CULTURA & SOCIETA'

Il buncazzone riscatta il paesaggio del comune di ischia

Ischia in 3 P: paesi paesaggi e persone

Di Francesco Mattera*

Nella orribile desolazione del paesaggio del Comune di Ischia, messo in ginocchio dalla morte di centinaia di pini e dal loro mancato tempestivo abbattimento, ma ancor di più dall’insipienza degli enti pubblici (!) che non sanno individuare le vere priorità del territorio, dedite come sono ad inseguire chimere propagandistiche di bassissimo spessore e scarso o nullo ritorno per la immagine del nostro paese, una lieta notizia viene dal Buncazzone , ovvero dall’ailanto (Hailanthus altissima, swingle).

I miei lettori , e quelli tra loro che mi hanno seguito con una certa attenzione, ricorderanno che poco meno o poco più di un anno orsono ( ho perso il conto!) dedicai un mio servizio a questo albero, dandogli il titolo “ ELOGIO DEL BUNCAZZONE”, attaccando senza mezze misure quei personaggi nemmeno tanto nascosti che ancora oggi si accaniscono con una protervia senza freni e senza pudori contro questa pianta. Definii il nostro bell’albero come una Pianta di successo ! Apriti cielo, quei paladini della purezza della nostra flora, non capendo un acca ( stavo per dire qualcosa di più volgare, perdonatemi!) risposero piccati che si trattava invece di un albero brutto, che puzza, che sporca le strade con le foglie, e giù giù sciorinando facezie a raffica. Questi meschinelli non conoscono un accidenti di ecologia, e hanno lo stesso profilo psicologico di certi personaggi che non amano per niente le persone che sfuggono da guerre e carestie. Sono razzisti con le piante come lo sono con il genere umano.

Sentono odori cattivi dappertutto, tranne forse il loro, e avversano le piante a dir loro straniere; se poi vai a casa loro trovi palme, bouganvillee,dasilirion, yucche, e tutto un campionario di piante degno di un orto botanico. Poco male !, ci sta anche questo. Ma questa avversione per il nostro buncazzone ? Forse è il nome che suscita un qualche imbarazzo per l’accostamento a parti anatomiche maschili? O un inconscio ( Es, id, ecc.) che richiama cose che si ritiene di dover seppellire definitivamente nei recessi della memoria? Sta di fatto che alla crociata anti ailanto si sono spese anche persone illustri, come direttrici di parchi botanici, ecologisti di maniera, salottieri annoiati, e una congerie di varia umanità pronta a svellere piantine di ailanto laddove la fertilità straordinaria della pianta depone i suoi semini. Addirittura nelle pinete di Ischia circa due anni orsono , intervenne una task force che con solerzia provvide a tagliare quanti più ailanti possibile per poi spennellare i tagli con una sostanza chimica che ne avvelenasse le radici, per portarli a morte. Bell’esempio di ecologia del cavolo ! E su via Fondo Bosso ? Altro ailanticidio, clamoroso stavolta ! Il taglio di ben 6 bellissimi buncazzoni all’interno del terreno dove staziona ogni anno un circo. Sembra, ma non vi è conferma , che sia stato lo stesso Comune a consigliare il proprietario a tagliare quegli alberi che oltre ad essere belli, producevano un’ombra grata e ristoratrice ai viandanti bersagliati dal sole cocente. Oggi è un deserto di terra e polvere ! Ora bisogna dire le cose come stanno : 1) gli ailanti sono ottime piante da ombra; 2) Nelle principali città europee ( Parigi, Barcellona, Madrid, Lisbona, ecc. , ci sono intere ed imponenti alberature di buncazzone. Forse che in quelle realtà ci sono persone stupide ? 3) ad Ischia e Forio abbiamo avuto ed abbiamo ancora relitti di alberature a buncazzone .

Forse che i nostri avi erano scemi ? ; 4) Un ailanto produce ossigeno come e forse meglio di pini e querce, ed assorbe altrettanto bene la CO2 che noi umani produciamo. 5) e qui viene il bello : il buncazzone non viene attaccato da nessun insetto parassita che può portarlo a morte. 6) I buncazzoni non costano niente e danno tanto. E veniamoal titolo di questo pezzo : Date un occhiata da Ischia, cari lettori, verso la Fasolara, in alto come se voleste traguardare Fiaiano. Vedrete una cortina lussureggiante di ailanti verdissimi e coloratissimi di rosso e di giallo. A fianco la pineta distrutta di Fiaiano, e ancora più in basso i pini risecchiti della pinetella e di via dell’Amicizia. Ma anche intorno al parcheggio del Mazzella: nel marasma di auto e pini stecchiti, c’è un fondale meraviglioso di buncazzoni. Ma la chicca la potrete osservare nell’aiuola laterale del Banco Di Napoli, laddove un virgulto di buncazzone si è fatto strada tra piante nobili ( ma decadute!) e ora svetta con suoi corimbi coloratissimi fino a circa 7 metri di altezza: Nessuno l’ha visto e ha provveduto a decapitarlo, o qualcuno si è ravveduto ? Ahimè , quanti nemici mi farò con questo mio scritto !

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*agronomo e naturalista

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