I mille tormenti di Raffaella Iaccarino
«Fatemi capire perché e quale è il destino della mia casa!», l’appello della donna che ha visto la sua abitazione oggetto di un’ordinanza di demolizione contro la quale ha già trasmesso una diffida e messa in mora. Ma non è tutto…
E’ assurta agli onori della cronaca per avere, per il tramite dei suoi legali, diffidato chi di competenza a demolire la sua abitazione ubicata nell’ormai noto Blocco 5 in via Spezieria. Parliano di Raffaella Iaccarino che in questa intervista racconta perplessità, tormenti e interrogativi.
Ci racconta cosa le sta accadendo?
“Agli inizi di luglio, dopo sette anni dal sisma, ricevo una raccomandata dalla struttura commissariale che mi informa della loro volontà di demolire la casa di famiglia e mi chiedono di dare una risposta, entro soli sette giorni, circa la mia volontà di demolirla autonomamente. Cioè dopo sette anni di silenzio e attese mi si chiede di rispondere in sette giorni su una questione così delicata?! Ancora stento a crederci…Inizialmente non comprendo di cosa si trattasse, pensavo fossimo rientrati in un progetto di riqualificazione e che quel posto, la mia casa, servisse per un’opera pubblica importantissima. Pensavo ad un interesse supremo ad un piano, un progetto ben definito. Da premettere che io ero in attesa di ricostruire la mia casa. Difatti ho sempre parlato con il mio tecnico di fiducia di adeguamento sismico e mai di demolizione anche perché il livello del danno della mia casa è stato accertato dalla Struttura Commissariale. Un livello di danno riconosciuto di appena L2, una entità tale da potersi recuperare con un efficace intervento, ma sicuramente senza demolire. Tra l’altro la mia è una casa storica appartenuta a una confraternita e dove molto probabilmente c’erano dei monaci. Si trova nella zona della Spezieria, dove anticamente venivano confezionate le spezie che poi venivano commerciate contribuendo ad un fiorente traffico; dunque, c’è di che valorizzare per un paese che non vuole perdersi ed ero fiduciosa di trovarmi nell’ambito di un importante progetto di riqualificazione. Insomma, ero fiduciosa nel buono di questa ricostruzione”.
Ed invece?
“Mentre era in attesa di ricostruire mi capita tra capo e collo questo: devo abbattere punto e basta e non devo sapere neppure perché e che fine farò”.
E lei che cosa ha fatto?
“Inizialmente ero confusa, non capivo e quindi mi sono rivolta ad un legale. Quella casa era sempre stata considerata sicura, con un livello medio del danno e quindi ricostruibile in una maniera opportuna e con un minimo investimento in tecnologia, sta li da decenni e da almeno sette anni ci passa di tutto sopra e sotto, improvvisamente deve essere abbattutae poi fine. Quindi volevo capire, volevo chiedere al commissario perché?”.
Poi cosa è successo?
“I legali hanno riscontrato alla raccomandata manifestando la mia ferma opposizione a demolire. Fino a quel momento nessuno aveva interloquito con me, né nessuna istituzione mi aveva fatto sapere le sue intenzioni, che cosa stesse succedendo. Dopo il riscontro dei miei legali sono stata subito convocata al Palazzo Reale di Ischia sede operativa della struttura Commissariale”.
Lei è andata all’incontro?
“Si, sono andata. Abbiamo avuto un incontro con il commissario. A questo incontro poi si è fatto trovare anche un assessore di Casamicciola, cosa che io non ho gradito e in ogni caso, davanti alle mie rimostranze, davanti alle mie richieste di chiarezza sulla mia casa, comunque, nessuno dei presenti ha saputo dare spiegazioni. Hanno solo cercato di convincermi a demolire e delocalizzare ma non mi è stato detto perché. Ovviamente ognuno è rimasto sulle sue posizioni”.
Lei vuole andare via?
“Io voglio rimanere, ricostruire la mia casa dov’era. D’altronde questo prevede il Piano di Ricostruzione adottato dalla Regione e in fase di approvazione. Se poi sarà approvato un Piano di Ricostruzione che mi dice che c’è un interesse superiore, ci sono delle opere pubbliche, ci sono degli interventi da fare importanti, c’è un progetto di riqualificazione che va a vantaggio di tutta la comunità e per il bene della comunità, non sarò di ostacolo. Ad oggi, però, io non ho capito perché la mia casa deve essere demolita se non c’è ancora un Piano di Ricostruzione definitivo. Demoliscono e poi si vede che succede? Non mi sembra giusto”.
Lei dunque chiede che si attenda il Piano di Ricostruzione prima, eventualmente, di demolire’
E allora perché non aspettare il Piano di Ricostruzione della Regione Campania prima di demolire?
“Mi sembra la soluzione più naturale. I comuni di Casamicciola e di Lacco Ameno sono pieni di case in pericolo e di opere pubbliche che affacciano su strade in pericolo ed hanno deciso di demolire la mia che ha un livello di danno minore. Non posso accettarlo, è un fatto di giustizia“.
Dopo il secondo riscontro, quello in cui si contraddice l’assunto del diritto a ricostruire, che avete fatto?
“Abbiamo chiesto un accesso agli atti per capire che cosa stesse succedendo; perché la mia casa deve essere demolita, visto che nessuno ha fatto chiarezza e fino ad oggi mi trovo costretta solo a combattere per non essere calpestata, a dover investire altro danaro in spese legali. E pensare che in sette anni casa mia non è ma stata puntellata nemmeno per un secondo. Ripeto, sono rammaricata e aspettiamo di leggere gli atti. E non posso essere colpevolizzata solo per aver chiesto chiarezza. Il Commissario ha richiesto al Sindaco del Comune di Casamicciola Terme la necessità di emanare un’ordinanza contingibile ed urgente per far demolire la mia casa, però, specificando ‘ove ne ricorrano i presupposti di legge’. Cosa significa questo che se non mi fossi opposta la mia casa sarebbe stata demolita senza una valutazione preliminare dei presupposti di legge? Onestamente, resto basita”.
Quali sono adesso le sue aspettative?
“Non ho aspettative, mi auguro che almeno il Sindaco voglia spiegarmi cosa accade, visto che il commissario si è rivolto a lui. Ho saputo che insieme agli altri Sindaci si è opposto al Piano della Regione. Vorrei che facessero lo stesso con il Piano di Demolizione di Legnini. Di questo lotto sono stata la prima ad opporsi, ma da come ho capito il Piano di Demolizione riguarda una cinquantina di case che affacciano sulla strada nelle località via Spezieria, Via Ottringolo, Via Montecito, via D’Aloisio, località Rita, località Fango, località Piazza Bagni e Paradisiello. Sono la prima ad oppormi”.