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Il 2022 e la sfida di Paolo: «Enzo resta il leader, non temiamo le “squadrette”»

Assessore del Comune di Ischia e vetereno della politica, Ferrandino in una lunga intervista a Il Golfo spazia a 360 gradi. Guardando già alle prossime elezioni e soprattutto lasciando intendere chiaramente, e con un pizzico di malizia, di non temere gli avversari

Partiamo dall’ultimo consiglio comunale. Del bilancio e dunque della materia tecnico-contabile, nel corso della seduta ne hanno discusso due commercialisti, il sindaco e il leader della minoranza. Ma quanto c’è da essere preoccupati per quel parere dei revisori dei conti? Insomma, non sembra voler indicare che le casse dell’ente scoppino di salute…

«Io credo che si tratti una raccomandazione, che viene tenuta ovviamente in debita considerazione da un’amministrazione attenta. Non è pensabile d’altronde spendere ciò di cui non si dispone. La situazione, sotto il profilo economico, peraltro è quella che è. Sappiamo tutti che le nostre aziende versano in grande difficoltà, c’è da prevedere una sofferenza che poi avrà come conseguenza il mancato riversamento verso il Comune dei tributi. Bisogna fare i conti con questo tipo di scenario e di conseguenza stare attenti a non andare oltre quello che è possibile centellinando ogni spesa guardando sempre alla disponibilità di cassa. E mi riferisco anche alle anticipazioni per le quali arriva il nulla osta dal tesoriere comunale, non bisogna sforare altrimenti si rischia davvero il collasso. Ma lasciami dire un’altra cosa».

«Gli ischitani sono persone attente ed obiettive. Penso che alla fine di questo mandato le cose fatte saranno la molla per rinnovare la fiducia a quest’amministrazione e a coloro che la compongono. Siamo presenti sul territorio, tra tante difficoltà facciamo il possibile che è davvero tanta roba»

Prego.

«Credo che ci si trovi dinanzi a un bilancio decisamente realista e che fotografa la situazione attuale che viene monitorata con alto senso di responsabilità dall’amministrazione comunale. Non si andrà oltre i limiti di spesa consentiti, questo posso assicurarlo».

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Dai banchi della minoranza sono partite anche accuse di natura diversa da quelle meramente contabili. Il sindaco e la sua squadra sono stati accusati senza mezzi termini di non avere un’idea di paese né una prospettiva per Ischia.

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«Una volta ebbi a dire a un tuo collega giornalista che bisognava inforcare un paio di occhiali in grado di dare l’esatta percezione della realtà. Personalmente senza un programma non mi sarei imbarcato da nessuna parte. Racconto sempre che mi è rimasto ancora un sogno rispetto a quelli che avevo da bambino: spero che la sede Enel lasci l’attuale edificio di via Iasolino e quella sede venga demolita e nella stessa area possa sorgere una sorte di interporto. Poi una volta completato il parcheggio Guerra potrò ritenermi soddisfatto. Insomma, chi non vuol vedere non vede ma chiunque abbia occhi per guardare si renderà facilmente conto del fatto che il paese sta vivendo una fase di riallestimento, c’è una vasta attività di ripiantumazione del verde, sul porto si lavora per l’eliminazione dell’acqua alta e la creazione di una nuova passeggiata. Se a questo aggiungiamo il parcheggio ex Jolly ultimato, la nuova Piazza degli Eroi, Ischia Ponte alle prese con un buon restyling, campi e campetti, credo che si stia facendo tanto ma soprattutto si sta dando ad Ischia un volto nuovo ed all’altezza dei tempi e di quanti la eleggeranno a meta delle proprie vacanze. Bisogna fare un ulteriore sforzo e porre una certa attenzione al piano traffico, che avevamo già in animo di porre in essere ma che poi è rimasto nel cassetto per le vicende ben note legate alla pandemia».

«Non ci sono critiche o addebiti da muovere a Enzo Ferrandino. Forse l’unico difetto, paradossalmente,è quello di essere una persona troppo buona, aperta a tutti e che magari dovrebbe dire “no” un po’ più spesso. Ma lui è fatto così, di una disponibilità davvero unica, ma mantiene comunque il timone ben saldo verso la rotta che ci siamo prefissati»

Ma con tutte queste vetture in giro, il piano traffico non rischia di rivelarsi un’utopia?

«Mai dire mai, bisogna sempre provarci. Penso al mega parcheggio di Fondobosso ed a quello di via Iasolino con due stazionamenti degli autobus il primo proprio a Fondobosso ed il secondo a Piazzale Trieste con una circolare interna di minibus (possibilmente elettrici) ed una serie di sensi unici ben definiti. Credo che con questa ricetta il problema del Comune di Ischia sarebbe risolto ed è in questa direzione che bisogna andare per non rimanere sempre nel “condizionale indefinito” che non porta da nessuna parte. Occorre perentorietà: il problema, insomma, dovrà essere risolto».

Nel 2022, che è lontano ma non troppo, i cittadini ischitani torneranno alle urne. Allo stato dell’arte, fatti salvi stravolgimenti clamorosi, quanto è preoccupato dal voto Paolo Ferrandino e soprattutto quali scenari intravede?

«Gli ischitani sono persone attente ed obiettive. Penso che alla fine di questo mandato le cose che dicevamo poc’anzi, ossia quanto fatto, saranno il motivo fondante per il quale si rinnoverà la fiducia a quest’amministrazione e a coloro che la compongono, persone che danno continuamente risposte. Siamo abbastanza presenti sul territorio, dico abbastanza perché non è mai troppo: ma tra tante difficoltà, facciamo il possibile che è davvero tanta roba».

Enzo Ferrandino di questa coalizione resterà il leader?

«Penso proprio di sì, anche perché non c’è da muovergli critiche né addebiti. Forse l’unico difetto, paradossalmente,è quello di essere una persona troppo buona, aperta a tutti e che magari dovrebbe dire “no” un po’ più spesso. Ma lui è fatto così, di una disponibilità davvero unica, anche se questo non gli impedisce di mantenere il timone ben saldo verso la rotta che ci siamo prefissati».

«Giosi Ferrandino dietro le quinte dell’attuale minoranza? Ritengo che alla fine, da persona intelligente e scaltra qual è, starà attento a mantenersi una platea molto ampia piuttosto che avere con sé solo una “squadretta” che in qualche modo potrebbe non essere sufficiente per i suoi propositi futuri»

Dall’altra parte della barricata c’è di nuovo l’ombra di Giosi, collante del gruppo “Per Ischia”.

«Ricordo che subito dopo la sua seconda elezione a sindaco d’Ischia, Giosi Ferrandino mi confessò di iniziare a sentirsi stanco rispetto al ruolo che svolgeva. Riteneva che non fosse sempre possibile dare risposte ed il trovarsi sommerso di persone che invece ne chiedevano continuamente, in qualche modo lo aveva stancato dal punto di vista morale del termine. Non so se questa “pesantezza” gli sia passata, di certo non ha voglia di riprendere ruoli se non dietro le quinte. In questo modo si mantiene al centro dell’attenzione e coltiva un gruppo di amici che nel caso gli torneranno eventualmente utili nel tempo. Ma ritengo che alla fine, da persona intelligente e scaltra qual è, starà attento a mantenersi una platea piuttosto che avere con sé solo una “squadretta” che in qualche modo potrebbe non essere sufficiente per i suoi propositi futuri».

Da quella che chiami “squadretta”, invece, chi potrebbe emergere?

«Penso che alla fine dal cilindro un colpo a effetto uscirà sempre, perché chi ha la necessità di ribaltare l’attuale situazione qualche tentativo anche “clamoroso” finirà col metterlo in atto. Mai stare sul tranquillo rispetto alle coalizioni avversarie, ma nemmeno bisogna spaventarsi. Se continuiamo a lavorare per il paese, non ci sono preoccupazioni di sorta. Poi, se ci sono giovani e persone valenti e migliori di quelle che ci sono attualmente, ben vengano se possono apportare linfa a Ischia».

La prima parte della sindacatura di Enzo Ferrandino, tra rimpasti e turbolenze interne, è stata caratterizzata dal mare mosso e spesso addirittura agitato. E’ giusto dire che da qualche tempo è tornato il sereno?

«Penso che turbolenze e scontenti fossero il frutto di persone che cercavano il loro spazio ed il proprio ruolo. Capire determinate cose non è mai semplice. La capacità di Enzo è stata quella di creare un equilibrio perfetto, dando a ciascuno non soltanto quanto desiderato ma anche quello che meglio poteva esprimere. Questo ha fatto sì che oggi ci troviamo con una squadra quasi tutta impegnata e dove ognuno svolge quello che gradisce. E, soprattutto, c’è spazio per tutti».

Facciamo un po’ di amarcord, visto che fai politica da tanto. Qual è la scelta sbagliata in politica di cui ancora oggi si pente ancora Paolo Ferrandino?

«Non ho un cruccio in particolare, e ti spiego anche il perché. Spesso non ragiono o scelgo per quella che può essere una tattica di convenienza, ma cerco di partecipare a tutti quei progetti che mi vedono coinvolto, mettendo al bando ogni forma di strategia. Non ho mai pensato di schierarmi con l’uno piuttosto che con l’altro solo perché c’erano maggiori possibilità di vincere, ho sempre scelto senza mai sapere come sarebbe andata a finire. Ma l’ho fatto orientandomi comunque laddove potevo esprimere al meglio il mio impegno e dove ci fossero partecipazioni amichevoli e persone in grado di suonare la stessa sinfonia senza strumenti non accordati».

Adesso che ci penso, siamo riusciti in un’impresa: non parlare di covid…

«Questo è importante, ogni tanto fa bene distogliere l’attenzione da quella che comunque è una piaga ormai drammatica. Poco fa (ieri per chi legge, ndr) ho ricevuto la notizia di un caro amico personale e dell’isola, con casa a Casamicciola, Mario Iannucci (uno dei massimi distributori di carburante della Q8), che è venuto a mancare proprio a causa del coronavirus. E’ un nemico subdolo che sta mietendo vittime incredibili, con molti affetti che vengono meno. E’ bene parlare d’altro, ma senza mai far calare l’attenzione su questa tematica, ecco perché bisogna continuare a mantenere atteggiamenti e comportamenti all’insegna della responsabilità. Prima fermiamo il covid, prima ci mettiamo questo incubo alle spalle e torneremo a vedere la luce in fondo al tunnel. Normalizzare la situazione significherà anche consentire a molti lavoratori in difficoltà di tornare ad essere impiegati e ritrovare conseguentemente la propria dignità nel lavoro e in famiglia»

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Luigi Boccanfuso

Siccome anch’io sono ischitano, secondo il sillogismo di Paolo sono “attento ed obiettivo” ed è per questo che gli dico che per quello che mi risulta lui è molto più presente a “maneggiare”fascicoli nell’UTC che non a risolvere problemi del territorio. Da qualche mese a questa parte stavo sistematicamente declinando gli inviti a rilasciare interviste da parte di un direttore di giornale locale, ritenendole stonate ed inopportune durante l’imperversare del Covid, ma le cose affermate da Paolo rappresentano uno stimolo a non declinare anche il prossimo invito…..

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