LE OPINIONI

IL COMMENTO All’aria aperta

Nella prima fase della pandemia scrissi un articolo, su questo giornale, dal titolo “En plein air”, nel quale configuravo un lungo periodo in cui sarebbe stato necessario, soprattutto per certe attività (come i locali d’intrattenimento e musica per giovani) che si svolgessero all’aria aperta. Inimmaginabile ipotizzare l’assembramento ed il ballo in locali sottoposti, chiusi e con scarsa areazione, in presenza della pandemia. E naturalmente ricordavo che a Ischia i locali danzanti e i cinema (o anche i teatri) estivi una volta erano tutti all’aperto, in pineta o in piazzali, in giardini (c’era il cinema all’aperto Arena Pineta ma anche, di fronte, il Giardino d’Italia, tanto per citarne qualcuno). E’ strano e straordinario che, con tutta l’inventiva e l’iniziativa di cui gli imprenditori privati stanno mettendo in atto, anche in una “pigra” Ischia (ho già sottolineato il fervore con cui alberghi ed esercizi commerciali hanno effettuato lavori di rifacimento, abbellimento e decoro ai loro punti di accoglimento o vendita), è strano – dicevo – che non ci sia stata nessuna “riconversione” (magari provvisoria) di attività ludiche, di eventi e spettacoli, dall’interno all’esterno. Né i cinema, né i locali da ballo. Il solito dinamico Gianmarco Balestrieri ha approntato programmi ed eventi in presenza all’aperto (ma lui, con la Ellegi Spettacoli, non gestisce locali bensì eventi) e Marcello Bondavalli trasferisce nella sovrastante Piazzetta dei Pini quello che faceva nel piano interrato (ma con un problema di decibel, data la centralità della collocazione). Per quanto riguarda rappresentazioni teatrali, ci resta il rimpianto di quelle belle serate organizzate, qualche decennio fa, dall’EVI, nelle più belle piazze naturali dell’isola. Eppure avremmo ancora spazi belli ed idonei dove ospitare eventi teatrali. Salvatore Ronga ce ne ha offerti alcuni bellissimi, ambientati – in movimento – sul Castello Aragonese o al Faro di Forio, ma ci vuole fantasia e molta collaborazione degli Enti Locali.

Così assistiamo, per esempio, al fatto che un autore come l’ischitano Andrej Longo, scrittore e ora anche coautore di soggetti teatrali, abbia dovuto rappresentare al Mercadante di Napoli, con i limiti di un locale al chiuso, la sceneggiata “Spacciatore”, per la regia di Pier Paolo Sepe, un’opera assolutamente originale, un tipo di teatro che – per bocca degli autori – va incontro alla gente. Sarebbe stato bello vedere questo spettacolo in una bella location all’aperto dell’isola d’Ischia. Un’opera che, come ha scritto Stefano de Stefano, in una recensione su Il Corriere del Mezzogiorno, “veste di un’ironia ai confini della derisione nei confronti dei modelli malavitosi oggi presenti a Napoli”.Poi ci sono i coraggiosi Festival cinematografici, che quest’anno riprenderanno a svolgersi in presenza di pubblico. E’ stato appena reso noto il programma della 19^ edizione di Ischia Film Festival di Michelangelo Messina, con la partecipazione di 8 Pesi del mondo con propri film e con una giuria internazionale di grande prestigio. Però, in particolare ai giovani, offriamo poco o niente. Ho visto circolare su Facebook, immagini dello Skate Park di Ostia (Roma), come esempio di una struttura che darebbe sfogo ad una delle passioni più diffuse tra i giovani: lo skateboard. Le spiagge potrebbero essere vissute anche di sera, senza vandalismi.

Alcuni stabilimenti balneari lo fanno, con apericene, ma si può fare di più. E infine c’è uno spazio enorme per bar e ristoranti, con la possibilità che i Comuni diano loro il permesso di occupare , con i tavoli, spazi aggiuntivi, su marciapiedi e su parte della strada, nel rispetto di regole precise, come l’obbligo di lasciare un corridoio libero per il transito pedonale sui marciapiedi. Sembra che una tale strategia sia allo studio dell’Amministrazione comunale d’Ischia, ,su sollecitazione di Gianluca Trani. Ma questa scelta deve basarsi su alcuni principi fondamentali: drastica riduzione del traffico nelle strade dove s ‘intende implementare tale strategia, anche con una politica intelligente di gestione delle fasce orarie; assoluta parità di trattamento (senza favoritismi e clientelismi) per tutti i gestori che si trovano nelle condizioni e nei luoghi per poterlo fare; controllo assiduo del rispetto delle regole concordate. Insomma bisogna evitare che succeda quello che è successo al Vomero a Napoli: una ribellione della cittadinanza contro quella che è stata vista come una invasione degli spazi pubblici a discapito dei pedoni.

Bisogna anche evitare che una manovra del genere finisca col creare delle disparità, non essendo applicabile nelle strade a flusso veicolare intenso ed incomprimibile. Se si decidesse di esentare, per un anno, dalla tassa di occupazione del suolo pubblico i gestori di bar e ristoranti ai quali si concedono spazi aggiuntivi, dovrebbe corrispondentemente essere applicata un’agevolazione fiscale a chi è oggettivamente impossibilitato ad ampliarsi (per esempio una riduzione della tassa rifiuti). Sembrano manovre amministrative complicate, ma è la vita delle città e dei paesi che è diventata più difficile e richiede nuove logiche. Per le spiagge,mi sento di suggerire una ipotesi agli amministratori e ai concessionari di lidi balneari (al netto del problema più vasto della normativa europea che vieta il perpetuarsi dei rinnovi delle concessioni, senza andare in gara). Alcuni Comuni, per esempio Torre Annunziata ha emesso un avviso pubblico per la manifestazione di interesse a gestire, oltre al proprio stabilimento e lido, anche le spiagge libere. In questo caso, i concessionari s’impegnano alla discesa libera di tutti gli avventori, alla pulizia dell’arenile e a eventuali operazioni di salvataggio. Per Ischia, al fine di rendere più appetibile l’opportunità, aggiungerei per i concessionari che si offrono di gestire anche le spiagge libere, la possibilità di organizzare, in questi spazi liberi e nella fascia serale, feste per bambini, compleanni, intrattenimento e spettacoli non invasivi e rispettosi degli orari e della quiete pubblica. Faccio un altro esempio: il Comune campano di Pimonte ha indetto un Bando per l’assegnazione triennale in comodato d’uso, di locali comunali ad Associazioni culturali senza fini di lucro, offrendo loro anche la connessione gratuita ad internet. Sarebbe difficile fare lo stesso, per esempio, nello spazio dell’ex mercatino, ristrutturato e abbandonato, nella traversa parallela a via Roma? Lì c’è, oltre a locali ben areati, un piazzale che ben si presta a qualsiasi tipo di manifestazione all’aperto. L’assegnazione dovrebbe essere fatta non solo sulla base dei curricula delle organizzazioni richiedenti ma soprattutto sull’originalità e validità di un progettino di attività capaci di stimolare l’interesse e la coesione giovanile. Tutto questo non deve essere visto solo in funzione del turismo, ma anche in funzione di una nuova vivibilità e di un recupero delle energie psico-fisiche che un po’ tutti, in questa pandemia, abbiamo perso e represso, ma di cui i bambini, i ragazzi e i giovani hanno risentito maggiormente e ai quali va data priorità assoluta, se non vogliamo che la pandemia lasci loro addosso un’impronta indelebile.

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