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Iacono vs Castagliuolo: «La nostra mission è quella di mandarli a casa»

Il consigliere Vito Iacono non ci sta ad essere oggetto di gratuite accuse da parte di Davide Castagliuolo. E in un lungo e articolato post su Facebook ribatte alle dichiarazioni rese a “Il Golfo” proprio dal membro della maggioranza all’indomani del “golpe” che avrebbe potuto determinare la fine anticipata della consiliatura di Francesco Del Deo. Per la cronaca, nell’intervento pubblicato da “Il Golfo”, Castagliuolo c’è andato giù pesante, asserendo che la mancata detronizzazione di Del Deo – oltre ad essere positiva per l’ex democristiano e la sua squadra – dimostrerebbe in maniera eloquente che i membri della minoranza «non hanno un leader che gestisce queste operazioni. Se vuoi proporre un’alternativa all’amministrazione, devi designare un leader e creare dei gruppi e forse hai qualche chance. In ogni caso, è un comportamento di bassa lega che dimostra il loro nanismo politico».

«DEL DEO E CASTAGLIUOLO PARLANO LA STESSA LINGUA». Ed è proprio quest’ultima osservazione di Castagliuolo ad aver suscitato “l’ira funesta” di Iacono. «Leggo dalla pagine del quotidiano “Il Golfo” – ha esordito il capogruppo de “Il Volo” – che un consigliere comunale, non degno di citazione, etichetta come “sotterfugi di bassa lega” un civile momento di incontro e di confronto tra consiglieri comunali sfociato poi, peraltro, in un comunicato stampa dai quali emergono con chiarezza i perché di quell’incontro. Potrei raccontare la sua storia politica, ma non penso sia il caso. E comunque, il linguaggio è comune al suo sindaco, sarà forse per un dato generazionale. Ribadisco, come già espresso sugli organi di stampa e nel comunicato condiviso con gli altri consiglieri, che quell’incontro non c’entra niente ma che è vero: l’obiettivo è quello di favorire lo scioglimento di un consiglio comunale, e non da domenica, da mesi».

«DELIBERE “PEZZOTTE” E SCUOLA COME STRUMENTO DI PROPAGANDA». «Un consiglio comunale – ha proseguito Iacono – che si è reso protagonista dell’approvazione di delibere fondate su veri e propri imbrogli e falsi, di mandare a casa un sindaco e un’amministrazione che nella quotidianità mortifica le aspettative, il disagio, i sogni e i bisogni dei nostri giovani e della nostra gente. Se ne faccia una ragione quel consigliere comunale, sono loro i nostri leader. Non si può non cacciare un sindaco e un’amministrazione che ha abusato della buona fede e della fiducia dei suoi sostenitori. Un sindaco che dopo aver usato la scuola quale strumento di propaganda politica ora la usa per attaccare un consigliere diventato scomodo trasformando il tempio della cultura, della formazione e della crescita dei nostri figli in un terreno di scontro violento, anche giudiziario, con azioni pretestuose e capziose che magari coinvolgono tutto il mondo della scuola profanando un ambiente sacro per i nostri figli e alterando la sua fondamentale armonia e tranquillità».

«Noi – ha aggiunto il leader de “Il Volo” – ci guardiamo bene dal contaminare gli ambienti scolastici con presenze e iniziative inopportune. Ma è fondamentale che un consigliere comunale verifichi lo stato di quelle scuole, porti la sua solidarietà alla scuola vilmente minacciata da chi dovrebbe preoccuparsi di renderla sicura ed è giusto che per la scuola si mandi a casa un sindaco che non si è mai preoccupato se le scuole nel nostro paese erano dotate delle necessarie certificazioni e, soprattutto, condizioni, di agibilità e sicurezza. Tanto è che le uniche strutture pubbliche risultate più vulnerabili in occasione del terremoto sono stati i nostri asili e le nostre scuole. Vergogna! E la recente sentenza della Cassazione non individua altri responsabili se non nel sindaco. Ed è giusto che solo per questo vada a casa senza se e senza ma. Nel rispetto della legge! Altro che “sotterfugi di bassa lega”. La Legge! Il Testo Unico per le Autonomie Locali che, troppe volte, è stato vergognosamente offeso insieme ai principi alti ai quali esso si ispira».

«DEL DEO VA SFIDUCIATO, BASTA A PROMESSE E MINACCE». «I consiglieri che non condividono questa opportunità, ripeto richiamata dalla norma, anche quelli che cercano stupidi pretesti – ha affermato Iacono – devono spiegare ai nostri giovani, ai nostri bambini, alle nostre donne e ai nostri uomini perché non si dimettono con noi, perché sono così legati alla poltrona, quali interessi hanno da tutelare più importanti della loro vita o quali schifezze hanno da coprire o da sanare. Questo sindaco va sfiduciato e basta! In consiglio comunale? Bah! Mi sembra un po’ tardi anche perché chi lo propone, salvo sporadiche presenze, c’è stato veramente poco! E poi, vedrete cosa accadrà giovedì (oggi per chi legge, ndr) nelle operazioni di designazione degli scrutatori o nell’annunciato concorso per i vigili urbani o nella redistribuzione di contributi alla vigilia delle elezioni. Promesse e minacce! Stanno lì per questo tutti complici e conniventi e il paese piange» ha chiosato Vito Iacono.

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