CRONACAPRIMO PIANO

Ischia e il Berlusconi day del 14 ottobre 2017

La morte del Cavaliere quella storica visita ad Ischia sui luoghi distrutti dal sisma del 21 agosto: l’arrivo in yacht a Lacco Ameno, l’abbraccio della comunità isolana e la partecipazione alla convention del San Montano

Con la scomparsa di Silvio Berlusconi l’Italia perde un indiscusso protagonista della storia repubblicana, del BelPaese, dell’Italia che sogna, fa politica e gioca a calcio, ma anche l’Italia che piange distrutta dalle sciagure. Anche Ischia nel suo piccolo ha saggiato la genialità e il suo coraggio, l’impronta del leader visionario che anche, tra le macerie, sorretto da ali di folla che si accalcano per vederlo e parlargli, riesce a trasmettere un progetto, a dare una speranza, concreta o effimera che sia. Era il 14 ottobre del 2017. Silvio Berlusconi sbarcò ad Ischia in quello che sarà ribattezzato il B day, in vista alle zone terremotate di Casamicciola Terme dopo il terribile terremoto del 21 agosto di quello stesso anno.

Quel giorno partito da Amalfi approda in ritardo sull’isola verde, dopo una inattesa disavventura in mare (apertasi e chiusasi come un sorta di mistero sulle reali cause, per qualcuno il premier avrebbe voluto godere delle bellezze del golfo, qualche d’un altro evitare il mal di mare) e viene accolto dagli isolani, da accoliti fedelissimi, tanti come nessun leader giunto in quei luoghi aveva visto mai. Prima si reca sulle zone del terremoto e nel pomeriggio partecipa ad una convention di Forza Italia. Nella tappa in zona rossa, l’area di Casamicciola colpita dal sisma.Agli sfollati disse: “A L’Aquila io ricostruii 5.639 case in 120 giorni. Bisogna ricostruire anche qui ed essere pronti per la primavera – era l’autunno di 6 anni fa, con 1300 sfollati, bisognava semplificare gli appalti – i sindaci mi facciano una lista di quel che occorre ed io provvederò.Qui per ricostruire bastano 100 milioni”. Silvio Berlusconi raggiunta l’area devastata di Casamicciola Alta volle trattenersi a lungo ai piedi della Chiesa del Purgatorio, davanti alla Via Serrato dove morirono Lina Balestrieri e Marilena Romanini. In zona rossa, dopo aver ricordato le vittime, volle incontrare la famiglia Toscano rimasta sepolta, in particolare i tre figli piccolissimi, compreso un neonato, erano rimasti sotto le macerie per giorni dopo il crollo di Villa Maria. Tra ali di folla ed una calca inedita per questo spicchio di mondo, il leader azzurro volle incontrare la gente, ma soprattutto volle rispondere alle domande dei giornalisti, anche quelli isolani, senza mai tirarsi indietro.

“Vogliamo risposte, non passerelle”qualcuno gridò tra sfollati. Ma in generale furono molto più assordanti e numerosi gli applausi che la singola protesta di un ex albergatore. Quel giorno al Majo, ma anche a La Rita, Berlusconi si è fermato con i giornalisti, mentre un gruppetto di terremotati mugugnava, deluso perché lo stavano ancora allontanando dagli incontri e dalle strette di mano con la gente, dal saluto, in verità caloroso che la gente di Ischia gli aveva riservato: ”Non c’era bisogno di arrivare fin qua su, poteva parlarci pure in piazza, lasciatelo avvicinare a noi, vogliamo parlarci” commentavano i cittadini assiepati sulla piazza, mentre Silvio Berlusconi veniva protetto da un cordone di sicurezza di prim’ordine. Strette di mano, abbracci, volti commossi e lacrime, per un Berlusconi in cui la agente di Casamicciola tutto sommato credeva e si affidava.

Era il periodo del governo delle larghe intese e dal Majo Berlusconi fece un passaggio politico poi rimasto nella storia al pari della sua misteriosa disavventura sulle vie del mare per raggiungere Ischia :“Escluse per mia storia e ideologia”. “Se non ho la maggioranza io mi ritiro, perché è colpa degli italiani se non sanno giudicare chi è capace da chi invece non ha mai fatto niente. Vuol dire che siamo un popolo che non merita nulla. Ma penso che gli italiani avranno buon senso”, ebbe a dire rispondendo alla ipotesi di un governo di larghe intese. Altrettanta eco ebbe il videomessaggio inviato dalla convention di Ischia alla convention di Forza Italia a Milano in sostegno del referendum per l’autonomia. Berlusconi dall’Hotel San Montano dell’allora coordinatore azzurro On. Domenico De Siano disse: “Sono impegnato a Ischia a un convegno che ha un titolo assolutamente esplicito: siamo pronti a governare”. Passando cosi agli annali come il “Silvio ubiquo”. Punto di riferimento della politica anche di quella ischitana,n’è stato interprete dei passaggi principali. Oggi con la sua scomparsa tutti gli uomini e le figure che ad Ischia aveva saputo esprimere, anche coloro che quel 14 ottobre gli camminavano accanto, appaiono come nani sulle spalle di un gigante.

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