POLITICAPRIMO PIANO

Gli intrighi di palazzo che spaccano i sindaci

Il sogno “Foriocentrico” di Del Deo e l’asse con Pascale, cui si è poi accodato Giosi Ferrandino. Nel mirino finisce Casamicciola e così arrivano in “soccorso” Enzo Ferrandino e Dionigi Gaudioso. Tutte le trame di una battaglia che si combatte (nemmeno tanto) sotto traccia

Fuoco che cova sotto la cenere e a questo punto anche unità di intenti tra i sindaci che può andare a farsi benedire. Al netto di situazioni nelle quali si farà fronte comune, l’impressione è che una serie di trame nemmeno tanto celate ed attualmente in atto – forse anche perché gestite in maniera dilettantistica, puerile ed in alcuni casi anche al limite del “criminale” (utilizzando portali per diffondere notizie inventate di sana pianta e prive di alcun fondamento, nel tentativo di destabilizzare questo o quello) – abbiano definitivamente finito col creare due fronti opposti. Per adesso siamo ancora a livello di “guerra fredda”, ma pensare che la situazione possa essere ricondotta nell’alveo della normalità a stretto giro appare un’operazione a dir poco complessa. Il tessitore di una trama “diabolica”, secondo una ricostruzione più che attendibile dei fatti, sarebbe proprio il “Papa”, ossia il sindaco di Forio, Francesco Del Deo. La leggenda narra che, subito la sua rielezione a primo cittadino del Comune del Torrione, sarebbe partito il suo progetto, quello cioè di rendere l’isola “Foriocentrica”. Progetto ambizioso e articolato, che per ovvi motivi abbisognava di fare proseliti anche nelle altre municipalità isolane. Ed allora ecco i concorsi per le assunzioni a Forio, le mogli dei colleghi Dionigi Gaudioso e Rosario Caruso tenute a lungo a “bagnomaria” e poi… e poi è arrivata Lacco Ameno. O meglio c’è stata la caduta di Giacomo Pascale, sfiduciato dalla sua maggioranza. In quel momento a Francesco Del Deo si è accesa la lampadina ed ha iniziato a ragionare sulla concreta possibilità di aggiungere un tassello al suo mosaico.

Mentre nel Comune del Fungo il “Barone” pianificava la sua rielezione a sindaco (o meglio, lo aveva già fatto prima ancora di essere mandato a casa, piazzando ogni tassello del mosaico al punto giusto e procedendo anche a una serie di assunzioni che gli avevano consentito di inserire persone di sua fiducia nei ruoli chiave dell’attività dirigenzial-amministrativa, mentre colpevolmente i suoi avversari prendevano il sole convinti di avere la vittoria già in tasca…), Francesco Del Deo stringeva un patto d’acciaio con Pascale diventando sostenitore della sua ricandidatura a sindaco lacchese ben prima che questa si concretizzasse. Ogni occasione era buona per fare un endorsement a Giacomino, come peraltro testimoniano anche le tante interviste rilasciate da Del Deo al nostro giornale. Un “gemellaggio” utile a raccogliere un’adesione in più e pure a togliersi qualche schiaffo da faccia, visti i rapporti non proprio dei più cordiali col senatore Domenico De Siano, col quale da tempo il “Papa” non aveva proprio chissà quale feeling. Il resto comincia a essere storia recente, con Pascale che si aggiudica la poltrona di sindaco al termine di uno storico e verosimilmente irripetibile ballottaggio con De Siano, che lo vede trionfatore su tutta la linea.

E’ a questo punto della storia che, come in un racconto giallo (o nero, se preferite) griffato da Carlo Lucarelli, entra in scena un altro personaggio di questa intricata guerra intestina che si combatte tuttora. Quel personaggio risponde al nome di Giosi Ferrandino, eurodeputato del Pd, ormai sulla carta lontano dai fatti di casa nostra ma comunque sempre interessato a continuare a girare sulla “giostra”. Giosi, al quale se c’è una cosa che proprio non fa difetto è la scaltrezza, capisce che la caduta degli dei (alias Domenico De Siano) apre una crepa e decide di infilarvisi subito dentro. A questo punto il disegno cambia totalmente, al parlamentare europeo non frega una cippa del “Foriocentrismo” ma capisce che cavalcare l’onda può servire. E così stringe un patto d’acciaio con Giacomo Pascale e induce i suoi sodali casamicciolesi (Ignazio Barbieri, Loredana Cimmino e Arnaldo Ferrandino) a costituire il gruppo del Pd in seno al consiglio comunale della cittadina termale. Ed è a questo punto della storia che bisogna fare un po’ di ordine. Il sindaco di Lacco Ameno, tanto per iniziare, comincia ad avere il minimo sindacale di autonomia, dovendo rispondere ai “desiderata” di Giosi da una parte e Francesco dall’altra senza colpo ferire. Deriva anche da questo il post che va oltre ogni criterio di istituzionalità e rapporto tra fasce tricolori nel quale, dopo essersi autoelogiato per aver portato a casa dei risultati in termini di terremoto tra emendamenti e conferma delle assunzioni (tra cui quella della consorte, giusto per chi ha la memoria corta), si scaglia pur senza citarlo contro il collega casamicciolese Giovan Battista Castagna ed elogiando nel contempo l’attivismo del consigliere di minoranza Ignazio Barbieri. Una “cambiale” pagata all’europarlamentare che nel frattempo il suo piano lo ha ben chiaro e si muove per metterlo a punto.

E’ tutto molto semplice, l’obiettivo è dare fastidio a Giovan Battista Castagna a Casamicciola e ad Enzo Ferrandino ad Ischia, quella Ischia dove nel 2022 si tornerà alle urne. E così ecco che parte un disegno molto più articolato e complesso e che comprende anche questa campagna di comunicazione sui social che finisce col coinvolgere anche i consiglieri comunali del gruppo “Per Ischia” Gianluca Trani, Giustina Mattera e Maurizio De Luise. Sorvoliamo sul fatto che si cominci a giocare sporco (ricorrendo addirittura a pubblicazioni di presunti “scoop natalizi” solo perché lo stesso spin doctor si scrive senza firmare un articolo su un portale nel quale riferisce che a Roma nelle segrete stanze del potere addirittura si stia discutendo… di mandare a casa il sindaco di Casamicciola, il quale senza saperlo vive evidentemente un quarto d’ora di gloria nazionale) e passiamo a quello che queste fughe in avanti finiscono col creare nell’ambito della geopolitica di casa nostra. Il blocco Del Deo-Pascale (con tanto di ciliegina giosiana, che non è mai un particolare da trascurare) non sfugge certo né passa inosservato dall’altra parte della barricata. E così i sindaci di Ischia e Barano Enzo Ferrandino e Dionigi Gaudioso, che già hanno un patto d’acciaio e camminato “a braccetto”, decidono di fare sponda con Giovan Battista Castagna, che si ritrova nel mirino un po’ perché il predetto Giosi deve dare soddisfazione ai suoi consiglieri casamicciolesi e un po’ perché Giacomo Pascale non perdona all’ingegnere di aver sostenuto alle amministrative lacchesi quel Domenico De Siano cui è legato politicamente dal lontano 1994. E sembra che al terzetto si sia unito, o stia per farlo, anche Rosario Caruso da Serrara Fontana, che peraltro si appresta a chiudere il suo secondo mandato da sindaco del Comune montano. Insomma, il progetto “Foriocentrico” sembra essersi fermato a Forio, pardon a Lacco Ameno. Lo sfondamento, per adesso, non è riuscito. E’ chiaro che quello che succederà (o non succederà…) nel 2021 e soprattutto l’esito delle elezioni amministrative a Ischia nel 2022 serviranno a rispondere a un inquietante interrogativo. Se cioè chi ha premuto il piede sull’acceleratore ha fatto bene i propri conti o finirà dritto contro il muro per il mancato funzionamento dei freni. Chi vivrà vedrà, nel frattempo buon anno a tutti. Aspettando, magari, anche la “bomba di Capodanno”.

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