LE OPINIONI

IL COMMENTO Con pistola o senza

Tra lacrime ed applausi sono state accolte le due sentenze su due omicidi avvenuti nel napoletano recentemente, omicidi avvenuti per altro per futili motivi. Nessuno sconto, quindi, per Francesco Pio Valda, l’emergente ras della periferia est di Napoli, passa la condanna al carcere a vita. I familiari della giovane vittima, piangono, qualcuno applaude. La mamma, “Una sola parola volevo sentire: ergastolo. E ai ragazzi dico ancora «deponete le armi»”. Lo dice Concetta Napoletano, la mamma del giovane Francesco Pio Maimone, ucciso con una pistola, colpito per errore da un proiettile che puntava ad altro. Non si può uscire armati e per un nonnulla, in questo caso a quanto emerge, il litigio sarebbe avvenuto per una scarpa sporca, ma può mai valere una vita quanto una scarpa seppur firmata? Il clima sta cambiando, la giustizia ha deciso per il massimo della pena senza attenuanti, altro ergastolo per Stefania Russolillo per l’omicidio premeditato di Rosa Gigante, madre del noto TikToker Donato De Caprio, conosciuto per il celebre “Con mollica o senza?”. La tragedia si è consumata il 18 aprile 2023 nel quartiere Pianura di Napoli. L’accusa ha ricostruito un delitto brutale: Russolillo, vicina di casa della vittima, avrebbe pianificato la rapina e l’omicidio per circa un mese. Dopo essersi introdotta nell’abitazione con l’inganno, la donna ha usato un tubo di gomma per strangolare Rosa, colpendola violentemente e tentando infine di incendiare il corpo. Il marito della Russolillo, sconvolto, denunciò il crimine alla polizia. Durante il processo, l’imputata ha chiesto scusa ai familiari della vittima, ma la Corte ha ritenuto il gesto premeditato, rigettando le tesi difensive che invocavano l’incapacità di intendere e volere.

Donato De Caprio, imprenditore e figura popolare sui social, ha vissuto questa tragedia che ha scosso non solo la comunità napoletana ma tutta Italia. Un omicidio è crimine che non può avere attenuanti soprattutto se compiuti con leggerezza estrema, cosa c’entra con Ischia? C’entra con tutta la violenza gratuita a cui abbiamo assistito la scorsa estate, di tutti i ragazzi che escono “armati”, per andare a divertirsi. Da noi sono volati coltelli, non vorrei essere pessimista ma se non arginiamo il problema, potrebbe succedere il peggio anche da noi. Questi personaggi purtroppo si sentono liberi di fare quello che vogliono e non si sentono nessuno se non sono accompagnati da qualche “accessorio”, talmente fragili o delinquenti da vestirsi di carattere con un ferro addosso. E così è diventato facile sparare, tanto ci sono gli avvocati, le attenuanti, l’infermità mentale eccetera, ma con queste sentenze si cambia giro, li voglio vedere a marcire in galera sti “guappi di cartone”. La vita è sacra e va rispettata, troppa leggerezza anche per gli omicidi stradali, commessi quasi tutti perché positivi all’alcol oppure alla droga. Eppure circolano tranquillamente al volante delle loro vetture, e invece c’è chi non ha più lacrime da versare per un figlio che non farà più ritorno a casa, e ad oggi non c’è ancora il ritiro della patente a vita, e nemmeno potrebbe bastare per rendere giustizia per tutto il sangue lasciato sull’asfalto in questi anni. E’ febbraio, ed è quasi tutto chiuso, ma la stagione turistica bussa alle porte, fra le tante cose che vorrei per Ischia, e’ un posto sicuro, dove i nostri figli possono divertirsi liberamente e non devono avere paura perché spunta il manico di un coltello da un jeans, oppure s’intravede una pistola dall’interno di una giacca, questa gente non la vogliamo a fare da padrone a casa nostra.

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