CRONACAPRIMO PIANO

Il benvenuto ai distretti turistici tra luci e ombre a Salerno

Lunedì ed ieri alla Stazione Marittima e presso la sala congressi dell’Hotel Mediterranea la presentazione dei nuovi organismi: vi spieghiamo cosa ha funzionato di più e cosa invece ha destato qualche perplessità

Avremmo dovuto capirlo subito, l’approccio non era stato dei migliori. Salerno, Stazione Marittima, lunedì 18 novembre ore 17.30, minuto più minuto meno: bisogna parlare (finalmente, aggiungiamo) di distretti turistici e alla convention ci sono nomi non certo da poco. I referenti dei distretti stessi presenti in Campania (Ischia è rappresentata da Benedetto Valentino), c’è il presidente del Parlamento Europeo Sassoli in videoconferenza, ma soprattutto ci sono il governatore Vincenzo De Luca e l’assessore regionale al Turismo Corrado Matera. Ma c’è qualcosa che non va: perché ti aspetti un pubblico sì numeroso ma composto da addetti ai lavori, mentre all’interno della stazione salernitana c’è una folla oceanica. Vuoi vedere, pensiamo magari con la classica malizia da isolani, che qui siamo davanti ad una comparsata elettorale? Nemmeno il tempo di metabolizzarlo, quel pensiero, che diventa realtà.

Perché la convention dura lo spazio di un amen e poi sotto con le degustazioni gastronomiche rigorosamente gratuite di specialità campane: per un piatto con dieci pennette al pomodoro e basilico e una “ostia” di mozzarella di bufala (zizzona di Battipaglia, per carità, ma pur sempre un modestissimo assaggino) si prendono d’assalto i banchetti manco distribuissero banconote da 500 euro. I più fortunati riescono a bagnare il tutto anche con un goccio di vino, ma la serata finisce qua. A munizioni (leggasi derrate alimentari) finite, la Stazione Marittima si svuota per incanto regalando ai pochi superstiti un’immagine di desolazione che nel caos che aveva imperato fino a qualche minuto prima appariva impensabile.

Benedetto Valentino nel corso del suo intervento auspica l’istituzione dello sportello unico per le imprese: «Se voglio comprare un albergo, ad esempio, devo avere un unico interlocutore che mi rilascia tutti i permessi con lo Stato che mi riconosce il diritto a investire senza passare per una moltitudine di controlli»

Poco male, pensa il cronista. Il secondo round, in programma ieri mattina presso la sala congressi dell’Hotel Mediterranea, contribuirà finalmente a illuminare tutti, chi scrive compreso. Il problema però è che l’assenza di dibattito che ha caratterizzato il lunedì sera diventa un “vuoto” difficilmente colmabile, dal momento che il tema del dibattito è “Le agenzie di viaggio protagoniste del mercato”. Ed è anche per questo che, nel momento in cui fa capolino un rappresentante del governo – il sottosegretario al Turismo Elena Bonaccorsi – il discorso scivola per l’appunto sulle predette agenzie e non sui distretti con tutti gli annessi e i connessi. E così quando prende la parola Benedetto Valentino, vai con la sostanza e al bando la diplomazia. Il patron del Premio Ischia Internazionale di Giornalismo evita i “giri larghi” e va immediatamente al dunque: “L’argomento centrale è quello dei distretti turistici, nati da una felice intuizione dell’allora ministro Tremonti. In questo paese, e in particolare al sud Italia, abbiamo lo stesso problema e io posso testimoniarlo in maniera tangibile per quanto riguarda l’isola d’Ischia: non si vede l’ombra di un investitore straniero da ormai mezzo secolo. Il criterio dei distretti era quello di azzerare la burocrazia, che spaventa un po’ tutti: ma ad otto anni di distanza devo prendere atto con un pizzico di amarezza che non c’è nemmeno la piena consapevolezza di quello di cui si parla”. E Valentino poi affonda ancor più il colpo:”Se in otto anni nulla si è mosso, vuol dire che nemmeno i funzionari sono riusciti a dare ai ministri che si sono succeduti gli strumenti per poter procedere. La legge varata nel 2011 da allora è stata emendata ben quattro volte eppure non è mai stata messa in campo. Adesso il ministro in carica deve fare una cosa semplice, chiamare direttori di agenzia del demanio, agenzia delle entrate ed asl e creare lo sportello unico per le imprese. Cosa significa? Semplice, che se voglio comprare un albergo a Salerno, Ischia o ovunque sia, devo avere un unico interlocutore che mi rilascia tutti i permessi con lo Stato che mi riconosce il diritto a investire senza passare per cinquecentomila controlli. Non serve nulla di nuovo, basta far funzionare questo sistema come funziona in qualsiasi altra realtà europea: la logica della burocrazia ormai alberga solo in Italia, non ci rende un paese competitivo e allontana tutti gli investimenti. Se non focalizziamo questo punto, allora i distretti turistici resteranno un concetto meramente astratto”.

Benedetto Valentino, poi, ha comunque voluto ricordare l’impegno profuso dal presidente dei distretti turistici, Vincenzo Marrazzo, sottolineando come la Campania sia stata all’avanguardia e come – sempre grazie a Marrazzo – le strutture della nostra Regione siano stati inseriti tra i destinatari dei fondi FESR. “Ma tutto questo – ha concluso Valentino – deve essere concretizzato da Palazzo Santa Lucia, se i distretti non vengono inseriti nella programmazione 2020-2027 allora tutto quanto fatto non serve…”. Un intervento forse anche duro, in alcuni passaggi, ma che ha scosso la platea dei presenti regalando interessanti spunti di riflessione.

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