LE OPINIONI

IL COMMENTO C’è ancora un modo per tutelare le minoranze d’Ischia

In attesa che il Sindaco d’Ischia risolva la sciarada della formazione della Giunta comunale, vorrei provare, in qualità di sostenitore di un’opposizione minoritaria nel paese (che comunque è superiore di almeno dieci punti del misero 5% ufficiale delle urne) a delineare possibili strumenti da ultima trincea di democrazia. Dico “superiore di almeno dieci punti percentuali rispetto al responso delle urne” perché c’è una parte di dissenso che è sfociata nell’astensionismo e perché molti hanno fatto la scelta (illusoria a mio avviso) di andare ad individuare, all’interno delle sette liste aggregate intorno ad Enzo Ferrandino, candidati “non in linea”, presunti “ribelli interni” in grado di cambiare o condizionare gli indirizzi della maggioranza stessa in cui militano. Ad ogni modo, stante il risultato, che ha assegnato 16 seggi su 16 ad una sola coalizione, è indispensabile che si individuino strumenti extra-consiliari e di cittadinanza attiva che possano riequilibrare, almeno in parte, un vero e proprio deficit di confronto democratico.

La prima proposta che mi sento di avanzare da queste colonne è: il ritorno alla nomina di un “Difensore civico”, istituto che il Comune d’Ischia abbandonò, se non ricordo male, dopo la gestione di Antonietta Giusto. Oggi, più che mai, si rende indispensabile tale figura istituzionale “super partes” proprio in assenza di opposizione.. E credo che sia interesse della stessa maggioranza di governo assicurare una presenza, a difesa di tutti i cittadini, per eventuali abusi, ingiustizie, discriminazioni si dovessero verificare ad opera di settori del potere e a scapito di segmenti o individui della cittadinanza. Per fare ciò non c’è bisogno di nessun preventivo aggiustamento regolamentare del Comune d’Ischia, il cui Statuto comunale, al capo IV art. 21, prevede l’istituzione del difensore civico, all’art.22 ne delinea “attribuzioni e modalità di esercizio dei poteri” e all’art. 23 prevede addirittura che ci debbano essere “Servizi e personale a disposizione del difensore civico”. La base legislativa nazionale su cui si poggia tale istituto è la Legge 142 del 1990 e, naturalmente, non è un obbligo dei Comuni ma è fortemente consigliato in determinate circostanze. E non solo nel Comune d’Ischia, tale strumento varrebbe la pena di attivarlo anche negli altri Comuni isolani. Così come varrebbe la pena di istituire un altro utile strumento di partecipazione popolare: Il Consiglio dei Ragazzi. Ma, ad esempio, il Comune di Barano, non ha ritenuto di inserire nello Statuto, tra le forme di partecipazione popolare, né il Difensore civico né il Consiglio dei Ragazzi. E qui, dunque, occorrerebbe prima una modifica statutaria. Ischia invece, all’art. 16, prevede la possibilità di istituire il Consiglio dei ragazzi, con poteri consultivi, in ordine a politica ambientale, sport, tempo libero, cultura e spettacolo, pubblica istruzione e assistenza sociale. Resta valida, anche per Barano, l’ipotesi di Istanze, Petizioni e Proposte da parte della cittadinanza ( art.17). Duecento cittadini, ad esempio, possono richiedere anche la revoca di una delibera comunale ritenuta sbagliata e dannosa. L’amministrazione comunale deve rispondere entro 30 giorni.

Per quel che concerne il Difensore civico, ovviamente è essenziale individuare una persona competente, con sufficienti nozioni di diritto amministrativo, non organico a parti politiche, indipendente, di età superiore ai 40 anni, in quanto si richiede un certo grado di esperienza. I campi di attribuzione di questa figura sono abbastanza larghi tal che il Consiglio Comunale può raccomandare, a tale istituzione, una particolare attenzione all’osservanza delle procedure per la sicurezza stradale (quindi controllo sulle misure messe in atto dal Comando Vigili Urbani) e una particolare attenzione all’osservanza delle norme che regolano il commercio e i prezzi di prodotti e servizi, per i quali vanno osservate adeguate pubblicizzazione e assenza di speculazioni sproporzionate e immotivate, per non parlare di vere e proprie frodi commerciali, come è il caso di diminuzione del peso delle confezioni in modo subdolo e ingannevole. Ischia, in questo momento, ha tremendamente bisogno che si ripristini una sicurezza stradale, che è saltata completamente e bisogno ringraziare il Comitato “La strada del buonsenso” e la sensibilità del Vice questore Re, della Polizia di Stato, se carabinieri, Polizia, Comando Vigili Urbani d’Ischia e Sindaco Enzo Ferrandino giovedì mattina si sono riuniti al Comune d’Ischia per costituire una task force e una sinergia per la sicurezza stradale. Ma giovedì, purtroppo, si è verificato un episodio di intolleranza del Sindaco Ferrandino che, nonostante la sollecitazione del Vice questore Re, dopo aver tenuto sulla corda il Comitato in anticamera, si è poi presentato e rivolto in maniera, a dir poco, “non consona” (per usare un eufemismo) ai rappresentanti del Comitato, accusati di intralciare l’operatività degli organi istituzionali e di fargli perdere tempo. Da cittadino e aderente al Comitato La strada del buon senso, mi sono sentito fortemente a disagio. Il buon senso sembra essere sparito non solo dalle strade ma anche da chi dovrebbe rappresentare il popolo!

Oltre alla sicurezza stradale è necessario anche che si ripristini un corretto andamento dei prezzi, la cui lievitazione, al di là dell’inflazione, risulta in molti casi ingiustificata. Detto ciò, le sparute forze politiche di minoranza, che comunque esistono nel paese (parliamo del Comune d’Ischia, ma non solo, se è vero come è vero che ci sono forti fibrillazioni a Lacco Ameno e a Forio, mentre a Casamicciola è stato addirittura sfiduciato il Sindaco Castagna) dovrebbero, a mio avviso, cogliere il suggerimento che mi permetto di offrire, e dovrebbero pretendere: Difensore civico e Consiglio Comunale dei Ragazzi. Comuni campani come Minori, Quarto, Agerola, Castel San Giorgio, Caserta, Monte di Procida, Palma Campania, Carinaro ed altri hanno istituito il Consiglio Comunale dei Ragazzi con scopi propositivi e consultivi. Tra l’altro i ragazzi possono chiedere di far parte (senza voto deliberativo) di Consigli Comunali ordinari, relativi a problematiche attinenti i giovani (legalità, sicurezza stradale, bullismo e cyber bullismo, tutela del territorio). Il processo elettivo di Sindaco-ragazzo, vice Sindaco e consigliere dei ragazzi si origina all’interno del mondo della scuola e, dei risultati, l’Amministrazione comunale e il Consiglio comunale effettivo prendono atto. Segnalo, per inciso, che a Sorrento si è tenuto in questi giorni il primo Congresso mondiale del Turismo Giovanile, perché anche per il turismo del futuro la voce e le tendenze giovanili sono essenziali.

Aggiungo infine un esempio virtuosi esistente in Emilia Romagna, nel Comune di Castel San Pietro Terme (20 mila abitanti): dal 2020 è Sindaco dei ragazzi una dodicenne, Michelle Lamieri, appassionata di musica e letteratura, che è stata eletta la prima volta quando frequentava la quinta elementare. Dal livello comunale, i ragazzi dei 183 Consigli comunali di Ragazzi esistenti in Italia, passano al confronto nell’Assemblea Regionale dei ragazzi. In Emilia, tale Assemblea è costituita da 50 bambini e ragazzi dai 9 ai 18 anni. Solo esperienze innovative così forti possono sconfiggere il piattume politico-amministrativo che si registra a Ischia. Non è utopia, è soltanto futuro, un futuro ancora possibile e auspicabile. Dopo gli squilli di tromba della super-maggioranza al Comune d’Ischia, è ora che le minoranze (finora sotto traccia) facciano suonare, come Pier Capponi fece con l’arrogante re di Francia Carlo VIII, le loro campane!

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