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Erasmus Plus, un’esperienza di teatro e multiculturalità per il liceo di Ischia

di Isabella Puca

Ischia – L’energia è quella che solo i ragazzi riescono a trasmettere. Mentre attendiamo l’inizio della conferenza stampa organizzata dai responsabili di questo interessantissimo progetto, sbirciamo un po’ le prove dello spettacolo che andrà in scena martedì in una matinee per le scuole e una serata da regalare a tutti gli ischitani. Alcuni dei ragazzi coinvolti, e lo capiamo anche da una simpatica e colorata t -shirt che porta al petto il nome del progetto e un po’ della locandina disegnata dai ragazzi, sono sul palco. I loro insegnanti, attori pure loro della compagnia italo francesce Picaro, danno indicazioni su come interpretare la scena. D’un tratto entra un’altra attrice e pronuncia una battuta tutta in francese e già questo ci dà un’idea dell’incredibilità rappresentata dal progetto. È la professoressa Anna Verde a chiamare tutti i ragazzi sul palco, l’annuncio è in inglese, ma i ragazzi sono arrivati dalla Francia, dalla Germania e dall’Ungheria. Di differente però c’è solo la lingua, ad accomunarli tutti c’è l’amore per il teatro. «Il nostro obiettivo –  ci spiega la professoressa Verde – è abbattere le frontiere culturali per creare uno spazio dove vivere; il fulcro, naturalmente, è il teatro. L’opera, che i ragazzi stanno studiando da un anno, è il “Cyrano de Bergerac” che è stata riscritta dai registi italo – francesi coadiuvati da Salvatore Ronga l’esperto di teatro della scuola ischitana; un lavoro al quale hanno preso parte attivamente gli studenti così come pure il manifesto creato da Riccardo e Irene. «Ognuno ha fatto qualcosa, è un progetto collaborativo che va dal basso verso l’alto per crescere insieme. Nel primo manifesto Cyrano era al centro ora invece è in un lato e la sua figura appare tagliata. Significa che va avanti è in movimento così come la scuola». Il progetto, partito da Ischia nel settembre 2015, in cui il liceo rappresenta l’Italia, vedrà uno stage in ognuno dei paesi dei ragazzi coinvolti. Nell’isola francese di Rèunion si sono conosciuti tutti gli studenti e quelli che partecipano sono molti di più rispetto a quelli presenti oggi a Ischia. «Siamo stati a Rèunion per tre settimane e i nostri colleghi sono stati bravissimi a costruire un unico progetto. Si è creata una vera e propria compagnia che va in tournee. Lì si recitava in francese, qui si reciterà in italiano. Si recita soprattutto nella lingua del posto che ospita, con qualche accenno alle altre». L’entusiasmo dell’intero istituto è stato grande e tutti, dal preside ai professori fino ad arrivare agli studenti hanno apportato qualcosa. «È stata un’esperienza magica», ci dice uno dei ragazzi francesi, «è lavoro non una vacanza, ma al tempo stesso è una vacanza non un lavoro», dice invece in inglese uno dei ragazzi tedeschi. Tutti sono riusciti a farsi dei nuovi amici intorno al mondo così da creare una vera e propria famiglia. Una ragazza del liceo linguistico di Ischia decide di raccontare la propria esperienza in inglese, «è stata la mia prima esperienza di teatro ed è stata magica per le persone incontrate, un’opportunità davvero pazzesca». Uno dei responsabili del Teatro Picaro aggiunge quella che è la sua di esperienza sottolineando che i ragazzi di oggi sono molto più europei di quanto non lo siano stati quelli di ieri, «dalla prima volta che ci siamo trovati a lavorare con loro sull’improvvisazione, si sono cimentati con grande generosità. Il risultato è davvero eccezionale al di sopra di qualsiasi aspettativa, siamo a livelli professionali nonostante i tempi e le difficoltà legati alla lingua». La professoressa Agostino ha poi voluto sottolineare il ruolo di Salvatore Ronga  che ha radicato con forza il teatro nei ragazzi della scuola che non aveva mai visto così coinvolti. Quella dell’Erasmus plus sarà di certo una di quelle esperienze che, nella vita, difficilmente si dimenticano. «La scuola come la viviamo è chiusa nelle aule – ha concluso la professoressa Verde – il coinvolgimento dell’intero istituto significa molto. Attraverso il progetto l’isola si è fatta conoscere in diverse parti del mondo e quest’esperienza ci aiuta  ad aumentare l’elasticità mentale». In silenzio sono stati tanti gli imprenditori ischitani sensibili che hanno fatto da sponsor, offrendo ai ragazzi un pullman per il transfer e una visita in alcuni dei luoghi più significativi dell’isola. Le premesse sono davvero straordinarie e ora non resta da fare altro che andarli a vedere per applaudirli in tutte, o quasi, le lingue del mondo.

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