CULTURA & SOCIETA'

I “cucuzzielli” alla scapece, specialità ischitana già “consacrati” sul campo da Benedetta Parodi

Un capitolo a parte merita il piatto partenopeo e ischitano per eccellenza: le zucchine alla scapece.
Un piatto che quando compare sulla tavola porta già il sorriso dell’estate, e non a caso viene preparato in banchetti a filo di mare, nei ristoranti delle baie dell’isola di Ischia. Benedetta Parodi che mediatico e ricettista culinaria e nello specifico esperta in ricette mozzafiato sulla cucina di tutta italia, in una sua passata  trasmissione su Canale 5 si è occupata delle zucchine alla scapece ischitane accostandole al classico coniglio all’ischitana creando la seguente ricetta denominandola “Zucchine alla scapece con coniglio all’ischitana”. Questa la ricette e gli ingredienti suggeriti da Benedetta Parodi:  2 zucchine, olio, spicchi di aglio, peperoncino, sale, prezzemolo tritato, vino bianco, menta, aceto di vino rosso, pomodorini, Preparazione – Tagliamo a fettine uguali le zucchine. Tagliamo a pezzi il coniglio. In una pentola larga e bassa scaldiamo l’olio con l’aglio e il peperoncino, aggiungiamo un po’ di prezzemolo tritato. Aggiungiamo il coniglio e facciamo rosolare. Sfumiamo con il vino. In una padella scaldiamo abbondante olio e friggiamo le zucchine fino a farle colorare. Scoliamo su carta assorbente e aggiungiamo subito l’aglio tagliato a pezzettini. Togliamo la carta a condiamo con aceto di vino, menta, saliamo e mescoliamo. Tagliamo i pomodorini e li aggiungiamo al coniglio, aggiungiamo altro vino, saliamo. Facciamo cuocere altri 40 minuti. Serviamo il coniglio con le zucchine come contorno. Quando però gli zucchini vengono serviti da soli nelle svarierta forme di cucina sono bem altra cosa. Fatti alla scapece si risolvono tutti i problemi relativi alla creazione di un piatto che sia migliore dell’altro. Non c’è che dire, i cucuzzielli alla scapece sono un trionfo di profumi mediterranei. Non tutte le zucchine vanno bene per gli zucchini alla scapece: ci vogliono quelle più piccole e verdissime, tenere e saporite, coltivate nella grassa terra ischitana. Il nome scapece dall’antico romano esca di Apicii ovvero pietanza di Apicio. Apicio era uno dei cuochi più famosi del mondo latino, che inventò una salsa a base di aceto, cui ne deriva la scapece in italiano ed escabeche in spagnolo. Nonostante quanto detto sulla leggerezza delle zucchine dobbiamo sempre considerare che alla “scapece” queste cucurbitacee tanto dietetiche non sono, visto che i cucuzielli vengono fritti. Però rimanendo in area antica Roma ricordiamo il “semel in anno licet insanire” ed allora viva Apicio e le sue zucchine! Insomma, le zucchine “alla scapece” sono un emblema della variegata tradizione culinaria partenopea e ischitana, un’arte che si tramanda ancora oggi, non nei ristoranti di lusso ma nella penombra delle cucine, dove le massaie tramandano alle figlie i loro segreti. E più di ogni altra ricetta, forse quella delle zucchine “alla scapece” porta con sé i retaggi di un tempo davvero antichissimo. Talmente antico da risalire addirittura all’arte gastronomica dell’antica Roma: forse non tutti sanno che la ricetta delle zucchine “alla scapece” fu inventata e descritta per la prima volta da Apicio, misterioso autore del “De re coquinaria”, a tutti gli effetti primo trattato di gastronomia/libro di ricette di cui si abbia notizia.

                                                                                                          michelelubrano@gmail.com

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