CRONACA

IL CASO Acqua alta, i Verdi ricordano… Re Ferdinando

“Il mare si riappropria degli spazi che Re Ferdinando voleva concedere al mega porto. Ormai, di continuo via Iasolino e via Porto sono sommerse a causa dell’alta marea. Re Ferdinando di Borbone, voleva costruire un porto di dimensioni eccezionali che doveva arrivare fino alle pendici del Montagnone. Un opera grandiosa che avrebbe risolto tutti i problemi che vive di continuo il porto, dal traffico agli allagamenti. Ma purtroppo per gli enormi costi, e per taccagneria, il progetto fu bocciato dall’ingegnere Quaranta”.

Inizia così una riflessione del commissario isolano dei Verdi Mariarosaria Urrato che, dopo aver postato alcune immagini di acqua alta nell’area portuale, continua il suo viaggio nel tempo e aggiunge: “Oggi ci troviamo invece un porto bloccato dal cemento selvaggio e da una serie di antiestetiche baracche e da aranceti trasformati in parcheggi che hanno colpito duramente lo sviluppo dell’area portuale. Baracche e aranceti trasformate in attività commerciali e parcheggi dove le autorità preposte, come i Carabinieri e la Guardia di Finanza dovrebbero verificare le agibilità e se vengono rispettate le norme in materia di sicurezza, antincendio e fiscali. Ma purtroppo è terra di nessuno, dove le strisce bianche vengono occupate anche da veicoli senza targa e il suolo pubblico occupato da banchi da lavoro e le autorità non vedono. Mentre noi vediamo anche la solita melma nel porto. Purtroppo a causa di una scelta sbagliata del passato, e da persone senza scrupolo, noi tutti ne paghiamo le conseguenze”.

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