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Cartelli a Barano avvertono: “Attenzione ai portachiavi truffa!”. Ma è solo una bufala

BARANO – A Barano c’è un cartello che mette in guardia gli automobilisti e che recita: “Attenzione, in questi giorni vengono distribuiti dei portachiavi da agganciare all’interno della vostra auto; le persone ve li offrono gratuitamente presso i parcheggi o i distributori di carburante, non accettateli…essi contengono un microchip all’interno del gadget. Questi delinquenti poi vi seguono fino a casa e vengono a conoscenza dei vostri movimenti per effettuare intrusioni e furti. Secondo la polizia si tratta di bande di rumeni. Divulgare, per la sicurezza, anche ai vostri parenti”. All’inizio e alla fine del foglio a4, sprovvisto di loghi di riconoscimento, firme, email o numero di telefono di riferimento per poter saggiare l’origine dell’avvertimento, si legge che il comunicato è dell’Ascom, l’associazione del commercio, del turismo, dei servizi e delle P.M.I., organizzazione sindacale di Confcommercio. Alla fine del documento, per dare autorevolezza e rinsaldare l’idea che tutto ciò che sia scritto sia assolutamente veritiero, un laconico “fonte questura” tenta di dare credibilità al foglio che già dovrebbe destare sospetti per il solo fatto di non aver alcun tipo di riferimento autorevole.

Eppure, soprattutto di questi tempi dove i complotti sono pane quotidiano e le bufale gustoso condimento per chi non ha alcuna intenzione di approfondire la miriade di notizie che giunge da fonti inattendibili, c’è un esercito di persone spaventate pronte a credere a qualsiasi notizia cada sotto i loro occhi, sintomo di un’era dove nel dubbio ci si difende anche da minacce inesistenti.

 

Il foglio a4, affisso strategicamente nei pressi del cimitero di Piedimonte, proprio in prossimità dell’area di sosta dei veicoli che si trova lungo il perimetro del camposanto e a pochi passi dal distributore di benzina, luoghi entrambi citati dal foglio di avvertimento, è una bufala, una fake news, insomma uno notizia priva di qualsiasi tipo di fondamento e neanche tanto recente. La falsa notizia gira da anni. Le prime diffusioni risalgono al 2012 e a cicli continui, ogni tanto, la notizia ritorna a destare scalpore e preoccupazione. D’altronde due nomi così altisonanti come la Polizia di Stato e l’Ascom dovrebbero essere garanzia di veridicità, ma naturalmente la notizia è completamente infondata.

 

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Anche le forze dell’ordine, che hanno ricevuto in queste ore  diverse segnalazione del genere da parte dei cittadini intimoriti, lo confermano. Basta usare un po’ di logica e dissipare il terrore inconcludente: Come potrebbero i delinquenti di turno sapere se la persona porta addosso o in borsa il portachiavi? Dovrebbero prima pedinare tutti quelli cui hanno consegnato l’oggetto per sapere se davvero lo usano o lo hanno dimenticato da qualche parte. E dovrebbero essere altresì sicuri che la possibile vittima del furto in casa viva da sola: perché altrimenti in casa potrebbero esserci altre persone, magari molto più «pericolose» del portatore del portachiavi. Questa dei portachiavi con rilevatore Gps è solo l’ultima della lunga serie di bufale che girano da anni sulla rete e che trovano terreno fertile anche nella vita reale, affissi a pali, muri delle nostre strade.

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Come difendersi? Evitare di credere a qualsiasi cosa e combattere la pigrizia cercando sul web se si tratta di false notizie e nel dubbio evitare di far diventare virali fake news che hanno come scopo la diffusione di notizie mendaci.

ANtonello De Rosa

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