LE OPINIONI

IL COMMENTO Quella frase nella mente: “Ischia, è un’altra cosa…”

Diciamoci la verità, che Ischia fosse l’isola più bella del mondo, non ce lo dovevano spiegare gli statunitensi. Era un qualcosa che sapevamo da tempo, senza neanche vantarcene troppo. Un pensiero lucido e nascosto, occultato in quella parte della mente che ci impone di essere umili. Certo fa piacere scoprire che il riconoscimento arrivi anche dal magazine Travel+Leisure, che conta oltre cinque milioni di lettori nella sua versione cartacea e 11 milioni di follower sui profili social e presenta i contributi di scrittori, artisti, designer e giornalisti di fama internazionale. E inorgoglisce non solo chi è ischitano o chi, come chi vi scrive, sente di esserlo pur essendo nato altrove. Anche per i napoletani e i campani in generale, sapere che l’isola verde abbia messo alle proprie spalle veri e propri paradisi terrestri, mete agognate da tutti, è una gran bella soddisfazione. Che Ischia si facesse preferire ad ogni altro singolo luogo sparso qua e là sul globo terracqueo, però, lo sapevamo bene. Non si giustificherebbe, altrimenti, quella strana sensazione che si prova andando in giro per il mondo, anche in località rinomate e famose, quando passa nella mente l’idea di fare un paragone con il nostro scoglio nel golfo di Napoli e si sente forte la convinzione che nulla può essergli superiore. Che nulla può scatenare le stesse sensazioni, lo stesso processo di identificazione con il territorio e con la natura circostante. È così quando si è poco più che adolescenti, resta così quando si matura e poi si invecchia.

Quando ho letto della classifica stilata dal magazine americano, non senza un pizzico di commozione, mi è venuto in mente il ricordo di mio padre, da cui ho appreso tante cose e tra queste l’amore per Ischia. Ogni viaggio, in Italia o all’estero, che facevo con lui, si caratterizzava sempre dallo stesso tipo di commento finale: “Bello… ma Ischia è un’altra cosa!”. Mio padre lo diceva e gli ridevano gli occhi e per me quella frase, che negli anni diventò una sorta di mantra, un rito da rispettare, era come musica per le orecchie. Non so, forse il mio grande amore per l’isola verde è nato in uno di quei momenti in cui, tornando da qualche parte d’Italia o d’Europa, mio padre pronunciava quella frase: “si bello ma Ischia è un’altra cosa…”. Ecco perché oggi non può stupire il giudizio degli americani, che chissà con quanta reale convinzione e altrettanto interesse di marketing, spiegano al mondo quello che mio padre mi disse, con meno enfasi, oltre 40 anni fa. Ecco perché fa incazzare, e molto, il modo in cui tanti ischitani trattano quest’isola, senza averne cura, senza rispetto, senza amore e senza passione. Senza avere la consapevolezza di quanto sia prezioso il luogo in cui vivono. Alcuni episodi di criminalità e violenza che si sono verificati in questi giorni a Ischia, dimostrano quanto sia dilagante il disamore, il disprezzo e l’ignoranza da parte di troppe persone che hanno contribuito, negli anni, a distruggere questo piccolo pezzo di paradiso in mezzo al mare. Siete di Ischia e ammazzate Ischia, con tracotante violenza, infinita indifferenza. A tanti di questi individui andrebbe rivolta quella frase, bellissima, che mi diceva mio padre e che ancora ogni tanto risuona malinconicamente nelle mie orecchie. Voi non siete Ischia perché… “Ischia, è un’altra cosa”.

DIRETTORE “SCRIVONAPOLI”

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Beta

Era un’altra cosa…purtroppo!
Pur avendo casa, che abito ancora abbastanza volentieri per lunghi periodi, evito accuratamente di venirci nei due mesi centrali dell’estate, da oltre vent’anni!
L’ultima volta è stato nel 2001 e ne ho ancora un ricordo terrificante: rumore molesto ovunque, traffico e caos, per non parlare della gente brutta e maleducata che sull’isola la fa da padrona in tutto e per tutto…

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