LE OPINIONI

IL COMMENTO Calma: il turismo è come il diamante. E’ per sempre

Ci riabbracceremo più in là, decorso il tempo dell’emergenza sanitaria, con delusione di scrittori come Paulo Coelho che, in altri tempi, aveva scritto: “ La tradizione dice che quando abbracciamo qualcuno in modo sincero, guadagniamo un giorno di vita” o come Alessandro D’Avenia che, in altre circostanze, ha scritto: “ Forse la scienza non è ancora in grado di provarlo, ma gli abbracci allungano la vita. Ne sono certo”.

E per qualche settimana dovremo guardarci bene dal dire: “ Diamoci una mano”, meglio non stringere mani. Però, nel frattempo, potremo rispolverare il motto di una vecchia radio locale che salutava ogni mattina i propri ascoltatori con “ Un abbraccio circolare a tutti gli ascoltatori”. Perché ci possiamo abbracciare anche così, idealmente, ci possiamo messaggiare, possiamo studiare per via telematica. Perché la modernità e la globalizzazione possono presentare delle insidie “ mondializzate” come il Covid 19, ma – nello stesso tempo – ci fa uscire dall’isolamento con gli strumenti che la moderna tecnologia ci mette a disposizione. E anche le giustificate preoccupazioni economiche dei settori più esposti, in particolare il comparto turistico, devono scemare e tenere conto che il turismo è un fenomeno moderno inarrestabile. L’uomo è un animale vagante, fin dal tempo in cui gli ominidi dell’Africa si espansero gradualmente in varie parti del mondo, per cui – con sorpresa di molti – siamo tutti africani ( come insegnò, con la genetica delle popolazioni, Luigi Luca Cavalli Sforza).

Vedrete che, dopo un periodo di comprensibile e prudenziale autoisolamento, scoppierà la voglia incontenibile di mare, sole, terme e bellezza paesaggistica ed artistica da parte dei viaggiatori. Quanto alle discriminazioni di alcuni paesi nei confronti dell’Italia, da e per il nostro paese, passeranno nel momento in cui gli altri si accorgeranno che ( purtroppo) anch’essi sono esposti ai Cigni neri mondiali, e non per colpa dell’Italia. La paura ( che è fenomeno positivo perché ci fa prendere i giusti rimedi e le giuste precauzioni) sta sfociando in “ angoscia” che il filosofo e psicoterapeuta Umberto Galimberti ci spiega essere degenerazione della paura e deve assolutamente rientrare nei canoni della razionalità. Forse per Pasqua non riusciremo a tamponare la crisi turistica, essendo troppo ravvicinata e se il bilancio sarà negativo non ci dovremo spaventare. Come non ci deve, per il momento, spaventare l’eventuale caduta di prenotazioni ( ancora da dimostrare) per il periodo estivo a partire da maggio-giugno. E’ proprio la modernità, con le prenotazioni on line e last minute, a suggerirci che la voglia di turismo potrà manifestarsi anche alle porte dell’estate. Più delicato è il discorso del risarcimento dei danni per la fase emergenziale ad agenzie turistiche, alberghi, ristoranti ed altre strutture turistiche. Si fa la corsa a chi chiede di più . Addirittura c’è chi sostiene che non si devono solo far slittare tasse e contributi, ma cancellarli. Credo che ciò sia innanzi tutto irrealistico ( data la limitatezza delle risorse economiche a disposizione) ma sia anche diseducativo e demotivante. Gli imprenditori sanno che sono soggetti al rischio d’impresa, di qualunque tipo sia ( prevedibile o imprevedibile). Se un evento eccezionale, come l’epidemia, li mette momentaneamente in ginocchio, ciò che lo Stato deve fare è concedere “ tempo” ( in sospensione di imposta o in concessione di prestiti a tassi agevolati o senza interessi) per colmare il divario temporale tra il momento delle spese e quello degli incassi che ( con ritardo) arriveranno. E arriveranno, stiamone certi!

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