I paradossi dell’isola: a Ischia il turismo chiude
Il prossimo 30 giugno scade il distacco dei due dipendenti regionali che gestiscono l’infopoint a porto d’Ischia. Il risultato è che senza proroga la struttura resterà chiusa nel periodo di alta stagione, e proprio nell’anno più difficile. I nodi da risolvere tra Aretur e Regione
A fare proclami, a chiacchiere, sono davvero bravi tutti. A livello locale, regionale, nazionale, stiamo sentendo parlare negli ultimi tempi – e la cosa per ovvi motivi ci interessa molto da vicino, considerata l’economia monocorde del territorio – di cura, promozione e rilancio del turismo. Ed ecco che ad Ischia, in una stagione che già di suo si presenta terrificante (durerà molto meno del solito con i lavoratori stagionali che saranno impiegati molto meno rispetto agli altri anni e con molti di loro che resteranno a casa, visto che le aziende non hanno riaperto i battenti) arriva una “ciliegina sulla torta” che dovrebbe farci riflettere e indignare, se tale sentimento esistesse ancora in una comunità come la nostra ormai tristemente “anestesizzata” e rassegnata al peggio. La notizia è significativa e la dice lunga su quanto si creda in una risorsa come il turismo e nel concetto di ospitalità: il prossimo 30 giugno, infatti, chiuderà i battenti l’agenzia del turismo, uno sportello informativo di strategica importanza ubicato a porto d’ischia e imprescindibile punto di riferimento (e di informazioni, ma non solo) per centinaia e centinaia di persone che eleggono l’isola verde a meta delle loro vacanze.
L’ufficio, secondo informazioni non nostro possesso, sarà completamente smantellato e la cosa più grave e clamorosa che accada nel pieno della stagione turistica e per giunta nella stagione più complessa e difficile dal dopoguerra ad oggi per l’emergenza venutasi a creare con la crisi successiva alla pandemia generata dal Covid-19. O meglio, l’immobile resterà lì dov’è ma di fatto non potrà garantire all’utenza i servizi e l’assistenza che fin qui ha puntualmente erogato. Il prossimo 30 giugno, infatti, scade il contratto che prevede il distacco in servizio sull’isola dei dipendenti regionali Silvio Cenatiempo e Maria De Arcangelis. Questo significa che i due impiegati non dovranno più prestare servizio presso l’ufficio turistico ma ritornare in terraferma a disposizione dell’ente di Palazzo Santa Lucia che evidentemente affiderà loro altri incarichi. E capirete che la situazione è francamente di quelle allucinanti: come è possibile pensare di chiudere un ufficio in un momento così particolare? Quale messaggio pensa di poter “lanciare” la Regione Campania con una iniziativa così proditoria? Le perplessità ci sono e sono anche parecchie, anche se sembrerebbe che non tutto sia perduto.
Lo stop alle attività dell’ufficio turistico ubicato sul porto d’Ischia sarebbe anche originato da una sorta di conflitto o se vogliamo da una serie di incomprensioni in atto tra la Regione e la Aretur, la nuova agenzia regionale per la promozione del Turismo in Campania guidata da Luigi Raia. Un professionista, lo stesso Raia, che negli ultimi tempi aveva più volte decantato come era importante valorizzare attraverso l’attività dell’agenzia stessa le bellezze dell’isola d’Ischia. Il risultato, senza voler crocifiggere nessuno, è stato francamente di ben altro tenore. A quanto sembra sono in atto manovre, trattative e quant’altro per cercare di prolungare il distacco di Cenatiempo e De Arcangelis almeno fino alla fine della stagione estiva e dunque turistica, ma il tempo passa, il countdown si avvicina e allo stato dell’arte non sembrano intravedersi sviluppi positivi. E’ chiaro che a questo punto ci si aspetta che anche i sindaci isolani si diano una mossa e si facciano sentire in Regione per impedire uno “stop” che avrebbe davvero del paradossale. Per consentire la sopravvivenza di una struttura e di un servizio che aveva visto la luce per il tramite del Distretto Turistico e che successivamente era andato avanti per il tramite della Federalberghi che riceveva un contributo mensile per la gestione.