraggono soldi dalle risorse messe a disposizione. Attenzione, poi, i tre milioni e mezzo di euro rappresentano un bilancio preventivo di spese, non certo un consuntivo come si vuol fare credere. Leggere dalle pagine di un giornale che noi avremmo fatto chissà cosa al Manzoni, beh è un fatto addirittura sconcertante: i lavori sono stati eseguiti a regola d’arte, hanno ridotto i rischi al minimo, le polemiche e le accuse strumentali non hanno senso». Poi il dibattito con le domande del pubblico prima del rompete le righe, con la richiesta da parte di Arnaldo Ferrandino di convocare un consiglio comunale ogni quindici giorni per aggiornare i cittadini e, soprattutto, incontrare il capo della Protezione Civile Borrelli per poter fare pressioni e far cambiare questa benedetta scheda. Talmente fatta male da mettere tutti d’accordo. E a Casamicciola, se ci pensate, questa è roba da guinness.

Gaetano Ferrandino

foto Franco Trani

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