Il Cudas chiama, Federalberghi risponde. Se c’è una cosa di cui bisogna dare atto al presidente ischitano dell’associazione, Luca D’Ambra, è quella di aver interpretato al meglio il suo ruolo istituzionale e di aver replicato prontamente alla missiva che gli era pervenuta da Gianna Napoleone, presidente del Comitato Unitario per il diritto alla salute, nella quale si sollecitava la classe imprenditoriale isolana ad attivarsi per reperire una o più struttura da destinare a covid hotel, per evitare sul territorio il diffondersi del contagio da coronavirus specialmente negli ambiti familiari.
Luca D’Ambra ha risposto al suo interlocutore scrivendo: “”Gentile Presidente Gianna Napoleone, in riscontro alla Sua del 15 novembre 2020, si informa che Federalberghi Ischia ha a cuore la possibilità di limitare il contagio nel più breve tempo e ha preso in esame il Bando della ASL NA2 Nord , informando gli associati di tale necessità. Invero le aziende non hanno approfondito l’argomento in quanto la formulazione di un adesione alla richiesta lascia troppe incertezze (gestione del personale, somministrazione di alimenti e bevande, somministrazione di medicinali, monitoraggio degli ospiti, visite, durata del contratto, tipologia del contratto, oneri, ecc)”. Il presidente di fatto rimarca quella che era una perplessità manifestata anche – a microfoni spenti – da alcuni albergatori locali, che non ritenevano chiaro i paletti fissati nel bando e dunque non avevano le idee chiare sull’eventuale offerta da presentare all’azienda sanitaria locale.
Luca D’Ambra, sempre rivolgendosi alla Napoleone, ha poi aggiunto: “Stiamo collaborando a livello nazionale per raggiungere l’obiettivo di uniformare le condizioni contrattuali indipendentemente dal territorio di competenza delle diverse ASL ed avere una risposta di adesione uniforme anche da parte delle aziende. Abbiamo anche inviato per le vie brevi alcuni esempi di contratto applicati su altri territori per essere propositivi. Restiamo a disposizione per collaborare alla migliore soluzione”. Insomma, un’attività informativa rivolta agli associati che – si spera – possa portare a risultati in tempi ragionevoli. Il virus corre veloce, e non perde tempo. Purtroppo.
