I sindacati puntano l’indice sulle criticità del Rizzoli

Le organizzazioni sindacali a cui fanno capo i lavoratori dell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno hanno chiesto un incontro urgente con il direttore sanitario dottor Quinto. La FP Cgil e la Cisl FP hanno inoltrato la richiesta con una serie di istanze, a partire dalla nomina su delega di un responsabile di riferimento per i lavoratori, la gestione del personale e le problematiche del presidio, in assenza del direttore sanitario, il quale è impegnato a gestire ben due presidi ospedalieri. Inoltre, in seguito alla conversione dell’Uoc di medicina in medicina Covid, i pazienti indenni sostano per giorni su lettighe mobili, spesso non sicure e non confortevoli. Inoltre alcuni vengono appoggiati nei reparti di chirurgia, cardiologia e ginecologia, con diminuzione dei posti letto per i reparti stessi. Per questo le organizzazioni sindacali chiedono un piano per le riduzioni delle liste operatorie. Acclarata poi la carenza di personale, chiedono in che modo la direzione si sta organizzando per il rimpiazzo. Le organizzazioni sindacali hanno poi rilevato che in molti reparti mancano sollevatori, deambulatori, transfer mat e materassi antidecubito, “criticità non più sostenibili”. La missiva contiene anche la richiesta di formulazione di una procedura di mobilità per Cpsi e Oss tra vari reparti all’interno dell’ospedale, che possa garantire uguaglianza e trasparenza. Problemi persistono a livello di spogliatoi e armadietti per il personale, vista la scarsa dotazione e gli angusti spazi che non garantiscono la sufficiente igiene e la separazione di genere. Personale che tra l’altro che è comunque carente a livello di organico, con assenti per malattia da tempo o aspettative lunghe senza sostituti, cosa che ha indotto i sindacati a chiedere al direttore ragguagli circa il loro rimpiazzo. Una serie di criticità che vanno risolte anche tenendo conto dello spirito di abnegazione con cui i lavoratori del presidio isolano sopperiscono continuamente alle carenze di personale in un’organizzazione non ancora ottimale.