Maltempo, il comandante Sergio Conte: una sciroccata così non si era mai vista
ISCHIA. Una sciroccata così non se la ricordava nessuno, neanche le persone più anziane. Sul piazzale antistante il Castello Aragonese sembrava di essere a Venezia. Lunedì l’acqua del mare ha invaso il Borgo di Celsa: conseguenza dell’ondata di maltempo che ha colpito la Campania ed il Golfo di Napoli e che ha costretto le compagnie marittime a sospendere i collegamenti veloci con la terraferma. I sindaci dei Comuni dell’isola hanno chiuso le scuole. Stop anche al Tribunale. Il day after è stato quello della conta dei danni. Il parapetto di protezione al Ponte di accesso al Castello Aragonese è andato completamente distrutto. La struttura, in attesa di un intervento di recupero e messa in sicurezza, è stata danneggiata. Così come il muretto laterale che conduce al Castello Aragonese è stato divelto dalle onde del mare. I turisti hanno scattato foto, un po’ divertiti, un po’ preoccupati dalla furia degli elementi. Per gli abitanti del Borgo è un disagio “anche se una sciroccata così è la prima volta che accade”, ci confermano. Gli eventi metereologici che hanno colpito l’Italia (vedi la Liguria), la Campania ed in particolare l’isola di Ischia, negli ultimi anni sono diventati più frequenti.
Per capire che cosa è successo, quale vento ha colpito l’isola di Ischia e che cosa si può fare per non far allagare più una zona come quella di Ischia Ponte, chiediamo delucidazioni a Sergio Conte, comandante ischitano, che ribadisce: “Una mareggiata di Scirocco così non l’avevo mai vista ad Ischia. Eppure abito qui da 55 anni, cioè dalla mia nascita”. Il comandante Conte, ci spiega, da ischitano e da uomo di mare, ciò che è successo negli ultimi giorni sull’isola.
I porti dell’isola come hanno reagito a questa ondata di maltempo e di forte vento?
“Tutto sommato bene. Per fortuna il porto di Ischia è uno dei più sicuri del Mediterraneo. Il fatto di non avere traversie lo rende protetto e quindi sicuro. Anche nel 1999 quando il porto di Casamicciola venne distrutto dal vento di Ponente, quello di Ischia non subì grandi danni”.
Che cos’è successo, invece a Ischia Ponte?
“Ponte non è protetta soprattutto dalle traversie di Scirocco. Dal lato di Ponente prendiamo il cattivo tempo che ci arriva di riflesso. In pratica il mare batte sotto Vivara, a Procida, torna a terra e si allaga il piazzale. Il mare di Scirocco, invece, è un mare vivo senza nessun tipo di ostacolo. In mare si usa un termine ‘Fetch’ che è la distanza che il vento ha a disposizione per muovere il mare. In pratica quando il vento corre libero e ha un fetch lungo, il vento alza l’onda. Quando il vento non ha fetch, cioè viene frenato da un ostacolo, non ha la forza per muovere il mare e creare l’onda. Per questo Tramontana, Grecale, che entrano direttamente da noi da Nord e da Nordest non ci creano particolari problemi perché siamo protetti da Procida e Vivara. E il vento non ha tempo e forza di muovere le onde”.
Ed invece questa volta è arrivato lo Scirocco.
“Esatto. Lo Scirocco è un vento che arriva da sud est dove siamo sguarniti. Non siamo protetti. Il muraglione rappresenta una difesa quando il vento ha già assunto la sua massima forza. La difesa, invece, dovrebbe esserci già lontano dal litorale, più a largo. Avrebbe senso avere una scogliera tra il Castello Aragonese e Punta Pisciazza. Se lì si crea un ostacolo come ad esempio un frangiflutti, in quella zona dove il mare ha anche una bassa profondità, lì viene stroncato il mare. In questo modo tutta la forza verrebbe scaricata su questi frangiflutti e si risolverebbe il problema dello Scirocco”.
Questi episodi metereologici che poi si riversano sul mare potrebbero ricapitare?
“E chi può dirlo? È vero che questa è la prima volta che assistiamo ad uno Scirocco simile, ma è anche vero che la meteorologia futura si baserà su questi eventi funesti che, purtroppo, sono sempre più frequenti”.
