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Elezioni e non solo, “microfono” a Cesare Di Scala

Di Francesco Ferrandino

ISCHIA. Piazzetta San Girolamo, dove ha sede il tuo famoso “Gran Caffè Vittoria”, è sempre stata una vera e propria agorà. Una postazione privilegiata. Quanto influisce questa piazza sugli umori, sulla formazione delle idee e delle proposte  che condizionano la vita ischitana a vari livelli?

«A differenza di quella che è la vulgata corrente, direi che questa “agorà” non influisce in maniera così rilevante. È un po’ una leggenda quella secondo cui qui si prendono le decisioni importanti a livello politico. È un punto d’incontro, di svago, di divertimento, per il cittadino qualunque così come per quello “potente”, ma le decisioni che contano non vengono prese qui».

Però qui si può capire “l’aria che tira”,  l’umore che  serpeggia tra  la gente…

«Questo sì, certo. Ad esempio si possono intuire le possibili convergenze politiche, le amicizie e le inimicizie, sodalizi che si rompono e alleanze che si creano. Ecco, sì, da questo punto di vista è un vero osservatorio privilegiato».

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D’estate sono divenuti proverbiali gli aneddoti che racconti sui social network, veri e propri profili delle tipologie di clienti che frequentano la piazza, in particolare quelli un po’ “naif”. Quest’anno tuttavia il numero dei tuoi interventi sul tema è diminuito. È forse un segnale del fatto che il target turistico agostano è leggermente migliorato, oppure il livello è sempre lo stesso?

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«Sì, io ho notato un certo miglioramento. Non perché manchi quella fascia di visitatori “naif”, se vogliamo usare un gentile eufemismo, grazie ai quali ho ricavato i gustosi aneddoti che hai ricordato, bensì perché il livello medio si è leggermente alzato. Anche così si spiegano i miei post “mancati”.»

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