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IC “Don Avallone”, giochi di fine anno tra sport, fair play e sicurezza

Gianluca Castagna | Forio – Avvicinare i giovani studenti ai valori dell’amicizia e della cooperazione, a una vita sana e gratificante attraverso lo sport. Uno stimolo importante a livello educativo e di partecipazione attiva alla nostra società, nel rispetto dell’avversario e delle regole del gioco. Perché, in fondo, anche nella competizione più agguerrita, di questo si tratta: un’attività formativa e (ri)creativa a cui devono partecipare tutti, non solo quelli più bravi o atleticamente più dotati.
Con queste premesse l’Istituto Comprensivo “Don Avallone” di Forio, guidato dalla Dirigente Prof.ssa Giovanna Cuomo, ha organizzato due giornate di giochi e sport che hanno coinvolto gli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado nel campetto sportivo del plesso scolastico “Leonardo D’Abundo” a Panza. Due mattinate all’aria aperta per tantissimi ragazzi impegnati nei giochi di fine anno.

«Quest’anno» ci ha raccontato la Prof.ssa Franca Perdetz, docente di scienze e attività motorie alla scuola media di Panza, «gli alunni più grandi hanno affrontato due tornei. Uno basato sui Giochi senza frontiere, dove ogni classe rappresentava una nazione, e l’altro di Dodgeball, lo sport di squadra nato come evoluzione agonistica della comune palla avvelenata, dove a scontrarsi sono state le tre sezioni. Il nostro progetto di educazione fisica per questa scuola – ha aggiunto la Perdetz – elaborato insieme al collega Prof. Angelo Piro, è stato indirizzato a rafforzare l’ autonomia dei ragazzi: hanno formato le squadre, scelto i paesi, si sono occupati dell’arbitraggio, i ragazzi delle terze hanno fatto da tutor a quelli più piccoli.
Non si è trattato di giochi strettamente ed esclusivamente sportivi, ma anche motori, con componenti di creatività e spirito di iniziativa. Cerchiamo di insegnare loro una sana competizione, che non è sempre scontata. Alcuni di loro che già svolgono attività sportive extrascolastiche, ad esempio, accettano con più fatica la sconfitta: lo scopo di questi incontri è anche quello di per far comprendere meglio il senso dello stare assieme, del lavorare in una squadra, rispettare l’avversario, riconoscere i propri limiti ma anche le difficoltà del compagno che devono imparare ad accettare. Nessuno resta fuori: ai ragazzi va insegnato a completarsi e cooperare tra di loro. Divertendosi. E’ lo scopo di ogni gruppo. Per questo al di là dell’esito finale di ogni gara, la vittoria è di tutti. Di tutte le classi e, ci teniamo a sottolinearlo, di tutte le nazioni».

Nella prima giornata dei Giochi, il 1° giugno, sono stati invece coinvolti gli alunni più piccoli delle classi quarte e quinte elementari. Un progetto, “Sport di classe”, realizzato in collaborazione con il CONI e il supporto di un tutor, la Prof.ssa Antonietta Coppa, per fornire un forte sostegno alle attività didattiche della scuola primaria. «Quest’anno – ci ha spiegato la Preside Prof.ssa Giovanna Cuomo – il nucleo fondante del progetto è stato il fair play. Gli alunni sono stati guidati all’apprendimento dei valori del rispetto delle regole, della giusta e sana competizione, della necessità di condividere con gli altri i momenti della vittoria, così come saper affrontare i momenti di insuccesso. Sono molto orgogliosa dei miei studenti che, nel corso di queste manifestazioni, hanno ampiamente dimostrato di aver raggiunto tutte le competenze richieste dal progetto. Comprese la crescita e il miglioramento delle relazioni con gli altri».

Le Giornate si sono tenute nel campetto di basket della scuola media “Leonardo D’Abundo”, poiché la palestra è stata interdetta dopo il terremoto del 21 agosto. «Tutte le attività sono state organizzate grazia alla collaborazione dei docenti del Don Avallone e dei genitori che sono sempre stati disponibili, anche quando abbiamo dovuto spostare le classi in un’aula polifunzionale alla Sede Centrale della scuola, che abbiamo adibito a palestra. Ma il mio ringraziamento – ha ricordato la Cuomo – va anche ai volontari dell’Associazione GARFI CB Isola d’Ischia. E’ dal 2015 che opero in questa realtà e ho avuto modo di appurare che il loro aiuto è stato fondamentale per questa scuola. L’I.C. “Don Avallone” opera infatti su più plessi dislocati sul territorio; in occasioni speciali non sempre possiamo contare su agenti di polizia municipale che possono aiutarci. Lo hanno fatto i volontari GARFI: durante le uscite e le escursioni, nella scelta dei percorsi più adatti perché più sicuri, nel gestire l’afflusso degli ospiti ,come in occasione dell’allestimento del presepe vivente a Natale. Insomma, ci hanno aiutato nel far rispettare tutte le norme per la protezione e la sicurezza della popolazione scolastica. Le famiglie hanno apprezzato molto la loro presenza. Il tema della sicurezza è importante non solo perché dettata dalla normativa, ma perché parte integrante del curricolo.
Tutti i nostri studenti, di tutti i nostri plessi, hanno partecipato a simulazioni di evacuazione ed emergenze. Con e senza preavviso. La cultura della sicurezza fa parte della formazione degli alunni per acquisire competenze di un’autentica cittadinanza attiva».

Di Meglio: «Sviluppare a scuola la cultura della prevenzione»
L’organizzazione della sicurezza in un Istituto Scolastico è sicuramente responsabilità del Dirigente Scolastico, ma ci sono tante altre figure coinvolte. Come il Responsabile della sicurezza, figura prevista dal decreto 81/08 con il compito di coadiuvare il Dirigente per tutto ciò che riguarda la prevenzione e le norme da seguire in caso di emergenza.
All’ IC “Don Avallone” a ricoprire questo ruolo è il Prof. Ciro Di Meglio, docente di Tecnologia. «Da tempo gestiamo la formazione dei docenti e degli alunni con informative e documenti ad hoc. Svolgiamo annualmente due prove, come da normativa, in tutti i sette plessi dell’Istituto sparsi nei due Comuni di Forio e Serrara Fontana. Quest’anno – prosegue l’insegnante – abbiamo avuto la possibilità di organizzare dei seminari specifici che, partendo dall’evento sismico che ha colpito l’isola lo scorso agosto, ci ha fatto ritornare sulle problematiche intrinseche del nostro territorio, legate chiaramente alla sua sismicità. Abbiamo ospitato un geologo e stiamo partecipando a un progetto, C.O.V., nel quale oltre a parlare di Vesuvio e Campi Flegrei, si approfondisce lo studio dell’isola d’Ischia. I nostri allievi stanno preparando un lavoro nel quale metteranno in luce il rischio che grava sull’isola, sperando possa contribuire a rafforzare la cultura della sicurezza e della prevenzione a partire dai banchi di scuola».

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