IL COMMENTO Disabilità e legalità violata
DI ANTIMO PUCA
Nel fare scelte di bilancio e di priorità nel governo di un Comune ci sono alcuni criteri a dover guidare la scelta amministrativa e, a mio parere, questi criteri ruotano attorno alla attenzione che si deve ai concittadini più fragili, più indifesi. Un problema è quello dei parcheggi riservati ai portatori di handicap, quasi sempre occupati. Un vero problema per chi ha già difficoltà di deambulazione e non solo e che ha esigenza di raggiungere in fretta e nel modo più agevole possibile la sua destinazione. La disabilità (o handicap) è la condizione di chi, in seguito a una o più menomazioni, ha una ridotta capacità d’interazione con l’ambiente sociale rispetto a ciò che è considerata la norma; pertanto è meno autonomo nello svolgere le attività quotidiane e spesso è in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale. Sopprimere una area pubblica per disabili è un grave atto di prepotenza e di disprezzo nei confronti delle persone con handicap. E’ normale che un’isola che tende da anni alla sua vocazione turistica si presenta con un’immagine poco gradevole? ci sono i taxi, le fermate dei pullman dei turisti che soggiornano a Ischia e le fermate degli altri pullman di linea. Forse i disabili a ischia sono veramente invisibili? Come si fa a dire che ischia è un’isola a vocazione turistica? Sarà pure a vocazione turistica ma con poche attenzioni per i problemi dei disabili. Le aree di parcheggio destinate a “persone con ridotta capacità motoria” risultano essere un elemento di vitale importanza per la piena integrazione sociale del diversamente abile.
Leggi e regolamenti prevedono facilitazioni per la circolazione e la sosta riconoscendo l’auto privata come “indispensabile ausilio protesico per le persone con limitate o impedite capacità motorie”. Infatti l’attuale normativa prevede che nelle aree di parcheggio devono comunque essere previsti, nella misura minima di 1 ogni 50 o frazione di 50, posti auto riservati gratuitamente ai veicoli al servizio di persone diversamente abili. Inoltre prevede che nei casi in cui ricorrono particolari condizioni di invalidità della persona interessata, un sindaco può, con propria ordinanza, assegnare a titolo gratuito un adeguato spazio di sosta individuato da apposita segnaletica indicante gli estremi del «contrassegno invalidi» del soggetto autorizzato. Quando si parla di barriere architettoniche il pensiero corre veloce a scale troppo ripide e alle ruote di una carrozzina. I due termini nascondono, invece, una complessità problematica molto più articolata e radicata nella cultura cittadina. Proprio culturale, perché di questo si tratta: di una abitudine mentale che porta a snobbare l’esistenza di tali ostacoli, impedimenti reali della tanto inneggiata integrazione, basta guardare l’occupazione selvaggia dei marciapiedi, con sedie e tavoli, merci, piante e addirittura contenitori privati di pattume… Le barriere architettoniche, per rimuoverle, serve più di una Legge che ne proponga l’abbattimento. Serve educazione ed amore per il prossimo e nel loro caso specifico rispetto. Magari, tutti sindaci insieme, potrebbero fare una passeggiata per l’isola per rendersene conto. Persino entrare in un esercizio commerciale, per acquistare un oggetto o per prendersi un caffè, in alcuni casi è un’impresa. Eppure gli scivoli non costeranno certamente una enormità ma ad averceli sono davvero in pochi.
Come se l’accessibilità fosse una concessione, un privilegio e non un diritto.
Le contraddizioni più lampanti si raccolgono in quegli esercizi che esercitano funzioni sociali centrali, come le farmacie, le banche o gli uffici sparsi sui territori comunali. Cari Sindaci, questa è la summa di una verità tragicamente culturale tutta ischitana che vi chiama a gran voce.
La disabilità non ha colore politico, ma deve essere riconosciuta, come valore aggiunto sociale integrato. Mi chiedo come mai nessuno della giunta combatte la stupidità palesemente dimostrata dai cittadini e come mai bisogna assistere quotidianamente a soprusi quale l’occupazione abusiva degli stalli dedicati ai diversamente abili, senza che nessun agente della polizia locale sanzioni mai l’automobilista, se non nei casi in cui i vigili sono allertati dagli stessi invalidi. È necessario ripristinare la legalità offesa. Va bene spostare gli spazi per disabili.
Ma non va bene cancellarli. Ischia sembra incamminarsi, un passo alla volta, verso la strada del rispetto delle disabilità. E’ stata infatti predisposta un’area balneare completamente gratuita e fruibile dai disabili in carrozzina. Al di là della mancanza di barriere architettoniche e altre forme di discriminazione, è stata prevista la gratuità del servizio per i disabili in carrozzina e accompagnatori. Un qualcosa di rivoluzionario per le nostre zone. Oggi sembra quindi la difficoltà a godersi un po’ di mare, per le persone affette da disabilità motorie e le loro famiglie.
Fa sempre molto piacere leggere e raccontare queste notizie. Soprattutto se esse accadono in un luogo dove un rispetto delle disabilità (anche potremmo dire nelle forme più elementari) sembra un qualcosa di ancora ben lontano. Un plauso quindi a chi ha permesso la realizzazione di questa iniziativa e a chi in futuro la ripeterà.