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Il borgo di Celsa rivive il matrimonio tra Vittoria Colonna e Ferrante

DI ANTONIO LIUBRANO

Quel 27 dicembre di cinquecento e nove anni fu  giorno di festa per il Borgo di Celsa dell’antica Ischia Ponte, oggi identificata come il  centro storico per eccellenza  dell’intera isola d’Ischia. Il 27 dicembre 2016, ossia oggi, dovrà fare il paio con il 27 dicembre antico, almeno così è nelle intenzioni di Giovanni D’Amico, Patron della manifestazione rievocativa dello storico matrimonio fra i due prestigiosi  giovani del tempo Vittoria Colonna e Ferrante D’Avalos. Stando  a tutto ciò che accadrà  nella giornata di oggi, almeno presumiamo,  Giovanni D’Amico farà nuovamente centro. Egli non è nuovo alla rievocazione simulata di storici risvegli di passione fra personaggi di punta del loro tempo passato a farli rivivere a noi gente comune di questo tempo, con la stessa naturalezza episodica di come nella realtà gli eventi ebbero luogo. D’Amico qualche anno fa vi provò alla grande con i giovani amanti Giovanni Da Procida e Restituta Bulgaro, scegliendo quale location per la rievocazione storica dei fatti, ben descritti con tutti i piccanti  particolari, da Giovanni Boccaccio nel suo “Decamerone”, quella Torre di Michelangelo che ha molto a che vedere, almeno nei preparativi, con il matrimonio di Vittoria Colonna col giovane Ferrante D’Avalos, che D’amico rilancerà ce lo farà apparire “vero” dopo oltre 5 secoli. A quel matrimonio, dicono le cronache d’epoca, non si badò a spese, dal momento che  illustri, del resto, erano il nome dello sposo – Ferrante d’Avalos, condottiero e marchese di Pescara – e la sposa, la poetessa Vittoria Colonna, figlia del duca di Urbino Fabrizio Colonna e di Agnesina di Montefeltro: nozze combinate e strategiche, la famiglia di lei si sarebbe così legata alla dinastia aragonese, che regnava a Napoli.  Quello del 1509 fu un matrimonio di grande sfarzo, in una cornice da sogno: il castello aragonese di Ischia. Lei, Vittoria Colonna, marchesa di Pescara, figlia del duca di Urbino, sapeva dall’età di tre anni che un giorno avrebbe preso in sposo il condottiero Ferrante d’Avalos, marchese di Pescara:  nozze strategiche allo scopo di legare la famiglia di lei alla dinastia aragonese, regnante a Napoli. Era il 27 dicembre 1509 e Ischia rievoca il suo più celebre matrimonio con un corteo storico in costume che coinvolgerà, proprio nel giorno del suo anniversario, oltre cento figuranti ammantando di fascino le vie del centro. L’evento, organizzato dall’associazione culturale “Tifeo” con la collaborazione del liceo statale “Ischia” e patrocinato dal Comune di Ischia, rientra nel cartellone del Natale ischitano e si articola in due momenti distinti, previsti entrambi per il 27 dicembre: al mattino, a partire dalle 10.30, un banditore sfilerà da piazza Croce, seguito da una schiera di cavalieri che si esibiranno in spettacoli di scherma storica in piazza Croce, piazzetta San Girolamo e nel piazzale aragonese (evento organizzato con la collaborazione del Circolo Nautico Posillipo); nel pomeriggio, dalle 15, il corteo nuziale, capeggiato dai due sposi, sfilerà dal Castello aragonese al Palazzo Reale per incontrare il popolo ischitano in una suggestiva rievocazione che consentirà un salto indietro nel tempo di  cinque secoli. Femminista ante litteram, Vittoria Colonna è una figura particolarmente importante per la storia dell’isola d’Ischia, dove visse – dimorando al Castello aragonese  fino al 1536: donna di elevata cultura, considerevole potere e convinta fede, scrisse un consistente corpus di poesie, tra le quali quelle in morte dello sposo Ferrante d’Avalos, senza tuttavia pubblicarle. Le sue produzioni – che le valsero anche una citazione nell’Orlando Furioso di Ariosto e il cui stile rimanda spesso al Canzoniere di Petrarca – circolavano attraverso uno scambio privato di manoscritti, che Vittoria Colonna inviava ai personaggi più importanti dell’epoca (da Margherita di Navarra a Francesco della Torre, fino all’amico Michelangelo). Rime che esaltano anche il paesaggio ischitano, a cominciare dal monte Epomeo, più volte citato: alla sua memoria, come è evidente, Ischia ha dedicato il corso principale e oggi rievoca dunque il celebre matrimonio, uno dei più sfarzosi della sua millenaria storia. Quindi l’impresa organizzativa e culturale oltre che di richiamo turistico di Giovanni D’amico che  come sempre ci mette la faccia ed in parte anche la tasca, va oltre le sue giuste intenzioni. Spera a ragione, in un successo pieno che legittimi una tendenza che vede  il  D’amico impegnato in progetti ambizioni di questo tipo per omaggiare la storia di Ischia ricca di protagonisti che fanno parlare della loro vita in ogni tempo. Le nozze fra Vittoria e Ferrante, propiziate a livello politico dagli Aragonesi, segnarono l’unione delle due più potenti famiglie del Regno di Napoli e furono celebrate con impareggiabile fasto, la cui eco durò a lungo nelle cronache dell’ epoca. L’isola fu scelta dagli sposi come sede della celebrazione del matrimonio religioso, perche i D’Avalos erano signori del feudo di Ischia e Costanza D’Avalos,  insieme al fratello Innigo  D’Avalos, ne era   all’epoca saggia e coraggiosa governatrice. Oggi pomeriggio li vedremo tutti o quasi i personaggi invitati alla festa di nozze sfilare per le vie del centro di Ischia dal Castello-piazzale Aragonese fino a piazza Antica Reggia  a Porto d’Ischia. Sarà un Corteo Nuziale con i vessilli delle famiglie Colonna, D’Avalos e Uniuversityà di Ischia che ci porterà indietro di oltre cinquecento anni. Il corteo sarà aperto dagòli sposi Vittorias Colonna e Francesco Ferrante D’Avalos. Seguiranno il celebrante Mons. Matteo D’Aquino Vescovo di Gravina di Puglia zio dello sposo e tra i sacerdoti ischitsni ; Giovanni Marino e Sebastiano Valenzio.Inoltre i parenti: Fabrizio Colonna  e Agnesina di Montyefeltro genitori di Virroria Colo nna e Diana di Cardona (madre di Ferrsnte) tra  Federico  e Ascanio Colonna (fratelli di Vitoria), Ciostanza D’Avalos (zia dello sposo) al braccio di Prospero Colonna (zio di Vittoria), Laura Sanseverino D’Avalos (vedova di Innigo D’avalos) con i figli minori Alfonso marchese del Vasto e Costanza D’Avalos junior. Chiudono il corte nuziale gli invitasti  Castellana di  Cardona con Ferdinando D’0Aragona duca di Montalto con le figlie Giovanna e Maria D’Aragona, Isabella D’Aragona Sforza e la figlia Bona Sforza, le tristi Regine Giovanna IIIe Giovanna IV D’Aragona, Testimoni  dello sposo: Giovanni Musefilo e dama, Melchiorre Cervera e dama. Testimoni della sposa: Galeazzo di Tarsia e dama, Giovanni Paolo Cossa e dama, Notaio Giovanni  Mellusi che stipulò l’atto civile di matrimonio, Guidone Fieramosca  (fratello di Ettore) e dama, Iacopo Sannazzaro, Luigi Mormile (nobiluomo ischitano) e dama,Giovanni Guevara (duca di Bovino) e dama, il Cardinale Giovanni dei Medici (futuro Papa Leone x). La rievocazione storica di quella sfarzosa festa di nozze si concluderà a piazzo Croce a Porto d’Ischia  con dialoghi fra Vittoria Colonna e Michelangelo su testi scritti dall’avv. Giovannino Di Meglio.

antoniolubrano1941@gmail. com

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