Nel dispositivo con il quale il sostituto procuratore Mario Canale avalla l’arresto dei due napoletani accusati di lesioni e stupro vengono riportate anche alcune conversazioni che le due vittime sostengono tra di loro via chat. La prima avviene pochi minuti dopo lo stupro, quando entrambe le ragazze, ormai rientrate nelle rispettive abitazioni, riescono a mettersi in contatto tra di loro. Per ovvie ragioni di riservatezza, non riporteremo i nomi reali delle due ragazze. La conversazione è molto cruda e non lascia spazio all’immaginazione, nonostante il tono delle due ragazze sia quello tipico di due quindicenni che ancora non hanno abbandonato del tutto la loro innocenza e non sembrano comprendere appieno la portata di quanto è loro capitato.
Ragazza 1: Come stai?
Ragazza 1: A me è uscito il sangue
Ragazza 1: Tipo come se ho il ciclo ma non ce l’ho
Ragazza 1: Mi fa male la pancia poi…
Ragazza 2: Io sto bene
Ragazza 2: Davvero
Ragazza 1: Sicura che stai bene?
Ragazza 2: Madooo
Ragazza 2: Si sto bene
Ragazza 1: Ti giuro non ci posso pensare
Ragazza 2: Ma nemmeno io
Ragazza 2: Stranissimo
Ragazza 1: Cioè è impossibile che è successo
Ragazza 1: Sembra boh
Ragazza 1: si ti giuro
Ragazza 1: Brutto
Ragazza 2: Eh lo so
Ragazza 2: A me sembra tipo che non è vero
Ragazza 2: Non so perché
Ragazza 2: È vero pure a me ti giuro
Ragazza 2: Buonanotte
Ragazza 1: Sicura?
Ragazza 1: No tu non stai bene
Ragazza 1: Ne sono sicura: Se a me è uscito tutto quel sangue figurati tu che stavi da più tempo
Ragazza 1: Buonanotte