LE OPINIONI

IL COMMENTO Chi può comprare Vivara e come

DI BENEDETTO MANNA

Facendo seguito all’articolo “Compriamoci un’isola….quanto costa Vivara” del 21 ottobre scorso, appare utile nel commento odierno chiarire quali sono le possibilità concrete di acquisto dell’isolotto di Vivara(dopo aver descritto il potenziale economico dell’operazione), illustrando le varie vie che vanno seguite da coloro, oggetto della comunicazione odierna, che, in base al proprio ruolo, intendono risolvere l’annosa problematica di stallo della sua gestione per renderla definitivamente libera di svolgere tutte le attività istituzionali, una volta acquisito il pieno possesso dell’area di pregio naturalistico, come spiegato precedentemente. In questo contesto tra i soggetti principali, per ridare significato e valore alla Riserva Naturale Statale Isola di Vivara, vanno individuati, per ordine di competenza e  ruolo istituzionale:

1 – lo Stato, in particolare il Ministro dell’Ambiente e Sicurezza Energetica On.PichettoFratin. In tale veste, puòattivare la procedura di esproprio, ai sensi dell’art.15 della Legge Quadro sulle Aree Protette n. 394/91, mettendo in campo le azioni previste in tal senso e già descritte dallo scrivente, stanziandoper il suo ministero i fondi necessari;

2 – il Comitato di Gestione, che, in ottemperanza alladelibera n.8 del28/06/2021”Ipotesi di acquisizione dell’isola di Vivaraal patrimonio pubblico”,dove si prospetta di procedere con l’esproprio, una volta attivata l’Agenzia delle Entrate, puòindividuarela copertura finanziaria in apposito capitolo del proprio bilancio, da integrare con specifici trasferimenti del Ministero dell’Ambiente  e della Cultura (per il vincolo archeologico). Altresì è consentito al Comitato di gestione di avviare una campagna di crowdfunding civico;

3 –   l’On. Francesco Emilio Borrelli, per la proposta di legge “Acquisizione della proprietà dell’isola di Vivara e avvio della campagna crowfunding”,depositata in Parlamento il 5 luglio 2023.        In questo caso la procedura d’acquisto avverrebbe tramite legge, che in quanto tale non è sottoposta ai vincoli dei procedimenti giurisdizionali, come è per l’esproprio, che è pur sempre un atto amministrativo. Con la presente comunicazione si chiede di conoscere l’iter che sta seguendo la p.d.l. e come viene sostenuta dalle forze politiche più sensibili ai temi ambientali e della cultura. Si auspica un suo rilancio necessario tramite campagne di sensibilizzazione, anche attraverso i midia, per la rilevanza degli aspetti culturali e naturalistici a livello internazionale;

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4 –  tutte le Associazioni Ambientaliste Nazionali (WWF  – Mare Vivo – Lipu -Legambiente – Italia Nostra – FAI – CAI), per valutare come farsi parte attiva di una trattativa diretta tra privati con la stessa proprietà famiglia Diana, prevedendo anche un ruolo da capofila di una eventuale cordata di diverse associazioni, per l’acquisto e tutela dell’intero isolotto. In  tale ipotesi ci sarebbe una compravendita tra privati, regolata dalle leggi di mercato per domanda e offerta, con il vantaggio di poter arrivare ad una soluzione immediata,non pronosticata nel tempo, come invece le descrizioni riportate nei primi tre punti lasciano intendere.  Alcune Associazioni hanno già sperimentato con successo tale tipo d’iniziativa, quando urge un problema importante di conservazione. Si cita il caso del WWF, quando arrivò a comprare da un gruppo di privati Monte Arcosu, per il mantenimento della specie del cervo sardo che era a rischio di estinzione, trovando anche il sostegno di parte del mondo economico. Si riporta nel riquadro riportato a lato, la descrizione dell’acquisto di Monte Arcosunel 1985 per opera del WWF, per la salvezza del cervo sardo, come rievoca il presidente storico del WWF Fulco Pratesi, nell’ultimo numero di PANDA (n.3 settembre 2023).Similmente si può citare il FAI, che agisce proprio per il recupero e la valorizzazione, come avviene per la campagna i Luoghi del Cuore;         in tutto ciò non sono fuori luogo sponsor privati, di tipo anche commerciale, per la visibilità del proprio marchio;

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 5 – la Fondazione Bancariadisponibile a  un’eventuale trattativa tra privati, non solo per  dare un aiuto finanziario alle Associazioni onlus citate, ma anche per una propria strategia di immagine e marketing, avendo interesse ad agire in primo piano;

 6 –   in ultimo, “per non fare i conti senza l’oste”, la Famiglia Diana. Andrebbe contattata, soprattutto da chi intende avviare la trattativa privata, per sondare l’effettivo interesse a cedere Vivara davanti ad un’offerta ragionevole per entrambi gli interlocutori. La famiglia ha già dato segnale di non essere restia a tale ipotesi di vendita, dichiarandosi non contraria sulla proposta di esproprio, astenendosi durante la votazione della delibera del Comitato n.8 del 28/06/2021”Ipotesi di acquisizione dell’isola di Vivaraal patrimonio pubblico”.

* INGEGNERE, SOCIO WWF, LEGAMBIENTE E CAI

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