CRONACA

IL CASO Attacco al Premio Ischia, arriva la difesa della PAS

Strali velenosissimi del noto periodico “on line”, di costume ed attualità, “IUSTITIA.IT”, diretto da Nello Cozzolino, contro il prestigioso “Premio Ischia” di Giornalismo, la cui edizione 2022, si svolgerà nel luglio prossimo.

Qualche giorno fa, i promotori dell’importante manifestazione, rinnovando la stima per l’anziano reporter friulano, Toni Capuozzo – il quale, dal 2019, dopo il delicato intervento al cuore e la pandemia, era scomparso dal video – bollarono come “fake news” la richiesta, formulata da una formazione locale, di revoca del trofeo. L’associazione, sconosciuta al raffinato meanstream dei Fratelli Valentino, benchè la citata ONLUS pubblicò, fino al 1990, un inserto accluso al mensile “Ischia Oggi” – risulta, in effetti, la più longeva (1989) organizzazione di volontariato dell’isola verde. Riconosciuta, dal 1995, ai sensi della legge 266/91 (ora D.L.vo 117/17). Ora, lo stesso sodalizio “no profit” che impetrò il ritiro del riconoscimento all’esperto di conflitti nel mondo – senza negare il taglio “recondito e provocatorio” della proposta – riconferma la paternità dell’iniziativa (non condivisa da Benedetto ed Elio Valentino) virale sui canali nazionali. Grazie allo “scoop”, l’inviato della Mediaset ha quadruplicato gli accessi sul proprio profilo Facebook.

Laconico il commento della segreteria della “Pan Assoverdi S. – P.A.S. PRONATURA”/ONLUS-E.T.S.: “Prendiamo le distanze dai caustici attacchi ai danni di persone di specchiata serietà e rettitudine. Qualcosa di simile a quanto accade alla celebre Fondazione internazionale, che assegna ogni anno il famosissimo trofeo, accade per una piccola realtà di paese come la “P.A.S.” mutatis mutandis: lodati e gratificati dai network iridati (i fratelli Valentino) ma sempre sulla graticola in ambito locale. I nostri soci – a prescindere dalla perdita dell’ala protettrice della famiglia Agnes – nutrono, da sempre, identico rispetto per l’evento giornalistico. Sin da quando, nel 1979, si chiamava “Premio V. Telese” e lo conoscevano solo 50 persone. Ovviamente, le parole di un “Carneade” come il presidente dell’ente filantropico, Rino Romano, non sortiscono alcun effetto sull’opinione pubblica. Viceversa, i personaggi popolari, amati, carismatici, come Capuozzo, dovrebbero esser consapevoli – a fronte della disinformazione sovietica – dell’impatto devastante sui più ingenui. Le stesse “menti fragili” che popolano il web e, ieri, si lasciavano abbindolare persino da televenditrici come Wanna Marchi. Appare davvero penoso che la gran parte dei followers del sig. Capuozzo non conoscesse il Premio. Così come risulta davvero triste prendere atto che l’equivoco sul fatto che un gruppo di semplici cittadini, ma non la Fondazione Valentino, volesse degradare l’ex vicedirettore del TG5, riposa sul fatto che molti haters avranno pensato, forse pure il diretto interessato: chi può ricordarsi di una targa conferita, ad Ischia, nel 2011? Solo gli organizzatori della rassegna! Esprimiamo comunque solidarietà all’ex deputato Daniele Capezzone, vittima di squallide minacce, dopo aver sposato le critiche verso Capuozzo”.

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