FORIO – «L’azienda per la quale lavoro – afferma il rappresentante del caffè – aveva chiesto gentilmente al titolare del ristorante di restituire la macchinetta, e infatti nei giorni scorsi avevamo provveduto a far recapitare tutta la documentazione utile all’espletamento di quest’atto dovuto. Sono stato letteralmente aggredito, e improvvisamente mi sono ritrovato addosso il figlio del titolare, che dopo avermi spinto per farmi cadere a terra ha tentato di darmi una testata, e benché io abbia cercato di schivarlo, sono stato colpito sullo zigomo sinistro, riportando dei seri danni che hanno richiesto una tac. Rispedisco al mittente tutte le accuse che mi sono state rivolte – prosegue – dal momento che per ritirare i nostri macchinari è necessario portare con sé una cassa degli attrezzi. Se pure avessi voluto utilizzare il cacciavite, lo avrei fatto unicamente per difendermi. Ero andato a ritirare la macchinetta perché i titolari erano venuti meno ai termini contrattuali, considerato il fatto che il comodato d’uso prevedeva anche l’utilizzo delle nostre cialde. Venuto meno già da tempo il rapporto commerciale, abbiamo richiesto più volte che la macchinetta ci venisse restituita. Dal momento che da parte loro non giungevano risposte, ho deciso di recarmi personalmente in loco per constatare lo stato del macchinario e provvedere alla sua rimozione. Sto valutando di adire le vie legali nei confronti dei miei aggressori – conclude il rappresentante – che dovranno rispondere di ciò che hanno fatto nelle opportune sedi giuridiche».
