IL COMMENTO Depurazione e dintorni sull’isola
Relazione su una idea di miglioramento del disinquinamento del mare di Ischia. Parto dalla considerazione che il mare di Ischia è inquinato principalmente dagli scarichi fognari che attraverso 5 tubature vanno direttamente a mare. Cosa di dannoso immettiamo nelle fogne per avere un mare estivo quasi non balneabile? A detta dei tecnici del Consorzio EVI/CISI i saponi non biodegradabili, i grassi insieme ai cotton fioc, preservativi e pannolini igienici femminili, sono gli imputati principali. Un altro problema è quello delle acque termali delle piscine che si immettono nelle fogne ed impediscono l’uso degli enzimi per far precipitare i colibatteri.
Cosa suggeriscono i tecnici? Vietare con ordinanze sindacali la vendita e l’uso di tutti i prodotti che non siano biodegradabili al disotto del 90%. Smaltire come nettezza urbana cotton fioc, preservativi e pannolini. Controllo da parte dell’ASL degli sgrassatori industriali in alberghi, ristoranti e stabilimenti balneari. Evitare di immettere acqua termale in fogna a temperature superiori ai 30 gradi ed in meno di 24 ore come prevede la legge. E’ evidente che il successo di questo progetto non può prescindere che dalla collaborazione dei cittadini. Si sta preparando una ordinanza sindacale che sarà sottoposta ai sei Sindaci. Promotori di questa iniziativa saranno Giosi ed Arnaldo Ferrandino. Da più parti si è messo in evidenza il fatto che l’inquinamento viene anche dal Golfo di Napoli. A questo inconveniente che purtroppo non trova nessun studio effettuato dalle autorità Regionali o Marittime potrà trovare soluzione da parte dei singoli proprietari di stabilimenti o tutti insieme creando delle piccole barriere galleggianti da evitare l’arrivo a riva almeno delle scorie galleggianti.
Se analizzate attentamente il progetto vi renderete conto che questo è a costo zero per le pubbliche amministrazioni e in attesa dei depuratori potrebbe portare dei vantaggi al turismo balneare che negli ultimi anni è andato sempre più diminuendo
Il progetto si allinea anche a tutti quelli che vanno nella direzione della difesa del Regno di Nettuno. L’isola ha nel Regno di Nettuno e nel mare due punti di forza. Difendiamoli per la nostra sopravvivenza. Questo piccola idea è sottoposta al contributo di tutti. IL 24 Gennaio 2014 lanciavo dalle colonne di questo giornale l’idea. La situazione attuale al 7 agosto. L’EVI ha spedito, nei giorni scorsi, al Ministero dell’Ambiente la proposta di non realizzare più i depuratori ma di immettere a mare a 70 metri di profondità le acque reflue dopo accorgimenti tecnici sulle condotte scientificamente verificati. All’idea di non costruire i depuratori hanno aderito 4 Comuni dell’isola. Non hanno aderito Barano ed Ischia che sostengono di aver avviato un percorso diverso accettando di completare il costruendo depuratore di San Pietro. Questa scelta dei due Comuni andrebbe discussa e approfondita dato il grosso costo della gestione del depuratore ed anche alla luce della chiusura delle spiagge romagnole, verificatesi nei giorni scorsi, depurate con depuratori con investimenti stratosferici e a costi di gestione enormi,, per eccesso di colibatteri emessi a mare. La decisione delle due amministrazioni sembra semplicistica.
Si poteva aderire per discutere e poi arrivare alla decisione più buona per i cittadini.
Come al solito l’Amministrazione di Enzo Ferrandino si erge a tutore del sapere globale.