CRONACA

IL FOCUS Quel triangolo fragile tra crolli e strade bloccate

Un quadro drammatico di un territorio fragile, privo di strutture ed infrastrutture degne, è reso da quello che poteremo definire il triangolo dei crolli, a monte e a valle. Il territorio cade a valanga dall’Epomeo, le sue strade cadono a pezzi in ogni dove. A mettere in luce questa fragilità, troppo spesso,non sono solo le catastrofi, sono gli interventi pubblici. Cantieri non tenuti a regola d’arte, seguendo le regole del buon padre di famiglia che troppo spesso aggiungono danno al danno. Crolli e strade bloccate nel Cratere delle catastrofi sisma e alluvione tra Casamicciola eLacco Ameno sono ormai all’odg.

Voragine ai piedi del Pio Monte. Il peso del fango riapre vecchie ferite

Nel primo pomeriggio di mercoledi si è aperta una grossa buca su corso Luigi Manzi, all’ingresso delle discariche di fango alluvionale create nei giardini dell’ex complesso Pio Monte. Il cedimento in corrispondenza di una vecchia fogna dello stesso complesso, quasi certamente è stato determinato dal continuo passaggio degli enormi camion di materiale fangoso e detriti post alluvione del 26 novembre scorso che da giorni movimentano con un enorme stress per le già delicate dinamiche infrastrutturali della ex SS 270, quasi del tutto cava in quel tratto interessata dal sisma e poi dagli eventi alluvionali, la fogna convoglia le acque della zona a monte con l’abitato di San Pasquale. Sappiamo tutti come andata a finire. Il peso del fango riapre vecchie ferite.Intanto l’isola è paralizzata, teme nuove allerte in assenza di strade praticabili in sicurezza ed in caso di evacuazione.In più la rimozione dei detriti è ferma causa crolli. Il fango resta tra i giardini del Pio Monte e le strade di casamicciola.

Calvario

Sempre a Casamicciola, in zona Calvario o via De Rivaz, un altro cedimento registratosi in relazione a pregressi lavori di metanizzazione, tiene chiusa da oltre 50 giorni la strada che dalla Marina di Casamicciola conduce all’abitato collinare de La Sentinella, Majo e La Rita, già gravato dai pesi dell’emergenza sisma ed alluvione ed interessati dalle interdizioni da zona rossa” . Crolli e cedimenti reiterati si nel tempo dopo gli stessi lavori per il gas metano. Questo ha causato il blocco dell circolazione dei mezzi pubblici e un grave disagio, oltre che pericolo, per i residenti costretti a muoversi su strade di fortunae percorsi alternativi molto rischiosi. Altro che piani speditivi di evacuazione! Quel che è scritto sue le carte agli atti pubblici cozza con la realtà di un paese che non ha più nemmeno le strade. E non è colpa della frana.

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Qui Capitello a Lacco Ameno

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I cantieri comportano disagi temporanei, sopportabili restringimenti di carreggiata ma se dopo i cantieri si deve assistere a questo scempio, si deve rischiare la vita, tutto questo non è più sopportabile.

In zona Capitello il cedimento di un tratto sotterraneo dove poggiano le condotte della CPL concordia ha reso necessario un nuovo intervento per riparare il danno. A cedere la trincea di alloggio delle condotte di metano.Dopo una serie di avvallamenti la CP è intervenuta per ripristinare la soletta e sostituire le condotte danneggiate. “Situazione insostenibile” la sintesi della disperazione di cittadini e commercianti non si può lasciare a tempo indeterminato o comunque non prevedibile la permanenza di queste problematiche che minacciano la sicurezza e l’incolumità pubblica e privata e determinato ad ogni occasione il blocco della circolazione. Non se lo può permettere un’Isola già in emergenza.

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