IL COMMENTO Città Metropolitana e Regione, i piani strategici vanno realizzati insieme
DI MIMMO BARRA
Le parole d’ordine per l’isola sono sempre state necessità insostituibili. Creare a un coordinamento tra i comuni, ridurre gli sforzi per raggiungere e ampliare i risultati, da sei anime farne una sola, tuttora rappresenta l’insieme di obiettivi indispensabili che dovrebbero essere incisi in forma indelebile nella visione politica e amministrativa dell’isola d’Ischia. Sono trascorsi quattro anni da quando ho proposto, e ottenuto dai sei sindaci, la firma di un protocollo d’intesa tra i comuni. Lo scopo: promuovere la realizzazione di un «Piano Strategico per lo sviluppo territoriale e socio economico dell’isola d’Ischia» che aveva, ed ha, questi imperativi categorici.
Ora come allora, solo un tavolo di concertazione comune è in grado di eliminare le divisioni di sempre. Il protocollo d’intesa, una volta attuato, avrebbe permesso l’accesso a importanti finanziamenti europei da distribuire in forma pianificata e strategica sul territorio e, perciò insieme, avrebbe realizzato a un coordinamento unitario oltre che stimolare il volano economico per proiettare Ischia nel futuro. Ne sono ancora convinto, si può fare: da soli, in forma singola e unilaterale, non si va da nessuna parte. Per raggiungere finalità di ampia portata c’è l’esigenza di eliminare le iniziative multiple, vale a dire le richieste di finanziamenti provenienti dai comuni in forma isolata che spesso o si sovrappongono o addirittura si contrastano. Procedere in forma unita e organica, è ciò che va fatto invece. Questo è l’ambito e il messaggio che ho cercato di trasmettere agli amministratori, sia quando ricoprivo il ruolo di Commissario dell’Azienda di Cura e Soggiorno sia ora che sono componente dell’Agenzia Regionale per il Turismo. Temi importanti come depurazione, rigenerazione urbana e diffusione delle energie rinnovabili, mitigazione del rischio idrogeologico, implementazione delle filiere termali e del turismo, tanto per citarne alcuni, sarebbero stati compresi in un contenitore programmatico per costruire uno strumento di miglioramento collettivo. Ho sempre ritenuto che coinvolgere enti pubblici, soggetti privati e della società civile, parti sociali e associazioni di categoria, se percorsa, sarebbe potuta essere la strada giusta e ne sono tuttora fermo sostenitore.
Questa idea ben precisa la esposi ai sei sindaci. Nel 2015 firmarono il protocollo. Il comune di Forio ne era, ed è, il capofila. Il fine: approntare linee d’azione condivise e unitarie, seguendo le indicazioni della Commissione Europea in tema di politica di coesione 2014-2020 e di sviluppo locale e avere accesso ai fondi POR 2014-2020. Suggerivo, perciò, un approccio risolutivo e inquadrato, stimolare lo sviluppo per combattere sofferenza e crisi endemica tanto del turismo quanto del tessuto economico e frenare la recessione. Come qualche anno fa, oggi è indispensabile accordare le forze con lungimiranza e creare finalmente una visione sul futuro. Bisogna dare una risposta alla domanda perno: «che isola immaginiamo tra dieci o venti anni?». Con risorse limitate e frantumate, provenienti da singole richieste di sindaci ed enti locali, non è possibile che avere risposte dello stesso livello. Per favorire l’espansione sostenibile, la competitività, la crescita e arrivare a fini tangibili si deve passare attraverso una politica rinforzata e multisettoriale. Bisogna evitare lo spezzettamento dei progetti che conducono alla distribuzione di finanziamenti pubblici a pioggia. Il protocollo d’intesa firmato nel 2015 ha incontrato una serie di rallentamenti.
È arrivato il momento di riprenderlo e metterlo in funzione. A quanto risulta, si troverebbe in una fase pre-esecutiva presso il comune capofila, Forio. Nel frattempo l’isola ha perso molte opportunità ma ci sono altre occasioni derivanti dal residuo dell’annualità 2014-2020 e in programmazione ci sono nuove risorse per il periodo 2021-2027. La firma del Patto Strategico della Città Metropolitana presso il Palazzo Reale di Ischia nelle scorse settimane può collocarsi dal punto di vista di quella che io chiamo “collaborazione attiva tra amministrazioni ed enti superiori”. Tanto il protocollo d’intesa già siglato, quanto il recente -obbligatorio -Patto Strategico sottoscritto alla presenza del sindaco De Magistris, a mio avviso, congiuntamente, devono muoversi insieme. È un’utile combinazione per accrescere in numero e contenuto l’accesso a nuove risorse. Spetta ai sindaci sbloccare l’isola d’Ischia dalla sua ”impasse” progettuale e, attraverso la pianificazione, dare vantaggi a tutti i cittadini.
*Coordinatore del “Patto di Sviluppo per l’isola d’Ischia e Piano Strategico” e attuale componente dell’Agenzia Regionale per il Turismo.