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Il Boato di Casamicciola e le tre lievi scosse, niente paura ma…

di Marco Gaudini

CASAMICCIOLA TERME – Quando si parla di terremoti e quando questi avvengono seppur di lieve entità nel Comune di Casamicciola, il pensiero va inevitabilmente a quel 28 luglio del 1883, giorno nel quale alle ore 21.30 circa, proprio il Comune termale e l’isola intera furono devastati da un violentissimo sisma, che causò più di 2000 vittime di cui la maggior parte (1784) proprio a Casamicciola. Quello che è avvenuto ieri, ovviamente, non ha nulla in comune con quel nefasto evento, se non il nome. Infatti anche se di lieve entità ieri Casamicciola è stata colpita nuovamente da un sisma, episodio ricorrente negli ultimi periodi a dimostrazione dell’attività tellurica che insiste nel sottosuolo della nostra isola. Ieri infatti, passati trenta minuti alla mezzanotte,  boato ha fatto sobbalzare gli abitanti di piazza Majo. Gli abitati che hanno avvertito l’evento, si sono subito resi conti che si poteva trattare di un sisma, nonostante non vi sono stati segnali eclatanti. Quello che ha spaventato molto la cittadinanza è stato appunto il forte boato, seguito poi da altri due eventi successivi. Subito è scattato come avviene di sovente in questi casi il tam tam sui social, anche per comprendere cosa stesse accadendo e raccogliere informazioni. Il quadro è stato poi delineato dal sistema di monitoraggio in tempo reale dell’Osservatorio vesuviano, che ha confermato il rilievo di tre eventi di lieve entità tra la mezzanotte e 25 minuti poi mezzanotte e 46 ed ancora mezzanotte e 59 minuti. La magnitudo, dovrebbe essere  tra gli 1,2 e 1,5. .La situazione è in fase di studio ed attentamente verificata. La superficialità dell’evento con epicentro nella zona del Majo ha fatto si che venisse avvertito distintamente dalla popolazione da tempo alle prese con fenomeni sismici sempre meno sporadici. In questi giorni si erano avverti altri sciami sismici uno di questi a largo di Pozzuoli, a seguito delle attività messe in atto dal CNR, con l’utilizzo della nave oceanografica. Ma come già spiegato in precedenza, ad escludere alcuna correlazione tra i due eventi è il Professore Franco Ortolani, ordinario di Geologia all’Università Federico II di Napoli: «non ci sono interazioni, in quanto gli spari di aria che vengono effettuati in mare generano piccolissime perturbazioni che non destano preoccupazione» – ha spiegato il Professore Ortolani, al quale abbiamo chiesto se questi eventi devono preoccupare, senza allarmismi, la popolazione: «a Casamicciola, Lacco Ameno e Forio, vi sono le faglie sismo-genetiche e quindi questi sono dei segnali della loro “vivacità” inopportuna. Il problema resta sempre lo stesso, è infatti dal 1883 da quel forte evento che si è generato, che ogni volta che si parla di Casamicciola si pensa a ciò che accadde, adesso  speriamo che stia tranquillo per altri secoli. Il problema che non sappiamo quanta energia tettonica si è accumulata nel sottosuolo, quindi non sappiamo quando potrà e se potrà avvenire un altro evento sismico. Dobbiamo essere noi sempre pronti ed attenti».

Professore in che modo ci facciamo trovare pronti da eventi del genere dal suo punto di vista e quanto deve essere alta la soglia d’attenzione?

«E’ importante avere sempre la massima attenzione e lavorare molto sulla prevenzione. Attenzione significa costruire bene, nei luoghi di maggiore densità abitativa, ed avere le strutture pronte di Protezione Civile, per interventi immediati. Questo aspetto è molto importate proprio per l’isola, in quanto, Ischia è comunque isolata ed è quindi indispensabile disporre di mezzi e strutture pronti ad essere impiegati per i primi soccorsi. Si tratta di normali dotazioni di prevenzione che in caso di necessità risultano molto importanti».

Non dobbiamo preoccuparci delle attività messe in campo dal CNR a Pozzuoli, però è proprio di oggi la notizia che il Governo ha fissato la data sul Referendum contro le trivellazioni. Su questo versante, invece vi possono essere delle “pericolose interazioni”?

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«Sono sicuramente da prendere in considerazione in questi termini l’attivazione delle centrali geotermiche con pompaggio di fluidi nel sottosuolo. In un’area così popolata come Ischia, con le strutture sismo-genetiche che si trovano nel sottosuolo queste tipologie di attività sono da evitare. Senza generare alcun allarmismo, ma in qualità di esperti, è giusto spiegare gli eventuali rischi che derivano da alcune attività che “sollecitano” il sottosuolo» – ha concluso il Professore Franco Ortolani.

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Proprio di qualche giorno fa, è infatti la notizia, su questo tema, che la Ischia Geotermia che ha presentato un progetto per la realizzazione di un impianto di geotermia sulla nostra isola, ha scritto al Ministero dell’Ambiente, per chiedere, in sostanza, di prendere una posizione sulla vicenda di questo impianto. La società ha infatti rassicurato il Dicastero dell’Ambiente, spiegando che le rimostranze e le sollecitazioni dei cittadini sono preoccupazioni infondate, in quanto non vi è alcun rischio e le tecniche utilizzate non creeranno alcun problema. Adesso spetterà al Ministero l’ultima parola. Intanto però la terra sull’isola continua a tremare, e questo certamente – seppur senza allarmismi – non è proprio un bel segnale.

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