Mi accingevo a scrivere un articolo sul crollo della leadership isolana del Comune di Ischia a favore di quello di Forio quando incontro alcuni amici di Forio che conoscono fino in fondo il paese. Mi dicono di osservare attentamente come si trattano le zone dove si trovano i gioielli, Poseidon, Giardini Mortella,Colombaia e quale attenzione viene posta dagli amministratori sul grande concorso per l’assunzione di dipendenti comunali e quali risultati finali il concorso ha dato. Esempi emblematici di una società allo sfascio.
Allora devo ricredermi su Ischia, chiedo? Si assolutamente perché ad Ischia qualche sprazzo di programmazione si vede e qualche progetto che va oltre il naso si vede anche. Forio con un organico comunale di tutto rispetto non riesce a mettere in campo un progetto. Che sia uno. Povero Francesco che giudizio sferzante da persone che conosce bene! Passando all’osservazione del mio Comune come posso fare a meno di non considerare i dieci anni persi dietro a Giosi Ferrandino che ha badato solo a far crescere la sua persona ed insegnato ad Enzo Ferrandino,suo erede,i giochetti della politica dimenticando che l’obiettivo principale avrebbe dovuto essere una programmazione seria sul turismo cambiato per la globalizzazione.
Come si fa a non riscuotere 40 milioni di euro, ad avere un patrimonio immobiliare comunale enorme e regalarlo a clientele politiche pur di rimanere a galla? Enzo Ferrandino, tra lacci e laccioli, non ha ancora deciso, dopo due anni da Sindaco, da che parte stare. La maggioranza dei suoi consiglieri comunali non stanno svolgendo il compito a cui li ha chiamati la cittadinanza. Lasciano correre ed allora è ad Enzo che dobbiamo chiedere se è capace di continuare a dare ad Ischia quella leadership amministrativa e sociale che teniamo dalla fine della seconda guerra mondiale. Enzo ha le risorse finanziarie per avviare il Comune verso il futuro. Chiedetegli cosa c’è sotto la cenere per cui non riesce a fare una cosa non sicuramente utopistica.
