LE OPINIONI

IL COMMENTO Con Pozzuoli non è annessione ma caloroso abbraccio

Su quello stesso piazzale Aragonese, ben 19 anni fa, arrivò, stanco e affaticato, il Papa più amato di sempre, Giovanni Paolo Secondo. La sua visita a Ischia, nel borgo dei pescatori di Ponte, ha segnato la storia dell’isola verde. Era il 5 maggio del 2002 e il pontefice polacco arrivò dal cielo, atterrando all’eliporto di Casamicciola Terme. Papa Wojtyła lasciò la sua impronta tra gli ischitani, attraverso pochi semplici messaggi.  “Ascolta, accogli, ama”, parole di riflessione che unite alle immagini, splendide di Ischia Ponte e di Forio, dove il Papa visitò la chiesa del Soccorso, fecero il giro del mondo. Il Vescovo di allora a Ischia, era Filippo Strofaldi, una vera e propria istituzione per l’isola. Ai giovani isolani il Papa lasciò anche un altro messaggio: “siate il sale della terra, che dà sapore e bellezza alla vita”. L’eco di quelle parole è sembrato quasi di sentirlo, in occasione dell’arrivo a Ischia del nuovo Vescovo, Gennaro Pascarella, che proprio come fece il suo illustre predecessore, ha voluto presentarsi agli ischitani con un messaggio semplice, breve e significativo. “Ascoltare, dialogare e camminare insieme”, questa la sintesi del suo discorso alla folla di fedeli che lo hanno atteso sotto l’ombra del maestoso Castello. Monsignor Pascarella, come un pescatore di anime, è giunto sull’isola dal mare ed è stato accolto dai rappresentanti delle istituzioni ma anche dall’abbraccio delle persone semplici. Non sarà un compito agevole quello che lo attende.

I mesi che hanno preceduto il suo insediamento a Ischia, la “presa di possesso” della Chiesa Cattedrale, non sono stati privi di malumori e polemiche. Gennaro Pascarella è infatti anche il Vescovo di Pozzuoli. Da qui il timore di una sorta di ruolo minore affidato alla Diocesi isolana, che segue le sorti di altre realtà italiane, “annesse” in qualche modo alle Diocesi più grandi. Forse anche per questo la festa per l’arrivo del nuovo rappresentante di Cristo è stata di grande partecipazione ma senza eccessivo entusiasmo. Ci vorrà del tempo ma l’empatia tra il Vescovo e la sua gente scatterà molto presto. Gli ischitani capiranno che quella con Pozzuoli non è una sorta di “sottomissione” ma invece una profonda unione, come un caloroso abbraccio e che mantenere la Diocesi sul territorio è già una straordinaria vittoria. Assieme al nuovo presule bisognerà quindi ripartire, dopo mesi difficili, drammatici per l’economia dell’isola, per decine di famiglie e di imprese mortificate dall’emergenza Covid. Ischia, come e forse più di altre realtà, è stata ferita a morte nel corso degli ultimi anni. Nel 2017 il terremoto di Casamicciola, le cui conseguenze si sono ripercosse negli anni successivi. Poi l’emergenza sanitaria e la pandemia, che hanno definitivamente affossato l’economia e mortificato lo sviluppo turistico locale. Ecco perché la ventata di ottimismo e solidarietà, portata dal Vescovo Pascarella, potrà essere il volano per una nuova rinascita. La rivalità con Pozzuoli, quasi di stampo calcistico, in tal senso non ha motivo di esistere. In definitiva storia, tradizione, cultura, peculiarità del territorio, senso di appartenenza, non possono essere messe in discussione. E l’abbraccio quasi simultaneo tra l’esponente religioso e i sindaci dei Comuni isolani, avvenuto sul piazzale che fu di Papa Giovanni Paolo Secondo, potrebbe anche simbolicamente rappresentare la voglia di fare squadra, perseguire obiettivi comuni, creare sinergie spesso mancate, collaborare, ognuno per la sua competenza, per riportare Ischia al centro del mondo. Proprio come riuscirono a fare, nel lontano 2002, le immagini del Papa e quelle parole rivolte ai giovani “siate il sale della terra”, con Ischia nel cuore.

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex