LE OPINIONI

IL COMMENTO Comitati civici e associazioni insieme per Ischia

Non v’è dubbio che ci sia, nella società mondiale, un rivolgimento che impone canoni interpretativi assolutamente nuovi. Va ridisegnato ogni rapporto intercorrente tra potere e cittadini. Da una parte il potere politico viene sostituito e surrogato dal potere tecnologico e dal tecnocapitalismo, d’altro lato perdono peso i tradizionali intermediari sociali (partiti politici, Sindacati) a vantaggio di Comitati civici spontanei, costituiti intorno alla difesa di aspetti particolari della libertà individuale, della libera iniziativa, della coesistenza umana e a vantaggio di Associazioni di categoria ( oggi meno corporative e più attente agli interessi collettivi). Per cui, ad un politico e giurista di grande esperienza come Giuliano Amato che, su Repubblica, spiega perché, a suo avviso, “ la democrazia ha ancora bisogno di vivere nei partiti” e richiama l’art. 49 della Costituzione, per il quale “ i cittadini concorrono a determinare la politica nazionale attraverso i partiti” risponderei ( con la modestia di un semplice cittadino attivo) che, alla luce dei rivolgimenti mondiali, l’art. 49 della Costituzione andrebbe corretto, eliminando la funzione esclusiva dei partiti nel concorrere a determinare la politica. E quindi l’art.49 dovrebbe suonare: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente per concorrere a determinare la politica nazionale”. Senza soffermarci in un’analisi mondiale complessa, guardiamo il nostro ombelico, l’isola d’Ischia, il nostro piccolo centro gravitazionale, come avrebbe detto il cantautore Franco Battiato. Vi risulta che nei sei Comuni, in cui è articolata l’amministrazione dell’isola, i partiti contino ancora qualcosa? A Forio governa una coalizione che va da destra a sinistra, in cui ognuna delle componenti accaparra un segmento di interessi, senza alcun tentativo di sintesi ideale e programmatica. Nel Comune d’Ischia governa una maggioranza bulgara, in assenza di opposizione, e non si capisce l’ispirazione politica di ciascun consigliere comunale. A Casamicciola governa un Sindaco che, nella sua brillate carriera , ha dimostrato di non fare differenza tra sinistra, centro e destra moderata. Né gli altri Comuni si appassionano ai legami con i partiti, tutt’al più si legano a questo o quel leader metropolitano o regionale. Quale via, allora, resta ai cittadini per incidere nella vita politica, come recita l’art.49 della Costituzione?

La strada giusta è quella dei Comitati di cittadini attivi e delle Associazioni di categoria. Fortunatamente le Associazioni di categoria stanno uscendo dalla difesa corporativa, si sono rese conto che solo facendo gli interessi collettivi si difendono anche gli interessi economici individuali. Nel settore della sostenibilità ambientale e della vivibilità dei residenti, nell’ambito di uno sviluppo turistico che sia anche progresso civile, gli albergatori si sono resi conto che è interesse di tutti implementare un turismo eco-sostenibile. Non tutti, certo, si muovono in tale direzione e non possiamo dire, per ora, che altrettanta sensibilità gli imprenditori applichino nel trattamento dei lavoratori dipendenti. Tuttavia, il passo è cambiato ed è cambiata la mentalità meramente egoistica. Se vengono presentate osservazioni congiunte (con Comitati civici e Associazioni professionali) al Piano di Ricostruzione e al Piano Paesaggistico dell’isola, lo si fa non in senso meramente utilitaristico e individualistico ma con proposte di alto valore collettivo. I cittadini sono in grado di capire quali Associazioni professionali o di categoria si attardano a difendere invece esclusivi interessi corporativi, per tutelare i quali fanno la voce grossa, a volte volgare ed offensiva e, soprattutto, si appoggiano clientelarmente a questo o quel amministratore pubblico a caccia di voti, se non addirittura si impegnano a portare in amministrazione rappresentanti di categoria con l’unico mandato di tutelare tali interessi corporativi.

Alla luce di queste considerazioni, tengo a sottolineare l’importanza di un Protocollo siglato tra l’Associazione CO.RI.VERDE (Comitato di Rigenerazione dell’Isola Verde) e l’Associazione Albergatori Isolaverde di Casamicciola, i cui obiettivi sono:a) promuovere il turismo sostenibile, la valorizzazione e la messa in sicurezza e protezione del Parco Regionale del Monte Epomeo b) creare itinerari ecologici e culturali per un turismo responsabile c) Sensibilizzare ed educare alla tutela ambientale d) Supportare la crescita economica sostenibile con azioni mirate per preservare il territorio e le risorse naturali. Un programma triennale da implementare tramite gruppi di lavoro congiunti. Questa è la risposta alle nuove esigenze di partecipazione democratica e di progresso. Naturalmente non solo l’Associazione Albergatori Isolaverde, ma anche Federalberghi Ischia, guidata da Luca D’Ambra che, assieme alla vice Andrea Monte, si sono già dimostrati sensibili alla cooperazione in direzione di u turismo sostenibile. E, in tal modo si sfata anche un altro luogo comune: che i Comitati di cittadini attivi che difendono il territorio ( come fa CO.RI.VERDE) siano contrari agli interessi degli imprenditori. Al contrario, gli imprenditori veri e responsabili vengono considerati la spina dorsale, il centro motore dello sviluppo e del progresso. Le amministrazioni pubbliche locali, metropolitane, regionali, il Governo, il Parlamento non potranno più prendere decisioni senza la partecipazione delle componenti vive della società. I rappresentanti sindacali ( molli o acquiescenti) non potranno più fingere di tutelare gli interessi dei lavoratori, accordandosi sotto banco, con imprenditori senza scrupolo, e i leader populisti di partiti nazionali, che si illudono di parlare e orientare direttamente un popolo indistinto, dovranno convincersi che sono sorti altri intermediari, più rispondenti alla modernità e alla rigenerazione dei territori. Questi nuovi intermediari ribalteranno il modo di gestire la cosa pubblica. Certo, per adesso è un obiettivo da perseguire con tenacia e passione civile, un obiettivo ancora lontano, ma non si dubiti della giustezza della direzione.

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