CRONACA

«Il Black Friday? Ridurrà i consumi nelle feste. Turismo natalizio? Serve coesione»

Francesco Pezzullo di Confesercenti e Luca D’Ambra di Federalberghi a tutto campo tra previsioni e, soprattutto, qualche preoccupazione per l’economia locale in vista delle festività

Attività commerciali e turismo invernale. Qual è lo stato di salute dei pilastri dell’economia isolana? Potrebbe andare meglio. La contrazione degli acquisti si fa sentire e i negozianti sono sempre più pessimisti. Oltre agli atavici problemi che da anni attanagliano gli acquisti sull’isola, dove manca da tempo un compratore di qualità che punta ad acquisti costosi e di qualità, si aggiungono anche i nuovi fenomeni di massa che spingono i compratori a concentrare gli acquisti in determinate fasce di tempo che non è detto siano in grado di dare quella giusta linfa vitale e quella boccata d’ossigeno di cui il commercio isolano avrebbe bisogno. A effettuare tale analisi è Francesco Pezzullo, presidente Confesercenti Ischia che si focalizza sulla concentrazione degli acquisti durante la settimana del Black Friday valutata maniera tutt’altro che positiva.

“Il Black Friday – sostiene Pezzullo – con la vicinanza delle festività natalizie,e soprattutto con i saldi di gennaio non aiuta. Nel primo caso molti consumatori hanno approfittato del Black Friday per comprare i regali di Natale e nel secondo caso attendono i saldi per spendere ancora, producendo una contrazione della spesa nel periodo di maggiore possibilità di indotto economico, ovvero le feste di Natale”. Gli chiediamo che Natale si prospetta per il commercio di vicinato e lui risponde in maniera perentoria: “Un Natale povero si prospetta per il commercio ischitano, privo di quel via vai frenetico che caratterizza i giorni precedenti il Natale. Il calendario degli sconti di Novembre, singolarmente legato a tradizioni statunitensi, potrebbe quindi convincere a lungo termine le persone a spendere meno durante le festività. L’unica speranza sta nel portafogli dei consumatori che possono contare sulla tredicesima che potrebbero essere indotti a spendere un po’ di più nel periodo delle festività natalizie”.

Sulle previsioni per il breve periodo turistico natalizio, Luca D’Ambra (presidente di Federalberghi Ischia) è moderatamente ottimista. “Il format del Natale a Ischia da qualche anno a questa parte sta avvicinando sempre più persone sull’isola, ma manca ancora una coordinazione con il settore commerciale e alberghiero che potrebbe dare un po’ di energia al turismo invernale sull’isola d’Ischia. Gli alberghi – spiega Luca D’Ambra – hanno difficoltà a mettersi in opera per breve tempo. Certo se ci fosse un naturale prolungamento della stagione turistica sarebbe tutto più semplice. Ma così non è e buona parte degli alberghi isolani hanno difficoltà a mettersi in opera per breve tempo. Ma per effettuare un virtuoso prolungamento della stagione turistica, le amministrazioni dovrebbero andare incontro alla gestione operativa degli alberghi, in modo da consentire loro la riduzione di alcuni costi che convincono i gestori delle attività ricettive dell’isola a rimanere chiuse. Quindi tristemente c’è da dire che le piccole strutture riescono a fare un passo, ma solo quelle a gestione familiare . Per le altre, per cui la riapertura pesa come un macigno sull’economia dell’albergo, non riescono ad attivarsi per pochi giorni e quindi preferiscono rimanere chiuse”.

Soluzioni? Sicuramente una promozione fatta in anticipo potrebbe consentire di cambiare musica e dare la possibilità di poter risparmiare su alcuni costi, magari con degli accordi che consentano agevolazioni sul lavoro.

Però – chiarisce Luca D’Ambra – è difficile creare questo genere di accordi. Se un parco termale riuscisse ad aprire durante la bassa stagione sarebbe un gran cosa, ma questo parco termale dovrebbe avere possibilità di gestire delle spese ridotte soprattutto a Novembre e Dicembre.

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In questo modo si crea occupazione e un servizio che va a fare da corollario a una programmazione natalizia che al momento è indirizzata soltanto agli isolani. Una forma di economia chiusa che non giova alle tasche degli isolani. Invece avere un indotto aperto all’esterno darebbe possibilità al cartellone natalizio di ingrandirsi, di migliorare e di diventare nel tempo – conclude D’Ambra – un punto di riferimento nel panorama nazionale e internazionale turistico”.

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