IL COMMENTO Come liberarci dal flagello dei “mao mao”

Leggo con piacere che gran parte degli operatori turistici sono alquanto soddisfatti di come sono andate le cose in questa stagione turistica che stiamo ormai per metterci alle spalle, anche in considerazione del disastro previsto in primavera quando le previsioni erano a dir poco funeste. Allo stesso modo, evidentemente, anche l’invasione di “mao mao” pare essere soltanto un lontano ricordo. Pensate che le amministrazioni isolane vogliano affrontare la problematica dell’eccessivo numero di presenze nelle case private che si danno in fitto o nelle seconde case acquistate sull’isola e di conseguenza della vivibilità nell’isola anche nei mesi clou della stagione? La esistenza di leggi nel settore e qualche aggiustamento di regolamenti comunali potrebbe portarci, insieme alle leggi sanitarie, sicuramente alla risoluzione del problema in poco tempo. Bisogna fornire di abitabilità tutte le case dell’isola. Forse già dalla prossima stagione.

Se il Sindaco Enzo Ferrandino si facesse promotore dell’iniziativa avendo a sua disposizione una persona come Lello Montuori, che ora sonnecchia nelle retrovie, ma gran giurista e tecnico eccellente, mettere insieme le regole sarebbe la cosa più facile del mondo. Ma voi credete che il nostro bravo Sindaco ad un anno dalle elezioni correrebbe il rischio di scontentare quelli che dai mao mao traggono un cospicuo ed illegale guadagno? I miei amici al bar mi dicono che questa è la solita mia utopia. Ma imperterrito continuo a pensare che un Sindaco in buona fede non potrebbe che trarre vantaggi convincendo i cittadini che con le regole e la certezza del diritto si starebbe tutti meglio. Raccogliendo anche maggiori successi economici.

La parola “mao mao” non mi piace perché una isola deve accogliere tutti ma facendoli partecipi del grado di civiltà al quale è arrivata la collettività che lo accoglie come turista.

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