CRONACA

Reddito di cittadinanza, nuova stretta: sull’isola anche una perquisizione domiciliare

Indagato un residente foriano originario dell’Europa orientale, per aver indebitamente percepito il reddito fornendo informazioni errate sui requisiti necessari per accedere al sostegno economico

Ormai è evidente: le istituzioni hanno deciso di dare una “stretta” sui redditi di cittadinanza “facili”. O meglio, indebiti. Com’è noto, quello che è uno strumento per fronteggiare situazione di difficoltà economica e disagio sociale a favore dei meno abbienti costretti alla disoccupazione, talvolta viene sfruttato da persone che non hanno i requisiti necessari per pretendere tale sussidio. La cronaca degli ultimi tempi è indicativa in tal senso, col moltiplicarsi delle indagini per scovare chi ha indebitamente percepito, per mesi se non per anni, il reddito di cittadinanza. Un esempio concreto del “pugno duro” che da qualche tempo si sta concretizzando in tal senso viene da un’indagine che la Procura della Repubblica di Napoli sta conducendo a Forio, e che ha portato addirittura a un decreto di perquisizione dell’abitazione di un residente nel Comune del Torrione, tale N.L., originario dell’Europa orientale.

L’uomo è indagato del reato previsto dall’articolo 7 comma 1 in relazione all’articolo 2 comma 1 del Decreto legge 4/2019 perché come beneficiario del reddito di cittadinanza avrebbe ottenuto indebitamente tale beneficio economico, omettendo alcune informazioni dovute per la concessione della misura. In sostanza, sarebbero stati presentati come sussistenti i requisiti della cittadinanza, della residenza e del soggiorno, mentre in realtà al momento della presentazione della domanda, all’inizio del 2020, egli non era residente nel nostro Paese da almeno dieci anni. Mancava anche la residenza continuativa nel biennio precedente. Circostanze che hanno fatto scattare l’ulteriore contestazione del reato previsto dall’articolo 640 bis del codice penale, norma secondo cui il soggetto avrebbe “con artifizi e raggiri” tramite i comportamenti citati, indotto all’errore l’Inps sulla presenza dei requisiti per l’erogazione del reddito di cittadinanza e ottenendo così in maniera illecita tale erogazione. Gli inquirenti hanno quindi ritenuto di avere fondati motivi che un’ispezione nell’abitazione del residente foriano avrebbe potuto far rinvenire indizi utili alle indagini, magari tramite la documentazione e le ricevute: di qui la disposizione tramite decreto di una perquisizione, che è stata eseguita dagli agenti delle Fiamme Gialle di Ischia, che hanno preventivamente sequestrato alcuni documenti. Alcune settimane dopo la perquisizione, l’indagato è stato invitato dalla Procura a presentarsi alla caserma della Finanza dove nei prossimi giorni dovrà rendere interrogatorio. Dunque, si è passati alle maniere “forti”, viste le modalità di indagine che sono arrivate anche alla perquisizione domiciliare. D’altronde, già alcuni mesi fa la Seconda sezione indagini della Procura aveva emesso un decreto di sequestro preventivo d’urgenza nei confronti di dieci cittadini residenti dell’isola d’Ischia, che avrebbero percepito illecitamente il reddito della cittadinanza. Nato con finalità più che meritorie, tale istituto sta attraversando la bufera delle polemiche, sia a livello politico, con qualche partito che ne chiede la cancellazione, sia a livello di opinione pubblica, dove i casi di indebita percezione del reddito, pur se costituiscono una minoranza, sono stati mediaticamente posti in evidenza.

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