POLITICAPRIMO PIANO

Lacco Ameno, calma apparente in attesa del ricorso

L’udienza al Tar tra due settimane sugli esiti del voto è solo uno dei tanti fronti della partita politica locale

La prospettiva di un periodo pre-natalizio in tono minore è ormai concreta, vista l’emergenza sanitaria che un po’ ovunque imporrà cautele particolari. Ma a Lacco Ameno i giorni che porteranno al Natale saranno vissuti comunque con una certa intensità, vista l’udienza dinanzi al Tar dove si discuterà del ricorso inoltrato dall’opposizione guidata dal senatore De Siano contro il risultato elettorale, che al ballottaggio ha decretato la vittoria della compagine capitanata da Giacomo Pascale.

Tuttavia, da un lato la minoranza ha continuato a mettere pressione all’amministrazione, quasi prolungando il clima da campagna elettorale in maniera tale da arrivare all’appuntamento giudiziario come se l’investitura del “barone” fosse ancora ufficiosa, dall’altro lato la maggioranza ha cercato di tener fede ai primi impegni elettorale nonostante la parziale “chiusura” dovuta all’emergenza anti-contagio da covid-19, che ha notevolmente ridotto le occasioni di incontro in presenza, e che ha anzi indotto a convocare il prossimo consiglio comunale (per domani sera) rigorosamente in modalità telematica: uno degli ultimi motivi di polemica tra i due schieramenti fu infatti proprio la richiesta reiterata dell’opposizione di celebrare in presenza il primo consiglio post-insediamento, che fu accolta dalla maggioranza paradossalmente proprio nel giorno in cui il senatore De Siano annunciò la sua positività al Covid-19. Da allora, invero, gli attacchi diretti e reciproci si sono placati di molto, per far posto a un botta e risposta condotto per interposti soggetti, più spesso tramite i social, senza trascurare i media. Si pensi alla nomina del revisore dei conti dell’Evi, che da più parti viene vista come un “premio” per uno dei componenti della giusta Pascale, o agli accertamenti delle forze dell’ordine eseguiti in seguito alle accuse lanciate dal senatore sulle cosiddette residenze “sospette”.

Il 15 dicembre sarà solo il primo atto di una lunga vertenza, con maggioranza e opposizione che si fronteggeranno anche sulla questione-porto. E per l’ex-teleposto non è detta l’ultima parola…

Da palazzo di Piazza Santa Restituta non sembrano comunque filtrare segnali di nervosismo in vista dell’udienza in cui verrà contestato il conteggio dei voti in quell’incredibile primo turno del 20 settembre: apparentemente consiglieri e assessori, seppure a distanza, sono intenti a lavorare nell’ambito delle rispettive deleghe e il ricorso non sembra turbare i sonni dell’amministrazione, che giornalmente continua a dare conto sui profili social degli atti posti in essere. Attività che si concentrano sulle risorse da destinare alle situazioni familiari più svantaggiate, con i fondi assegnati all’ente che si aggiungono a quelli costituiti dalla rinuncia delle indennità da parte dell’esecutivo, mentre si pensa a sospendere il pagamento delle strisce blu fino al 28 febbraio, per alleviare i disagi alla cittadinanza in un momento storico già difficile. Fra l’altro, facendo un rapido calcolo, l’udienza del 15 dicembre sarà comunque solo la prima di una vertenza che, verosimilmente, si trascinerà per almeno un anno.

Dodici mesi durante i quali l’amministrazione resterà comunque in carica a governare, che vedrà il 2021 iniziare subito con un’altra vertenza giudiziaria, quella relativa alla concessione del molo turistico, vicenda che costituisce un altro “fronte” di attrito tra maggioranza e opposizione, in quanto la concessione pluriennale alla società gestita da Giuseppe Perrella, vicino al senatore De Siano, era stata revocata l’estate scorsa dal Comune di Lacco Ameno che rivendicava il mancato pagamento dei canoni annuali. La partita che si gioca sul..“fronte del porto” è di quelle strategiche, in quanto i proventi dell’attività diportistica sono considerati dall’amministrazione come essenziali per affrontare una crisi economica i cui effetti si sentiranno a lungo nel tempo, e la giunta Pascale punta dritta alla gestione pubblica della struttura. Non a caso la relativa delega è affidata al consigliere Giovanni De Siano che da lustri porta avanti tale battaglia. Non finisce qui: anche la questione relativa al passaggio di mano dell’ex Teleposto si inserisce nel nuovo assetto politico locale, in quanto da più parti si garantisce che il privato acquirente della struttura demaniale di Monte Vico sia comunque riconducibile a una delle società gestite dalla famiglia del Senatore, e il Comune non ha ancora gettato la spugna sull’ipotesi di sospensione della vendita. La nuova consiliatura è quindi iniziata senza soluzione di continuità con i dodici mesi precedenti, dunque caratterizzata da un continuo incessante confronto tra coloro che fino all’autunno scorso erano, almeno formalmente, dallo stesso lato della barricata. Un confronto che tra il Tar, il porto e l’ex-teleposto, promette di rendere quantomeno “movimentato” un inverno già complicato dalla pandemia.

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