IL CASO Barbieri e parrucchieri chiusi, la rabbia dell’AICOM
Ingiustamente discriminati e senza una valida ragione, al punto tale che qui a Ischia c’è stato anche chi – come Carmelo Amente – ha deciso di iniziare lo sciopero della fame per accendere i riflettori su una categoria di lavoratori bistrattata dai provvedimenti contenuti nella cosiddetta zona rossa. Un segnale adesso lo lancia anche l’AICOM, nella persona del presidente Marco Laraspata, con una nota nella quale spiega: “L’intero settore della cura della persona – barbieri, parrucchieri, estetisti – è stato ulteriormente penalizzato con le chiusure in zona rossa, considerato che molti hanno impiegato tempo e risorse per i dovuti adeguamenti per la sicurezza di personale e clientela e hanno, sin da subito, applicato protocolli di gran lunga più restrittivi rispetto a quelli indicati dal Governo, ma a nulla è servito. Anzi, tali chiusure stanno producendo un aumento del ricorso al servizio domiciliare assolutamente illegittimo e pericoloso, che ovviamente denunciamo!”.
Un passaggio, quest’ultimo, che lascia intendere come la chiusura di questi artigiani abbia anche intensificato il lavoro nero. Laraspata poi conclude: “Viviamo in una situazione altalenante che non ci permette di programmare il futuro e l’incertezza è la peggiore nemica dell’impresa. Nonostante si sia investito oltre ogni logica noi dell’Aicom- Aicast siamo sempre pronti a fare la nostra parte con responsabilità, ma non possiamo tollerare certamente i fenomeni di visite domiciliari abusive che costantemente evadono imposte, procurano probabili trasmissione di contagi e ledono la dignità di professionisti che assicurano molteplici lavoratori.